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Castello di Lerici - Castelli e fortezze della Liguria (-8)

Wow   17.12.15  

L'azzurra distesa delle acque, la baia quasi chiusa dalla terra, il vicino castello di Lerici, che chiudeva a levante, e Portovenere distante a ponente; le varie forme delle precipiti rocce che circondano la spiaggia...

Sul promontorio roccioso Mons Illicis che domina l'insenatura e il Golfo dei Poeti si erge il Castello Lerici, qui citato da Mary Shelley.
Nato come semplice torre di avvistamento il castello diverrà fortezza ambita e contesa per secoli tra le repubbliche marinare di Genova e Pisa.

Dagli inizi del 1100 Genova iniziò ad espandersi sul Golfo dei Poeti. I genovesi acquistarono dai Signori di Vezzano la città di Porto Venere, importante base navale e nell'aprile del 1152 Lerici dai Signori di Arcola, ottenendo il totale controllo del golfo per mezzo dei due punti d'avvistamento strategici. Dal momento che i Signori di Arcola avevano precedentemente ricevuto il Mons Illicis tramite investitura feudale, questo non fu un atto di vendita vero e proprio quanto, piuttosto, un nuovo atto di investitura feudale concessa sotto pagamento. Nel contratto feudale si sanciva che, se i Genovesi avessero costruito un castello, gli Arcolani avrebbero avuto diritti su metà del territorio infeudato a eccezione della torre e di un mastio di cui ha notizia solo a partire da questo atto. Non sarebbe stato però possibile edificare ulteriormente senza il permesso dei Signori di Arcola i quali si impegnavano a difendere la fortificazione già esistente.
Un secolo dopo nel 1241 l'esito della battaglia dell'isola del Giglio sconvolse l'equilibrio della regione. L'alleanza tra pisani, vescovi di Luni, Malaspina, Fiorentini, Volterrani e Pistoiesi sconfiggerà Genova entrando in possesso del borgo e del castello.
Per quindici anni Pisa dominerà su Lerici, edificando il castello nello stato in cui ancora oggi si trova, sino al 29 ottobre 1256 quando i genovesi dopo aver espugnato la nuova fortezza otterranno la resa e la consegna perpetua del borgo alla Repubblica.
Un'epigrafe del 1555 che si trova sull'architrave della cappella di Santa Anastasia ricorda l'evento.

L'anno milledugentocinquantasei Genova, combattendo, mi ritolse. Cinse poscia i fianchi miei che i suoi diritti a tutelar si volse. Stia senza me chi l'armi ognor non resse, e mi pianga chi m'ebbe e mi neglesse.

Il 1300 vide Lerici teatro di scontri tra Guelfi e Ghibellini, ma il suo castello non venne mai espugnato, nonostante ciò il borgo fu più volte dato alle fiamme.
Nel 1426 Lerici passò agli Aragona, i quali fecero prontamente allestire una potente guardia intorno al castello, ma i lericini stanchi delle continue vessazioni, riuscirono finalmente a sgombrare il borgo dal dominio aragonese nel 1473. Successivamente, nel 1491, Lerici passò sotto il dominio di Firenze, questo suscitò le ire della Repubblica che mosse guerra ai Fiorentini per espugnare il castello che infine tornò a Genova grazie all'aiuto di un traditore.

Il castello di Lerici è considerato uno degli esempi più significativi di architettura castellana della Liguria. L'aspetto attuale deriva da una sovrapposizione casuale di interventi che si sono combinati in modo così armonioso da risultare come il frutto di un progetto preordinato. Il castello si integra perfettamente con l'altura su cui è collocato come un naturale prolungamento della roccia.
La struttura a base poligonale del castello fa pensare che i Pisani non abbiano costruito partendo dalle fondamenta, bensì si siano inseriti sulla costruzione preesistente del mastio: questo dubbio è avvalorato dal fatto che era usanza lunense, e non dell'edilizia pisana, costruire edifici con pianta poligonale. Solo nel 1555 il castello assumerà l'aspetto attuale quando, per volere dell'Offizio di San Giorgio, vennero ultimati i lavori di incamiciatura.
La pianta pentagonale della torre è tipica dell'edilizia militare lunense. Il suo angolo più acuto è peculiarmente rivolto verso il borgo in modo da avere due fronti di difesa più ampi rispetto agli altri. La torre ha un'altezza di 29 metri e fu costruita dai Pisani che la vollero il più imponente possibile per incutere terrore alla vicina Portovenere, dominio dei Genovesi. La torre si erge sul lato Sud-Est del castello. Sl suo interno è tutt'oggi visibile l'intercapedine, larga due metri, tra la torre originaria e quella esterna edificata dai genovesi.

Il Castello di Lerici viene menzionato più volte in varie opere di letteratura, da Petrarca a Shelley sino ad arrivare a Marinetti.

Le segrete del castello ospitaronopersonaggi eccellenti come il Doge di Genova Nicolò Guarco, nel 1384, e Francesco I re di Francia dopo essere stato fatto prigioniero durante la Battaglia di Pavia in attesa del suo trasferimento a Napoli e successivamente in Spagna.

Dal 1988 il castello ospita il museo geopaleontologico di Lerici.

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