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I geniali progetti degli acquedotti romani

Wow   22.10.25  

Prendendo come esempio il sistema che riforniva la città di Nemausus, l'attuale Nîmes, Carolyn Beans, di Coded Chambers, spiega le sfide affrontate nella costruzione degli acquedotti attraverso terreni difficili. I tecnici romani dovevano calcolare con precisione la pendenza dei canali: se troppo ripida, l'acqua poteva danneggiare la struttura; se troppo piatta, l'acqua si sarebbe fermata prima di raggiungere la sua destinazione.

Per tracciare il percorso degli acquedotti, venivano utilizzati strumenti antichi come la dioptra, la groma e il chorobates. La costruzione iniziava poi con una rete di cuniculi sotterranei. Dove la scavo non era praticabile, venivano eretti archi, alcuni dei quali, come il Pont du Gard in Francia, sono in piedi ancora oggi. Queste strutture, realizzate in mattoni di pietra calcarea disposti ad arco, sfruttano la geometria per distribuire la tensione in modo che la pietra possa sostenersi da sola, senza l'uso di malta.
Quando l'acqua iniziava a scorrere attraverso un acquedotto e a entrare in città, veniva poi distribuita a giardini, fontane e terme tramite un sistema di tubature in piombo. Anche i più brillanti ingegneri romani non potevano prevedere ogni problema, ma il loro ingegno ha permesso a Roma di prosperare e di costruire un'eredità che ancora oggi continua a influenzarci.

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