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Agosto 2025 archivio

Un atlante del sistema Solare

Geek   28.08.25  
Atlas of Space
Atlas of Space

Atlas of Space è un atlante interattivo che permette di esplorare i pianeti, le lune, gli asteroidi, i pianeti nani e altri oggetti del nostro sistema Solare. Questo strumento offre un modo coinvolgente per approfondire la comprensione della nostra casa nella Via Lattea.
Navigando attraverso l'atlante possiamo scoprire informazioni dettagliate su ciascun corpo celeste, dalle tempeste di Giove agli anelli di Saturno, fino alle superfici ghiacciate di Europa. Ogni oggetto è accompagnato da dati scientifici, immagini spettacolari e curiosità che rendono l'esplorazione ancora più affascinante.

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Nati per credere, le neuroscienze e la spiritualità

Res publica   25.08.25  

Perché la religione ha sempre occupato un posto centrale nella vita umana? Questa domanda è al centro delle riflessioni del sociologo Reza Aslan, della psicologa Lisa Miller e dell'ex pastore Rob Bell. Insieme, esplorano gli istinti spirituali innati che ci spingono a cercare un significato più profondo nella nostra esistenza.
Attraverso le neuroscienze viene analizzato il concetto di fede e discusso di come il nostro cervello possa essere predisposto a cercare connessioni e risposte a interrogativi esistenziali. La religione supera infatti il solo insieme di credenze generando un fenomeno complesso che può influenzare la resilienza individuale e il benessere mentale.

La ricerca metafisica è un impulso universale che attraversa culture e tempi, dimostrandosi un tratto intrinseco della comunità umana.
Il continuo dialogo tra fede e scienza è fondamentale per comprendere la nostra umanità.

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La tradizione alpina dello jodel

Multimedia   21.08.25  

La tradizione dello jodel è più di un semplice canto; è un mezzo di espressione che racconta storie di vita alpina e comunità. Oggi viene praticato e celebrato sia per il suo valore culturale sia per il senso di appartenenza che crea tra chi lo esegue e il pubblico. La sua popolarità è tale che eventi come il Jodlerfest attirano jodeler da ogni angolo della Svizzera e oltre, dimostrando la vitalità di questa tradizione.

Great Big Story ha intrapreso un affascinante viaggio per esplorare la lunga storia dello jodel nelle Alpi. Questo stile vocale unico, caratterizzato da rapide alternanze tra registri alti e bassi, è una tradizione profondamente radicata nella cultura svizzera, con origini che affondano nelle pratiche alpine di comunicazione tra pastori.
Apprendiamo le diverse tecniche e stili di jodeling, scoprendo come questo antico canto venga giudicato in competizioni come il Jodlerfest Altstätten, un'importante manifestazione dedicata a questa arte.
Incontrando jodeler esperti e scoprendo le radici alpine di quest'arte, viene messo in luce non solo la bellezza di questa forma di canto, ma anche la passione e il vibrante impegno delle comunità che lo sostengono.

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L'arte dei fumetti con una sola vignetta

Wow   20.08.25  

In questo saggio Solar Sands mette in luce l'incredibile profondità che si può raggiungere attraverso il formato dei fumetti a vignetta singola. Questa forma offre agli artisti l'opportunità di raccontare storie spesso comiche e incisive all'interno di un'unica cornice visiva, accentuata da una didascalia.
Il fumetto a una sola vignetta sfida l'artista a comunicare in modo chiaro e diretto, sfruttando al massimo le limitazioni del formato. Quando realizzato con maestria, questo approccio può portare a risultati straordinari, dove la semplicità visiva si sposa con una narrazione profonda e significativa.
L'abilità di condensare un'intera storia in un'unica immagine richiede non solo creatività, ma anche una comprensione acuta della comicità e della comunicazione visiva. Ogni fumetto diventa così un piccolo capolavoro, capace di suscitare risate e riflessioni con un solo sguardo.

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La Scuola di Atene di Raffaello raccontata

Wow   16.08.25  

Tra le meraviglie dei Musei Vaticani, spicca l'imponente affresco La Scuola di Atene di Raffaello che occupa una delle pareti della Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane nei Palazzi Apostolici. Al centro dell'opera rappresentati insieme si trovano Platone e Aristotele, simbolo di un dialogo senza tempo tra le idee.
L'affresco è una celebrazione della conoscenza, dove grandi pensatori come Anassimandro, Averroè, Epicuro, Euclide, Socrate, Parmenide e Pitagora si riuniscono sotto l'egida dell'apprendimento. Tra le figure presenti, spicca quella di Eraclito, il filosofo presocratico noto per le sue idee sulla trasformazione e l'unità degli opposti.

James Payne, nel suo video su Great Art Explained, analizza come Raffaello abbia aggiunto la fugura di Eraclito in un secondo momento, avvalendosi di uno stile più muscolare, simile a quello che caratterizza le opere di Michelangelo, che stava lavorando ai suoi affreschi nella Cappella Sistina nello stesso periodo.
È intrigante pensare che Raffaello, potendo ammirare il lavoro di Michelangelo, abbia voluto rendere omaggio all'artista integrando un Michelangelo nei panni di Eraclito nella sua composizione. Questo non è l'unico esempio di come Raffaello abbia modellato i suoi personaggi su figure contemporanee; ad esempio, Socrate è ispirato a Leonardo da Vinci, anch'esso attivo all'epoca.

All'inizio del XVI secolo, due dei più grandi artisti di tutti i tempi lavoravano a poche sale di distanza l'uno dall'altro in Vaticano.
Entrambe sono considerate capolavori del Rinascimento. L'opera di Michelangelo si propone di rivelare la verità divina attraverso la figura umana, mentre quella di Raffaello celebra l'intelletto umano e l'eredità classica. Due idee distintive del Rinascimento.

