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Novembre 2021 archivio

Il successore del green screen

Multimedia   30.11.21  

Vox ha intervistato Charmaine Chan, della Industrial Light and Magic, sulla tecnologia a LED che potrebbe presto soppiantare definitivamente l'era del chroma key.

È stato un enorme miglioramento, perché i green screen in realtà hanno molti inconvenienti. Rimuovere il green screen non è mai così veloce come sperano gli artisti degli effetti visivi. Inoltre getta anche riflessi verdi sul set e sugli attori. Anche i sostituti del green screen, come ad esempio proiettare un'immagine su uno schermo dietro all'attore, non riescono a rispondere dinamicamente ai movimenti della telecamera come succederebbe nella realtà.

La soluzione di ILM risolve molti di questi problemi e ha anche portato a nuove epifanie creative e modificato le dinamiche di collaborazione sui set.

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Vertigo AI

Multimedia   30.11.21  

Il regista Chris Peters ha fatto vedere a un'intelligenza artificiale Vertigo, per poi farle produrre una propria opera d'arte basata sul capolavoro del 1958 diretto da Alfred Hitchcock. Un'inquitante sceneggiature tra il noir e un montaggio onirico; un esperimento sulle capacità creative e sui limiti attuali della tecnologia.

Entro il 2050 potrai accendere la tua TV e ordinare a una macchina di scrivere e riprodurre un nuovo film solo per te, il tutto in pochi secondi. Questa futura realtà potrebbe non riuscire a produrre capolavori artistici, ma probabilmente la troverai divertente e potresti persino apprezzarne il risultato.

Questo film è un primo passo verso questo risultato.

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Come abbiamo salvato l'ozonosfera

Geek   27.11.21  

L'ozonosfera, situata tra i 15 e i 35 km di altitudine, è lo strato dell'atmosfera in cui si concentra la maggior parte dell'ozono, un gas serra capace di assorbire e trattenere le radiazioni UV solari nocive per la vita.

Nei primi anni '80 gli scienziati scoprirono un consistente assottigliamento dello strato di ozono sopra all'Antartide. Senza interventi, le proiezioni stimavano un collasso globale entro il 2050. Una situazione insostenibile che avrebbe minacciato la vita sul pianeta aumentando l'incidenza dei tumori della pelle, alterando in modo significativo la catena alimentare marina e creando irreparabili danni ai raccolti.
Uno scenario apocalittico che tuttavia abbiamo scongiurato grazie alla ricerca scientifica.

La dottoressa Susan Solomon, una tra gli altri scienziati che hanno contribuito alla scoperta di cosa stava impoverendo lo strato di ozono e consigliato soluzioni su come salvarlo, ci riporta alla sua spedizione in Antartide per spiegare come siamo riusciti ad affrontare e risolvere questa enorme sfida ambientale e come questo successo possa essere replicato per scongiurare le nuove minacce poste dal cambiamento climatico.

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Cosa mangiare in Antartide

Res publica   23.11.21  

Il tour gastronomico della PBS alla Stazione McMurdo, in Antartide.

In genere, un essere umano adulto consuma circa tra le 1.600 e le 3.000 calorie al giorno. Ma nei climi più freddi, le persone hanno bisogno di mangiare di più: mantenere i nostri corpi a sangue caldo al caldo richiede molta energia. Fa così freddo in Antartide che una persona media ha bisogno di consumare dalle 3.200 alle 5.000 calorie al giorno.

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100 film per amare il noir

Multimedia   22.11.21  

Paste ha raccolto in una classifica il meglio della produzione cinematografica noir di tutti i tempi. 100 pellicole di atmosfere, sogni alienanti e crisi esistenziali.

Il noir non era altro che una reazione, un riflesso di una nazione che si stava riprendendo dal male più spregevole arrivato da oltre confine e dagli sconvolgimenti rivoluzionari sul fronte interno. Inizio così. Gli uomini, compresi gli sceneggiatori, erano andati a combattere, e mentre le donne si facevano avanti, nel settore pubblico e nella ritrovata indipendenza, i capi degli studios si erano rivolti ai misteri pulp veloci ed economici di Raymond Chandler, Dashiell Hammett e James M. Cain per le loro produzioni. Registi internazionali come Fritz Lang, Michael Curtiz e Robert Siodmak, che avevano affinato le immagini drammatiche dell'espressionismo tedesco, erano fuggiti dalle loro case devastate dalla guerra per le abbondanti opportunità a Tinseltown, il mondo dorato e superficiale di Hollywood.

Ma qui le cose si complicano, e in fretta. Vedi, il noir non ha rispettato nessuna regola, o quasi. Pensiamo ai noir come a storie urbane, ma non è sempre così: per ogni saga ambientata a Los Angeles e New York, c'è una piccola tragedia nel cuore. Pensiamo a una notte senza fine, bagnata dalla pioggia - la luce del sole è stata sostituita da neon e riflessi notturni, l'inganno ottico di specchi e ombre - ma al contrario, i giorni del noir hanno saputo ardere i personaggi. Ammiriamo il suo approccio fortemente stilizzato - gli angoli di ripresa esagerati, la messa in scena che crea tensione, i flashback, la profondità di campo e le immancabili ombre - ma anche i suoi esperimenti neorealisti e documentaristici. Parliamo di trame noir e tropi, ma in realtà il genere ha attinto liberamente dalle immagini di gangster dell'era della depressione e del proibizionismo, dai polizieschi, dai film di rapine, dai film horror (di nuovo, l'influenza dell'espressionismo tedesco), dal melodramma romantico, dai thriller gotici, dai pacchiani film di serie B, e da quell'altro genere tipicamente americano, i western. Sebbene i suoi semi fossero già stati piantati ovenque, il noir è riuscito a forgiare il suo linguaggio, il suo stile di gioco, il suo universo.

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Lo stile dei film diretti da Wes Anderson

Multimedia   19.11.21  

Thomas Flight approfondisce la cifra stilistica che contraddistingue le pellicole dirette da Wes Anderson, non solo concentrandosi sugli elementi che la compongono, ma provando ad analizzare il motivo per cui Anderson ne viene così attratto per scoprire il ruolo che questi elementi stilistici svolgono nella narrazione del regista.

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Perché gli alfabeti presentano lettere maiuscole e minuscole

Res publica   19.11.21  

In origine gli alfabeti erano scritti interamente in lettere maiuscole, spaziate tra limiti superiori e inferiori ben definiti. Se scritte velocemente, queste lettere tendevano a trasformarsi in forme più rotonde e molto più semplici. Attraverso questa scrittura nacquero le prime lettere minuscole, che non restavano più legate ai limiti delle righe.
Ancora sino al 1300 circa le lingue europee, ad eccezione del greco antico e del latino, non facevano una distinzione di ortografia tra le due varianti, ma si trattava principalmente di scelte stilistiche: un manoscritto poteva usare uno stile o l'altro, ma questi non venivano mischiati.

I termini maiuscolo e minuscolo hanno avuto origine dai cassetti per letterre delle macchine da stampa. Le minuscole venivano conservate in un cassetto più vicino alla stampante poiché venivano usate più frequentemente. Le lettere maiuscole erano conservate invece in una custodia sopra la postazione di lavoro principale.

Harrison Holt di The Generalist Papers, in questo breve essay ripercorre la storia dell'uso e dell'evoluzione delle lettere maiuscole e minuscole.

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