Spielberg e l'effetto Kuleshov
Si attribuisce al regista Lev Kuleshov, all'inizio degli anni '20, l'esperimento volto a confermare l'importanza del montaggio e l'influenza che ha sull'inconscio dello spettatore nella comprensione di ciò che si svolge sullo schermo, noto come effetto Kuleshov.
L'esperimento prevedeva di riprendere una sequenza con primo piano del viso inespressivo di un attore e mostrarla combinata con altre tre scene: un piatto di zuppa su di un tavolo, una donna in una bara e una bambina intenta a giocare con un orsacchiotto. Il pubblico che assisteva al film aveva la sensazione che di fronte alla zuppa il viso dell'attore esprimesse appetito, tristezza di fronte alla bara e gioia alla vista della bambina, nonostante l'immutabilità espressiva dell'attore.
StudioBinder analizza come Spielberg sia maestro nel gestire l'effetto Kuleshov, costruendo sui primi piani e il montaggio una narrativa capace di stimolare la percezione dello spettatore.