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Luglio 2010 archivio

I numeri del Governo

Res publica   31.07.10  

La nuova maggioranza a sostegno del Governo Berlusconi

Se da un lato il premier Berlusconi è intento a dare la caccia a parlamentari pronti a sostenere il Governo vendendosi al miglior offerente - sulla lista acquisti sarebbero già finiti Noi Sud (transfughi dell'MpA), i Liberaldemocratici, una manciata di finiani comprati a forza di cariche nell'esecutivo e alcuni esponenti dell'opposizione - dall'altro si pensa a elezioni anticipate, magari in ottobre.

Visto lo stato attuale dell'opposizione potrebbe anche essere un'idea vincente.
Di sicuro sarebbe lo scontro finale.

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Futuro e libertà per Fini

Res publica   30.07.10  

La fantasia al potere della destra finiana. Due scarpe. Un solo piede.
Sentivate la mancanza di AN, eh?

Berlusconi ha dimostrato ancora una volta un'idea illiberale di democrazia.

Sono stato espulso in due ore dal partito che ho contribuito a fondare.

Il gruppo che nascerà dai deputati e senatori che hanno lasciato il PdL è formato di uomini e donne liberi che sosterranno lealmente il governo ogni qual volta saranno prese scelte nel solco del programma elettorale e lo contrasteranno se le scelte saranno ingiustamente lesive dell'interesse generale.

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La fine del PdL come lo conosciamo

Res publica   29.07.10  

Ciò che non era prevedibile è il ruolo politico assunto dall'attuale Presidente della Camera. Soprattutto dopo il voto delle regionali che ha rafforzato il governo e il ruolo del Pdl, l'On. Gianfranco Fini ha via via evidenziato un profilo politico di opposizione al governo, al partito ed alla persona del Presidente del Consiglio. Non si tratta beninteso di mettere in discussione la possibilità di esprimere il proprio dissenso in un partito democratico, possibilità che non è mai stata minimamente limitata o resa impossibile. Al contrario, il Pdl si è contraddistinto dal momento in cui è stato fondato per l'ampia discussione che si è svolta all'interno degli organismi democraticamente eletti.

Le posizioni dell'On. Fini si sono manifestate sempre di più, non come un legittimo dissenso, bensì come uno stillicidio di distinguo o contrarietà nei confronti del programma di governo sottoscritto con gli elettori.e votato dalle Camere, come una critica demolitoria alle decisioni prese dal partito, peraltro note e condivise da tutti, e infine come un attacco sistematico diretto al ruolo e alla figura del Presidente del Consiglio. In particolare, l'On. Fini e taluni dei parlamentari che a lui fanno riferimento hanno costantemente formulato orientamenti e perfino proposte di legge su temi qualificanti come ad esempio la cittadinanza breve e il voto agli extracomunitari che confliggono apertamente con il programma che la maggioranza ha sottoscritto solennemente con gli elettori.

L'ufficio di presidenza del PDL ha sancito la definitiva rottura tra Berlusconi e Fini con la cacciata di quest'ultimo e il deferimento di Granata, Bocchino e Briguglio.
33 voti a tre, ovvero i finiani Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pasquale Viespoli.

Berlusconi inoltre aggiunge la sua personale sfiducia al ruolo ricoperto da Fine quale presidente della Camera.

Allo stato viene meno la fiducia nei confronti del ruolo di garanzia del presidente della Camera indicato dalla maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni.

Il PdL finisce oggi e rinasce Forza Italia con tutto ciò che ne consegue.

Ora si andrà alla conta e al gruppo autonomo.
I finiani possono contare tra i 30 e i 34 deputati e almeno 15 senatori, il che comporta una serie di criticità per il Governo che ora si troverà costretto a contrattare manciate di voti per ogni provvedimento in esame.

Un'alternativa al caos del centro destra italiano non è comunque all'orizzonte.
Fini, in questa fase, ha i numeri per creare qualche fastidio al Berlusconi, ma non a prendere le redini di un nuovo progetto.
Le opposizioni non si rendono ancora conto di quello che è successo e si presentano in ordine sparso.
Rutelli e Casini restano alla finestra pronti a vendersi al migliore offerente.

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La nazionale operaria

Res publica   29.07.10  

I giocatori nordcoreani sono stati tenuti per sei ore in piedi di fronte al pubblico ludibrio, in seguito al deludente risultato della nazionale al mondiale sudafricano. Un posto in un cantiere edile di Pyongyang per l'allenatore.

Più di un milione di euro, è la richiesta degli sponsor dell'equipe de France in seguito al danno d'immagine dopo la figuraccia al mondiale.

Meritate vacanze e tanto sole per la nazionale italiana e per Marcello Lippi.

Tutte e tre le nazionali sono uscite al primo turno come ultime classificate.

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I guardiani di internet

Geek   29.07.10  

Nel caso che un'apocalisse naturale o terroristica colpisse internet, sette guardiani avranno il compito di recarsi a Culpeper (Virginia) o El Segundo (California) per ristabilire la Root Zone e il corretto funzionamento della rete mondiale.

No, non è una graphic novel di Alan Moore. Il progetto di recovery è stato ufficializzato da ICANN, l'organo di controllo e gestione di internet.
I sette guardiani sono: Bevil Wooding (Trinidad e Tobago), Dan Kaminsky (Stati Uniti), Jiankang Yao (Cina), Moussa Guebre (Burkina Faso), Norm Ritchie (Canada), Ondrej Sury (Repubblica Ceca) e Paul Kane (Regno Unito).

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