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Avete paura e vi capisco

Res publica   26.02.13  

Dai la tua fiducia a un vecchio corruttore, colluso e in odore di scandali sessuali perché ti promette irresponsabilità. E lo sappiamo entrambi, non c'è niente che ti spaventa di più della responsabilità.

Odi l'euro e i mercati perché la concorrenza e la meritocrazia ti terrorizzano. Non digerisci le regole, mentre i privilegi ti creano un falso senso di sicurezza circondato come sei da un mondo che hai rinunciato a capire.

Rinneghi l'Europa, di cui nulla conosci se non per sentito dire, spaventato a morte dalla possibilità di confrontarti con la serietà e l'apertura di un continente che ha saputo mettere da parte le proprie secolari divergenze per guardare al futuro e al progresso. Già perché anche il progresso è qualcosa che non sei in grado di gestire. Ti senti escluso, messo in un angolo da persone più mature di te.

La paura ancestrale di qualunque cosa sia diversa da come immagini debba essere il tuo cortile di casa ti porta a votare prezzolati xenofobi. Incapace e tremante hai scelto di rinunciare a dialogare con ciò che non capisci.

Ti affidi a scappati di casa perché nella tua pavida ignoranza ti senti rappresentato non già dalla competenza quanto dal populismo.

La paura governa la tua vita e indirizza il tuo voto.

Poi c'è un 25% che sceglie di andare al mare anche quando nevica. Loro, almeno, sono soltanto ignavi.

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