tizianocavigliablog

Luglio 2018 archivio

I più iconici effetti speciali della storia del cinema

Multimedia   31.07.18  
Scena tratta da ...E Tu Vivrai nel Terrore! L'Aldilà
Scena tratta da ...E Tu Vivrai nel Terrore! L'Aldilà

Dalle riprese a passo uno di Ray Harryhausen all'introduzione della CGI negli anni '90, la storia del cinema è da sempre legata a doppio filo alla creazione di effetti speciali capaci di catturare l'attenzione e l'inconscio degli spettatori per renderli partecipi di uno spettacolo unico, entusiasmante e sensoriale.
AV Club ha raccolto in ordine cronologico 50 tra i migliori effetti speciali visti sul grande schermo. Una lezione di storia del cinema da Méliès a Peter Jackson, passando per Fulci, Cronenberg e le Wachowski.

LEGGI ALTRO...

Perché amiamo Robin Williams

Multimedia   23.07.18  

Quell'unica e inimitabile scintilla di lucida follia nella recitazione di Robin Williams raccontata da Fandor.

Robin Williams was one of a kind. His rare energy, purity, and fundamental essence—that "spark of madness," to use his words—will never be matched. His mind really seemed to function on another level entirely; all one had to do was put him in front of a camera, and magic was bound to happen. Many people probably forget that Williams was a gifted dramatic actor, and that he even won an Academy Award for Best Supporting Actor for his role in Gus Van Sant's Good Will Hunting. Still, Robin Williams will likely be best remembered as a man who made us laugh. His comedy was distinctly his own. There simply was nothing else like it, and probably never will be again. But, like every great artist that passes away, his spirit lives on through his work. We can visit Robin Williams whenever we wish, through the many wonderful performances that he gave us. In doing so, we remind ourselves that we, too, must hold on dearly to our own little sparks of madness.

LEGGI ALTRO...

Le 79 lune di Giove

Geek   18.07.18  

Sono stati scoperti dodici nuovi satelliti naturali di Giove, portando a 79 le lune orbitanti attorno al gigante gassoso.
Le 12 lune erano state rilevate inizialmente nella primavera del 2017 e oggi sono state tutte confermate.

Due di questi piccoli satelliti naturali fanno parte di un gruppo di lune interno che orbitano nella stessa direzione di rotazione del pianeta. Queste lune prograde hanno anche distanze orbitali e angoli di inclinazione analoghi e gli astronomi ipotizzano che siano frammenti di una luna più grande che si è frantumata.
Il loro periodo di rivoluzione è di poco meno di un anno.

Le altre dieci lune appartengono a uno gruppo di lune esterne, tra queste nove orbitano in direzione retrograda e tutte sono raggruppate in almeno tre distinti gruppi orbitali. Questi nove satelliti naturali impiegano circa due anni per orbitare attorno a Giove.
Gli astronomi pensano che siano anch'esse i resti di tre corpi più grandi che si sono separati durante le collisioni con asteroidi, comete o con altre lune.
Il decimo di questi satelliti ha un'orbita prograda che lo pone in una situazione di potenziale collisione con le altre lune retrograde.
Questa particolare luna è la più distante e la più inclinata del gruppo di lune con orbita prograda e impiega circa un anno e mezzo per compiere la sua rivoluzione attorno a Giove.

LEGGI ALTRO...

Radiografie tridimensionali a colori

Geek   16.07.18  
Radiografia ai raggi X in 3D a colori
Radiografia ai raggi X in 3D a colori

La MARS Bioimaging, grazie al chip Medipix3 sviluppato dal CERN, ha prodotto la prima radiografia ai raggi x tridimensionale a colori tramite raggi X.

Come in una moderna macchina fotografica mirrorless, il Medipix3 utilizza un otturatore elettronico e un sensore digitale che sono in grado di identificare singole particelle subatomiche e in seguito elaborarle in immagini tridimensionali a colori, ottenendo rendering del corpo umano estremamente accurati e in grado di evidenziare in maniera accurata ossa, tessuti molli, tessuto adiposo e protesi.

LEGGI ALTRO...

L'interpretazione del finale di 2001: Odissea nello spazio secondo Stanley Kubrick

Multimedia   12.07.18  

Recentemente è stata pubblicata un'intervista telefonica a Kubrick tratta da un documentario giapponese del 1980, diretto da Jun'ichi Yaoi, sulle esperienze paranormali.
Il documentario si concentra su due tra i capolavori del regista, Shining e 2001: Odissea nello spazio, e proprio di quest'ultimo, Kubrick, svelerebbe il vero significato del criptico finale.

I've tried to avoid doing this ever since the picture came out. When you just say the ideas they sound foolish, whereas if they're dramatized one feels it, but I'll try.

The idea was supposed to be that he is taken in by god-like entities, creatures of pure energy and intelligence with no shape or form. They put him in what I suppose you could describe as a human zoo to study him, and his whole life passes from that point on in that room. And he has no sense of time. It just seems to happen as it does in the film.

They choose this room, which is a very inaccurate replica of French architecture (deliberately so, inaccurate) because one was suggesting that they had some idea of something that he might think was pretty, but wasn't quite sure. Just as we’re not quite sure what do in zoos with animals to try to give them what we think is their natural environment.

Anyway, when they get finished with him, as happens in so many myths of all cultures in the world, he is transformed into some kind of super being and sent back to Earth, transformed and made into some sort of superman. We have to only guess what happens when he goes back. It is the pattern of a great deal of mythology, and that is what we were trying to suggest.

LEGGI ALTRO...

La foto della nascita di un gigante gassoso

Geek   07.07.18  
La nascita del gigante gassoso PDS 70b
La nascita del gigante gassoso PDS 70b

Il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO ha catturato l'immagine della formazione di un pianeta, denominato PDS 70b, che ruota attraverso il disco protoplanetario attorno alla giovane stella PDS 70.
Il gigante gassoso in formazione orbita a circa tre miliardi di chilometri dalla stella centrale, approssimativamente alla stessa distanza che separa Urano dal Sole.
L'analisi degli astronomi del Max Planck Institute for Astronomy ha rivelato che la massa di PDS 70b è di alcune volte superiore a quella di Giove. La superficie planetaria ha una temperatura di circa 1.000 °C, rendendola molto più calda di qualsiasi pianeta del nostro Sistema Solare.

Nel 2014 i radiotelescopi dell'ESO avevano scoperto e fotografato un sistema planetario in formazione attorno alla stella HL Tau.

LEGGI ALTRO...
Post più vecchi ›     e molto di più nell'archivio...