Una discoteca gotica per pipistrelli vampiri
Con la giusta atmosfera anche un video di pipistrelli, montato capovolto, può apparire come una discoteca gotica per vampiri a Halloween.
Con la giusta atmosfera anche un video di pipistrelli, montato capovolto, può apparire come una discoteca gotica per vampiri a Halloween.
La Tate di Londra racconta la storia della poetessa Elizabeth Siddal che ha posato come modella nel dipinto di John Everett Millais, Ophelia, ispirato all'omonima protagonista della tragedia shakespeariana di Amleto.
La sua vita come artista, la sua influenza sulla Confraternita dei Preraffaelliti e le sfide che ha dovuto affrontare vivendo all'interno della società vittoriana.
I Beatles pubblicarono una curiosa animazione per il loro iconico album Revolver, del 1966, per accompagnare una versione ancora grezza di quella che sarebbe diventata Yellow Submarine.
Questa versione inizia con la frase familiare, "In the town where I was born", ma da lì in poi si dipana in pensieri oscuri ed emozioni che la voce incerta di John Lennon riflette impeccabilmente, rivelandosi molta diversa rispetto alla traccia che è stata pubblicata.
Il video fa parte della nuova versione stereo remixata di Revolver, proveniente direttamente dai nastri master originali a quattro tracce, e riprodotta con una nitidezza straordinaria grazie all'aiuto di una tecnologia all'avanguardia di de-mixing sviluppata dalla WingNut Films Productions di Peter Jackson.
Il James Webb Space Telescope ha catturato una foto da 122 megapixel della formazione stellare nota come i Pilastri della Creazione.
Fotografati per la prima volta nel 1995 dal telescopio spaziale Hubble, i Pilastri sono formati da colonne di gas interstellare e polveri ai margini della Nebulosa Aquila a circa 5.700 anni luce dalla Terra.
L'immagine ottenuta dal JWST aiuterà i ricercatori ad aggiornare i loro modelli sulla formazione stellare poiché ora saranno in grado di ottenere dettagli più precisi sulle protostelle, nonché rilevare con maggior efficacia i gas e la polvere interstellare della regione, come spiega l'ESA.
Le stelle in formazione lanciano periodicamente getti supersonici di plasma che si scontrano con nubi di polvere, come questi spessi pilastri. Questo a volte si traduce in formazioni di onde, simili a quelle prodotte da una barca mentre si muove attraverso l'acqua. Il bagliore cremisi proviene invece dalle molecole di idrogeno cariche risultanti da queste emissioni. Questa attività è evidente nel secondo e nel terzo pilastro come mostra l'immagine ottenuta dalla Near-Infrared Camera (NIRCam). Si stima che queste giovani stelle abbiano solo poche centinaia di migliaia di anni.
I vichinghi sono stati senza dubbio tra i guerrieri più feroci della storia umana, usando la loro impressionante abilità in battaglia per diffondere l'influenza nordica tra l'VIII e l'XI secolo. Un desiderio guidava il loro coraggio in battaglia, onorare Odino per ritrovarsi un giorno nella sua sacra aula nel Valhalla. Solo i Vichinghi più degni avrebbero potuto trascorrere la loro vita nell'aldilà in quella sacra sala, e la scelta su chi fosse davvero degno di un tale onore sarebbe ricaduta sulle potentissime e misteriose Valchirie.
Le dottoresse Moiya McTier ed Emily Zarka, su PBS Storied riassumono il ruolo delle Valchirie della mitologia norrena, la loro genesi e il loro impatto sull'immaginario collettivo.
Un pianeta vivente di carne. Un ibrido insetto-umano in grado di controllare le menti. Un serpente di mare lungo mille metri che emerge in Islanda ogni anno.
Sono immagini potrebbero provenire da un incubo, da miti di orrori ancestrali o da file di casi paranormali perduti da tempo. Questa è l'arte del costruttore di mondi Eduardo Valdés-Hevia, che ha trascorso i suoi anni dando vita a un serraglio di spaventose immagini oniriche attraverso una combinazione di vecchie fotografie e nuovi elementi.
Le opere di Valdés-Hevia fondono infatti storie distopiche e surreali con foto che sembrano provenire direttamente da documenti classificati.
Per Halloween, Curious Archive indaga sui mostri e sulla follia di questi oscuri terrori partoriti dalla mente di Valdés-Hevia.
Jstor Daily indaga sulle origini dei draghi, un mito diffuso in gran parte del mondo.
I naturalisti medievali hanno scritto e descritto i draghi per centinaia di anni prima di rendersi conto che questi animali era solo frutto della fantasia e probabilmente derivati da traduzioni errate di antichi testi, come l'Iliade di Omero.
Sei passaggi menzionano il drakon, una creatura che, dal contesto, è chiaramente un serpente. Omero non sembrava riferirsi a nessun tipo specifico di serpente e nemmeno Aristotele, la cui Storia degli animali del IV secolo a.C. notava che l'aquila si ciba di draghi.
Sebbene questo possa spiegare il nome, il fatto che comuni serpenti siano diventati mostruosi rettili alati che sputano fuoco ha richiesto un lungo processo di trasformazione, avvenuto principalmente a causa di superstizioni, di errori di trascrizione dei manoscritti e dell'incapacità di autori e amanuensi di distinguere la realtà dalla finzione.
Svante Pääbo, direttore del dipartimento di antropologia evolutiva all'Istituto Max Planck, è considerato il fondatore della paleogenetica. Insieme al suo team Pääbo ha sequenziato per la prima volta il genoma completo di un uomo di Neanderthal, rivelando che questi ominidi e l'Homo Sapiens si erano mescolati tra loro condividendo parte del patrimonio genetico.
In questa conversazione telefonica, registrata subito dopo aver appreso la notizia dell'assegnazione del Premio Nobel per la medicina, Pääbo riflette sul nostro rapporto con le specie estinte dei primi ominidi e su come la sua esplorazione della loro genetica potrebbe influenzare la visione di noi stessi e il nostro posto nella natura.
Quando è stato scoperto il radio, il suo colore verde brillante ha invogliato le persone a usarlo per tingere abiti e colorare prodotti e gioielli. Solo molto più tardi furono scoperti i suoi effetti nocivi. Sfortunatamente il radio non è stato l'unico elemento che veniva considerato innocuo, ma che poi si è rivelato mortale.
J.V. Maranto su TED-Ed fornisce un resoconto dettagliato dei colori più letali della storia.