Vi ricordate del Giappone?
Perché la Cina non ci deve far paura.
Non avevamo già paura negli anni ottanta, quando l'economia giapponese conquistava inesorabilmente terreno e il settore automobilistico in Europa e America sembrava condannato a una rapida estinzione? In realtà le case francesi e tedesche si sono riprese, rafforzando i loro punti forti – design, tecnologia, immagine di marca – e lavorando per migliorare i punti deboli – la qualità e la produttività. La sfida era enorme, ma le marche europee ne sono uscite più forti di prima.
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La Cina è ancora un colosso dai piedi di argilla. È diventata la seconda economia del mondo, ma è anche un paese gigantesco. Per pil pro capite la Cina è al 127° posto nella classifica della Banca mondiale, dopo l'Angola e l'Azerbaigian.
La Cina rimane quindi un paese in via di sviluppo. Gli economisti ritengono che non potrà tenere a lungo il ritmo di crescita degli ultimi trenta anni. L'anno scorso diversi scioperi hanno portato a importanti aumenti salariali. E questi significano inevitabilmente perdita di competitività e rallentamento della crescita.