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Quello che dice Renzi è fare per fermare il declino

Res publica   04.04.13  

"O facciamo un accordo o si vota. Ma evitiamo di perdere altro tempo. Se si decide di votare, si vada a votare. Ma non possiamo assistere al teatrino del più grande partito italiano che chiede a qualcuno di dargli i voti per far nascere il governo e poi precisa alla stessa persona "ma io con te non parlo"".

Scusi, ma crede davvero che si possa votare a giugno?
"Certo, si può votare a giugno. Se poi Bersani riesce a fare un governo, bene. Se riesce a fare le larghe intese, bene. Ma si faccia qualcosa".

E se le urne si indicono a giugno c'è il tempo per organizzare le primarie? Il calendario non sembra darle ragione.
"Ma se si vuole, si possono convocare anche in tempi brevi. Se si vuole, certo. E io sono pronto a candidarmi alle primarie. Il punto, però, è un altro".

Quale? Il Sindaco di Firenze ricorre alle le stesse parole usate nella sua città con gli iscritti della Cgil e anche con la Camusso con la quale ha parlato riservatamente al termine della manifestazione di ieri mattina.
"C'è un Paese che sta morendo. Mi chiedo: le vedono le aziende che chiudono? Li vedono i giovani disoccupati. Eppure anche il tanto odiato New labour inglese aveva quella parola, "Lavoro", al centro del suo programma. Oggi rischiamo con questa indecisione di far affondare la Repubblica democratica fondata sul lavoro sulle rendite o su chi pensa di potersi permettere altri ritardi".
"Io so - ammette - che così facendo sto mettendo un paletto negli occhi del Pd. Lo so che sarebbe meglio stare in silenzio, me lo dicono tutti. Ma io non faccio politica per questo. Sono stato zitto e buono fino ad ora, ma non posso nascondere che esiste un problema-Paese. E non posso nascondere che il mio partito deve chiarire un percorso. Ma vi rendete conto che stiamo ancora con il governo Monti che deve rinviare il decreto per i debiti della Pubblica Amminstrazione? È possibile? Per me no".

Ne ha parlato anche con il segretario della Cgil?
"Certo, e mi ha detto che avevo ragione. Anche se - aggiunge sorridendo - ho messo il maglioncino blu come Marchionne".

La Camusso, in realtà, non è mai stata una sua sostenitrice.
"Lo so, ma questo non cambia i termini dell'emergenza. Che deve impegnare tutti. Per questo io ho detto: Signori cari, basta anche con il finanziamento pubblico dei partiti. Poi ho tirato fuori l'elenco di chi mi ha finanziato, l'ho reso pubblico. Non l'ha fatto nessun altro. E su questo discorso molti bersaniani sono disponibili, ne sono sicuro. Il mio è un discorso molto semplice: bisogna recuperare un minimo di serietà. Non si può stare fermi in attesa che Bersani ottenga l'incarico. In attesa del nuovo presidente della Repubblica. È ridicolo rimanere con un incaricato surgelato. Facciamo qualcosa: il governo del presidente, le larghe intese, o si vada a votare".

Fare. Per fermare il declino. Difficile dargli torto.

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