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I post con tag "Mediterraneo" archivio

Quella volta che il Mediterraneo si prosciugò

Geek   12.02.22  

Nel periodo Messiniano del Miocene, circa 5,9 milioni di anni fa, una combinazione di movimenti tettonici e cambiamenti climatici provocarono un evento che i geologi chiamano crisi di salinità del Messiniano nel corso del quale le acque del mar Mediterraneo evaporarono quasi completamente a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra.
Questa condizione durò per più di 600.000 anni sino all'alluvione zancleana, quando l'acqua dell'oceano Atlantico riuscì nuovamente a superare lo sbarramento di Gibilterra, che manteneva isolati i piccoli mari interni nel bacino del Mediterraneo, aprendo un canale lungo oltre 200 km.
Come racconta la PBS, il mar Mediterraneo fu riempito completamente in un tempo molto rapido, stimato tra alcuni mesi e i due anni. L'incremento del livello del mare nel bacino può aver raggiunto velocità anche superiori a 10 m/giorno.

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Annegare la coscienza

Res publica   19.04.15  

Scorrendo commenti e dichiarazioni sull'ultima tragedia avvenuta nel Mediterraneo, un lettore distratto potrebbe essere portato a pensare che la discussione possa vertere più sull'ipocrita difesa di interessi particolari che non sullo sgomento di fronte alla perdita di centinaia di vite umane.
Al lettore acuto non sarà invece sfuggita l'occasione per concordare con le soluzioni concrete e di rapida attuazione esposte con competenza e lucidità dall'improvvisato statista da salotto di turno.

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Il Piano Pelanda

Res publica   26.10.10  

Carlo Pelanda, sul Foglio, detta la strategia euro-mediterranea per un'Italia che voglia tornare a contare nella regione e un concreto avvicinamento tra l'emergente Turchia e l'Unione Europea.

Prima di tutto l'Italia deve riprendere libertà d'azione cestinando l'iniziativa mediterranea della Ue a guida francese, volutamente inconsistente. Deve proporre a Turchia, Siria, Egitto, Russia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Romania e Bulgaria la creazione di un mercato del Mediterraneo orientale, dove Roma ha influenza, poi da estendersi a quello occidentale. Libano, Palestina e Israele invitati come osservatori, ma fuori fino alla pacificazione. Roma, Mosca e Ankara dovrebbero, con trattato militare, garantire la sicurezza del teatro orientale. Le seconde due entrerebbero di fatto nel mercato europeo grazie a questa area densa di associati alla Ue. La Russia convergerebbe sostanzialmente, pur selettivamente, con la Nato via Italia e Turchia. Ankara avrebbe lo status di potenza senza bisogno di cercarlo con mosse divergenti. La Nato riavrebbe un senso. L'Italia si troverebbe al centro del mercato mediterraneo ed europeo, la seconda posizione rafforzata dalla prima.

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Addio a frittura di pesce e bianchetti? La solita bufala

Res publica   01.06.10  

Ieri ho provato a spiegare perché il nuovo regolamento europeo sulla piccola pesca, in vigore da questa mattina, non ci avrebbe impedito di gustare fritti misti, bianchetti e telline né avrebbe messo in ginocchio gli operatori del settore, ma che semplicemente si limiterà a coprire un vuoto normativo per la salvaguardia della biodiversità marina.
Oggi Il Secolo XIX titola: Bianchetti, rossetti e cicciarelli: salva la pesca.

Chi l'avrebbe mai detto.

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Perché continueremo a mangiare frittura di pesce e telline

Res publica   31.05.10  

Da domani, 1 giugno, il nuovo Regolamento Mediterraneo approvato dalla Commissione europea stringerà le maglie attorno alla pesca indiscriminata degli anelli di base della catena trofica marina, ovvero seppie, bianchetti, lattarini, rossetti, calamaretti, telline, cannolicchi. Una prospettiva che secondo alcuni metterà la parola fine a piatti come la frittura di paranza con conseguenze disastrose per ristoratori e pescatori.

In realtà il nuovo regolamento europeo, che impone reti a maglie più larghe e limiti di pesca a non meno di 1,5 miglia dalla costa, si propone di salvaguardare le specie a rischio di estinzione e la biodiversità marina messa a dura prova dalla pesca a strascico e sotto costa.
Il regolamento tuttavia già prevede deroghe e autonomie gestionali in base a specificità locali e piani di pesca ad hoc. Una pratica in uso da anni in Italia e che proprio per questo non dovrebbe limitare eccessivamente la pesca artigianale nostrana.

Come sempre cambierà tutto per non cambiare niente e le paure infondate lasceranno solo i titoli urlati sui giornali.
Il caso della "fiorentina" vi fa tornare in mente qualcosa?

Insomma continueremo a vederci servire fritti misti sulle nostre tavole con in più la garanzia di una maggiore attenzione al nostro insostituibile ambiente marino.

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