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Auld Lang Syne e i bei tempi andati

Multimedia   01.01.25  

Appena terminato il conto alla rovescia nella notte di Capodanno, i festeggiamenti cominciano, la gente applaude, le coppie si baciano, volano coriandoli e subito qualcuno inizierà a intonare Auld Lang Syne. Se per i tifosi dell'Olanda questa melodia è associata alle vittorie sportive, in Corea e alle Maldive è stata suonata come inno nazionale per decenni mentre in Giappone è conosciuta come base per un canto studentesco e in Italia viene spesso citata come Il valzer delle candele o Il canto dell'addio, in pressoché tutto il mondo è cantata nella notte di Capodanno.

Vox racconta come un'antica melodia scozzese, scritta da Robert Burns nel XVIII secolo, sia diventata l'inno al nuovo anno che sta per incominciare attraverso generazioni ed epoche diverse.
Una canzone che simboleggia la fine e un nuovo inizio e per questo spesso cantata, con gli occhi umidi, anche in altri momenti significativi come addii e funerali, cerimonie di laurea e jamboree scout.

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