Il report quotidiano sulla somministrazione dei vaccini anti COVID-19

Per gli amanti della statistica e della trasparenza è possibile seguire in (quasi) tempo reale la somministrazione dei vaccini anti COVID-19 in Italia, regione per regione.
Per gli amanti della statistica e della trasparenza è possibile seguire in (quasi) tempo reale la somministrazione dei vaccini anti COVID-19 in Italia, regione per regione.
Il produttore DJ Earworm ha creato un mashup che abbraccia gli ultimi cinquant'anni di produzione musicale.
Solo i pochi secondi necessari a rendere riconoscibili i brani più rappresentativi di ogni anno tra il 1970 e il 2020.
Sino dalla fine del XII secolo gli artigiani giapponesi intagliano il legno per far sì che le strutture realizzate possano incastrarsi alla perfezione e mantenere la connessione senza bisogno di usare colle o chiodi.
Dylan Iwakuni ci svela alcuni segreti della falegnameria tradizionale giapponese; una tecnica nata per facilitare il compito di sostituire parti danneggiata o usurate e che nel tempo si è evoluta in una vera e propria forma d'arte.
L'Atlantic racconta come si arrivati e cosa sta comportando il più imponente sforzo scientifico della storia: la battaglia per sconfiggere il COVID-19.
Nell'autunno del 2019, esattamente zero scienziati stavano studiando il COVID-19, perché nessuno sapeva che la malattia esistesse. Il coronavirus che lo causa, il SARS-CoV-2, era entrato negli esseri umani solo da poco e non era stato ancora identificato. Ma alla fine di marzo 2020, si era diffuso in più di 170 paesi, infettato più di 750.000 persone e innescato la più grande sfida nella storia della scienza moderna. Migliaia di ricercatori hanno abbandonato qualsiasi enigma intellettuale che in precedenza avesse consumato la loro curiosità e hanno invece iniziato a lavorare sulla pandemia. In pochi mesi, la scienza divenne completamente COVID-izzata.
Al momento della stesura di questo articolo, la biblioteca biomedica PubMed elenca oltre 74.000 articoli scientifici relativi al COVID, più del doppio rispetto alla poliomielite, al morbillo, al colera, alla dengue o alle altre malattie che affliggono l'umanità da secoli. Solo 9.700 articoli relativi all'Ebola sono stati pubblicati dalla sua scoperta nel 1976; l'anno scorso, almeno una rivista ha ricevuto più articoli sul COVID-19 rispetto a quella a pagamento. A settembre, il prestigioso New England Journal of Medicine aveva ricevuto 30.000 candidature, 16.000 in più rispetto a tutto il 2019. "Tutta questa differenza è frutto del COVID-19", afferma Eric Rubin, redattore capo del NEJM. Francis Collins, il direttore del National Institutes of Health, ha affermato: "Il modo in cui questo ha portato a un cambiamento nelle priorità scientifiche è stato senza precedenti".
Bert Hubert ha decostruito e analizzato il vaccino a mRNA della BioNTech/Pfizer contro la SARS-CoV-2 per capire il suo funzionamento e diffonderne i dati. Un caso di reverse engineering da manuale sul primo rivoluzionario vaccino a mRNA a diffusione mondiale.
L'idea alla base di un vaccino è quella insegnare al nostro sistema immunitario come combattere un patogeno, senza che ci ammaliamo davvero. Storicamente questo è stato fatto iniettando un virus indebolito o inabilitato (attenuato), più un "adiuvante" per mettere il nostro sistema immunitario in azione. Per fare questo erano necessarie miliardi di uova (o insetti). Inoltre era una tecnica che richiedeva molta fortuna e molto tempo per essere sviluppata. A volte veniva utilizzato anche un virus diverso (non correlato).
Un vaccino a mRNA ottiene la stessa cosa ("educare il nostro sistema immunitario") ma in un modo simile al laser. E lo intendo in entrambi i sensi: un'azione molto ristretta, ma anche molto potente.
Quindi ecco come funziona. L'iniezione contiene materiale genetico volatile che descrive la famosa proteina "Spike" SARS-CoV-2. Attraverso mezzi chimici intelligenti, il vaccino riesce a portare questo materiale genetico in alcune delle nostre cellule.
Questi quindi inizia a produrre proteine Spike SARS-CoV-2 in quantità abbastanza grandi da far entrare in azione il nostro sistema immunitario. Di fronte alle proteine Spike e (soprattutto) ai segni rivelatori che le cellule sono state rilevate, il nostro sistema immunitario sviluppa una potente risposta contro molteplici aspetti della proteina Spike E del processo di produzione.
E questo è ciò che ci porta al vaccino efficiente al 95%.
Adelasia (talvolta chiamata anche Alassia) era figlia di Ottone I il Grande imperatore di Germania, bellissima e di una pietà esemplare.
Tuttavia un giorno un cavaliere vestito con una splendida armatura nera insinuò che la giovane fosse una ragazza di facili costumi. Adelasia indignata si offrì di provare la sua innocenza con un singolar tenzone.
Aleramo, scudiero dell'imperatore, si presentò come campione della fanciulla. I due cavalieri si affrontarono a lungo nel duello, ma infine Aleramo trionfò. Il cavaliere sconfitto e furioso allora si rivolse alla folla che era accorsa e insinuò ancora che tra Adelasia e Aleramo ci fosse una passione colpevole.
