Fatherland
Fatherland di Robert Harris, con il pretesto di una realtà alternativa, punta l'indice contro l'orrore dell'olocausto.
Il mondo del 1964 vede la quasi totalità dell'Europa e parte della Russia in mano al nazismo.
Il sogno del Terzo Reich si è avverato.
Berlino si prepara alle celebrazioni per il settantacinquesimo compleanno di Adolf Hitler e per la visita ufficiale del presidente degli Stati Uniti.
In una Germania incrinata da violenza e corruzzione, l'investigatore della polizia criminale Xavier March affronta il caso della strana morte di un importante gerarca.
Un indagine che lo condurra sulle tracce del più orrendo segreto del Terzo Reich.
Un romanzo vivido nel descrive l'allucinante realta di un nazismo che ha vinto la Seconda Guerra Mondiale.
Ne esce un'accusa terribile contro i rischi del revisionismo sulla Shoa. Un revisionismo che purtroppo, dopo sessant'anni, qualcuno ancora cerca di portare avanti.
Un romanzo basato su documenti autentici. Reali, com'è stata reale la carneficina dei campi di concentramento.
Harris scrive una spy story avvincente, ricca di suspence e colpi di scena e ci pone di fronte anche ad un altro tema quello della vita di chi è nazista per cittadinanza e non per ideologia.
Generalizzare porta troppo spesso a fomentare odio e razzismo.
Un cancro purtroppo presente in larga misura nella nostra realtà.