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Decreto delle Libertà

Res publica   05.03.10  

Ecco varato un decretino interpretativo per non smentire il vecchio adagio del facciamo sempre quel cazzo ci pare, in barba alle regole e alla legge.

La bozza di testo è ancora oggetto di contatti informali con il Colle per cercare di smussare a priori eventuali punti che potrebbero portare ad un veto da parte di Napolitano. Il testo del quale sono stati informati i ministri in vista del consiglio, prevede come primo punto che i termini di presentazione delle liste si basino anche sul fatto che con qualsiasi mezzo si dimostri la circostanza che si era presenti nel luogo di consegna nei termini stabiliti dalla legge. Il secondo punto prevede che la documentazione possa essere verificata anche in un secondo momento, per la parte che attiene ai timbri e alle vidimazioni. Il terzo prevede che al Tar possano ricorrere le liste non ammesse, mentre per le liste ammesse sulle quali è stato fatto ricorso ci si può rivolgere al tribunale amministrativo solo dopo il voto. Uno dei timori del Pdl era infatti che il Tar del Lazio facesse riferimento ad una pronuncia del Consiglio di Stato che prevede che non si possano esaminare ricorsi in materia elettorale nel mese che precede il voto. Infine, il decreto si applica già alle prossime Regionali.

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