La folla mormorava e il suo stesso padre era incerto al riguardo. La ragazza in lacrime chiese allora di ricorrere alla prova del fuoco per salvare il suo onore.
Quattro servi approntarono una pira e provarono a darvi fuoco numerose volte senza successo. Venne allora distesa davanti ad Adelasia una scia di carboni ardenti e la ragazza, tra lo stupore generale, riuscì a superare anche questa prova incolume.
Di fronte a tali prodigi il cavaliere in armatura nera fuggì e Adelasia decise di abbandonare il padre, reo di non averle creduto sin da principio, assieme al prode Aleramo.
Dopo un lungo viaggio i due giunsero nell'odierna baia di Alassio, dove vissero un'esistenza semplice e felice.
Molti anni dopo vennero a conosenza che Ottone I sarebbe venuto in visita alla città di Albenga e che il comune in suo onore avrebbe organizzato un grande torneo.
Alla giostra si presentò anche un cavaliere sconosciuto con una croce vermiglia segnata sul cuore. Dopo innumerevoli scontri fu proprio questo misterioso cavaliere che mai si era levato l'elmo a vincere il torneo.
Venne dunque presentato al cospetto di Ottone I e tra la meraviglia della corte, quando il cavaliere infine rimosse il suo pesante elmo, si scoprì che era Aleramo.
Ottone I colmo di gioia riabbraccio dopo molti anni la sua adorata figlia e il suo fedele scudiero. Ormai i vecchi rancori del passato si erano estinti e Aleramo venne nominato marchese e come primo suo atto, perché il ricordo della sua amata potesse durare in eterno, battezzo quel lembo di terra dove aveva vissuto con Adelasia, Alassio.
Si racconta che anche il nome Monferrato sia dovuto al marchese Aleramo, infatti durante una cavalcata in quelle terre fu costretto a fermarsi per ferrare il suo cavallo con un mattone. Da quell'episodio deriverebbe il nome della marca.
Antologia di Miti e Leggende liguri.
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Un grazie di cuore a tutti voi lettori fedeli o occasionali nel ventesimo anniversario di questo blog, per averlo mantenuto vivo con il vostro interesse, i vostri contributi e la vostra fiducia.
Voi siete il motivo che ancora mi spinge a condividere idee e storie iteressanti.
Nell'alto medioevo, dove oggi si trova piazza De Ferrari, sorgeva la basilica genovese di Sant'Egidio. Nei suoi sotterranei i primi cristiani avevano scavato un vasto reticolo di catacombe ampliando un più antico tempio dedicato al dio Mitra.
Verso la fine del 1300 la basilica fu riconvertita nella chiesa e nel convento di San Domenico che dal 1540 venne designata come sede cittadina della Santa Inquisizione.
In quelle aule nel 1580 fu emessa una sentenza di stregoneria contro la figlia sedicenne di un liutaio residente in vico del Filo. La ragazza di nome Leila Carbone morì di terrore ancor prima di subire la tortura e il suo corpo, sepolto nelle catacombe, venne dimenticato.
Nel 1797 le truppe napoleoniche invasero la Repubblica di Genova e i cannoni francesi distrussero il complesso di San Domenico.
In seguito al Congresso di Vienna, la Repubblica ligure fu annessa al Regno di Liguria passò sotto il Regno di Sardegna e il governo del re Carlo Felice decise di costruire un sontuoso teatro dell'opera sulle rovine di San Domenico. Il Carlo Felice venne inaugurato il 7 aprile 1828 con l'opera in due atti Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini.
Quella sera la musica destò dal suo sonno eterno il fantasma di Leila. Da allora si aggira per il teatro, vestita con un lungo sudario di velluto e ogni apparizione è accompagnata da un lieve sentore di rosa.
Durante i bombardamenti che Genova subì durante la II Guerra Mondiale in molti giurarono di vedere lo spettro abbracciato alla statua di marmo del Genio dell'Armonia posta nel pronao, che rimase miracolosamente intatta mentre il teatro veniva avvolto dalle fiamme per un giorno e una notte.
La città dovette attendere il 7 aprile 1987 quando a 42 anni dalla fine della guerra venne posata la prima pietra del nuovo teatro Carlo Felice. Durante la costruzione molti nel cantiere incontrarono la pallida fanciulla vestita di scuro che fece in modo che i lavori terminassero dopo appena mille giorni e senza alcun incidente.
Il 18 ottobre 1991, le note de Il Trovatore di Verdi riusonarono durante l'inagurazione e durante la canzone di Manrico i più attenti udirono che qualcuno prolungò intenzionalmente gli accordi del liuto e c'è chi afferma di aver scorto nel foyer una pallida fanciulla scalza con una veste di velluto scuro. A un ignaro spettatore che le aveva rivolto la parola, la ragazza rispose: "Questa è da sempre e sarà per sempre la mia dimora", per poi fuggire via e svanire tra la folla.
Da allora Leila è diventata l'anima della musica del teatro Carlo Felice di Genova.
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L'Agenzia Spaziale Europea racconta un anno di esplorazioni che hanno aiutato a comprendere maggiormente il nostro universo e il nostro pianeta, innovazioni tecnologie, missioni spaziali a bordo della ISS, un nuovo sistema di lancio economico per satelliti e l'avvio di una nuova esplorazione umana della Luna.