Michelangelo, un solitario cupo e difficile, dipinge figure cariche di emozione e tensione, figure che spesso lottano da sole e che sono profondamente introspettive.
Al contrario, Raffaello era socievole e affascinante; la sua opera è equilibrata, serena e idealizzata. Le sue figure sono eleganti, calme, impegnate e intellettualmente equilibrate. Il tipo di compagnia di cui l'artista si circondava nella vita reale.

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Q il giudice della condizione umana in Star Trek

Multimedia   11.08.25  

Andrew Muir, di The Art of Storytelling, ha analizzato l'enigmatico personaggio di Q, in Star Trek: The Next Generation, evidenziando come il co-creatore Gene Roddenberry abbia sviluppato questo personaggio per rappresentare una prova morale degli ideali umani.
Roddenberry, che co-scrisse il pilot della serie, aveva l'intenzione di stabilire un ambito mitico, dove l'umanità sarebbe stata messa sotto processo. L'intera serie diventa così un test della condizione umana, con Q che gioca un ruolo cruciale in questo processo. Inizialmente, Q non doveva essere un personaggio ricorrente, ma la straordinaria interpretazione dell'attore John de Lancie ha portato Roddenberry a cambiare idea, rendendolo una figura centrale nella narrazione della serie.

È affascinante notare che per Q il vero significato dell'esplorazione non riguarda tanto ciò cosa c'è là fuori, il Continuum Q in fondo già conosce la realtà dell'universo fisico, quanto piuttosto le possibilità interiori dell'esistenza consapevole. La natura misteriosa di Q è una costante, un enigma che non deve mai essere completamente svelato, rimanendo così un simbolo di mistero e sfida.

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Gianni Berengo Gardin nelle parole e nelle fotografie

Wow   07.08.25  

Gianni Berengo Gardin è stato un maestro del bianco e nero, noto per la sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana attraverso il reportage e l'indagine sociale. In quasi settant'anni di carriera, ha creato un racconto straordinario dell'Italia, documentando le trasformazioni sociali e culturali che hanno caratterizzato il paese dal dopoguerra a oggi.

Le sue fotografie sono storie che parlano di persone, luoghi e momenti significativi. I suoi ritratti sono dialoghi esclusivi che offrono un'intimità unica, dove il lavoro, la vita e la storia si intrecciano in un racconto personale e profondo. Ogni scatto di Berengo Gardin è un invito a esplorare l'aspetto visivo e le emozioni che si celano dietro le narrazioni dei volti ritratti.

In questa intervista, rilasciata al Museo MAXXI, Berengo Gardin ci restituisce un'immagine autentica della sua visione, del suo lavoro e della sua passione. La sua opera è un'importante testimonianza di un'epoca e un regalo per le future generazioni sulla potenza della fotografia come strumento di narrazione e riflessione.

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La complessa relazione tra Kermit e Miss Piggy

Multimedia   07.08.25  

La Jim Henson Company ha recentemente rilasciato alcuni filmati storici che documentano la complicata relazione tra Kermit la Rana, animata da Jim Henson, e Miss Piggy, animata da Frank Oz. Henson stesso ha descritto il loro legame come un vero e proprio matrimonio, pieno di alti e bassi.
Kermit e Miss Piggy rappresentano una dinamica affascinante, in cui si alternano momenti di intensa collaborazione a fasi di tensione e conflitto. Henson ha spiegato che la loro interazione è simile a uno sparring, con i personaggi che si sfidano e si provocano a vicenda, creando quel mix di comicità e dramma che è alla base dei Muppets.
Mentre Kermit tende a mantenere un certo riserbo quando si tratta di parlare della loro relazione, Miss Piggy non esita a esprimere i suoi sentimenti. La sua passione per Kermit è palpabile:

Kermit è la mia vita. È la mia magnifica ossessione. Quando siamo soli, è disperatamente appassionato.

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La vita religiosa nell'antica Roma

Res publica   04.08.25  

Nell'antica Roma, la religione svolgeva un ruolo cruciale nella vita politica, sociale e personale dei cittadini. La città e i suoi porti, come Ostia, erano costellati di templi magnifici, tra cui il maestoso Tempio di Giove Ottimo Massimo, meglio noto come Giove Capitolino, e strutture iconiche come il Pantheon. I romani veneravano un numero consistente di divinità, alcune locali e altre importate da culture diverse del Mediterraneo.

Una delle caratteristiche più affascinanti della religione romana era la sua capacità di adattarsi e innovare oltre al suo sincretismo. Nuovi dei venivano accolti con entusiasmo nel pantheon romano, spesso provenienti dai popoli conquistati o con cui Roma aveva instaurato rapporti commerciali. Un esempio emblematico è la dea egizia Iside, la cui popolarità crebbe notevolmente durante il periodo imperiale, culminando con la costruzione di un grande tempio nel Campo Marzio. Anche il culto di Mitra, un dio misterioso di origine persiana, si diffuse tra i soldati romani, grazie a rituali segreti praticati in sotterranei.

Come racconta PBS, i templi pubblici non erano solo luoghi di culto, ma anche strutture monumentali che definivano gli spazi sacri della città. Oltre a servire funzioni religiose, questi edifici ospitavano biblioteche, sale e spazi di ritrovo per la comunità. Templi come quello di Saturno, che fungeva anche da tesoreria cittadina, e quello di Castore e Polluce, legato alle vittorie militari, riflettevano l'importanza della religione nella vita quotidiana e nella stabilità dello stato.

Esplorare la vita religiosa di Roma offre uno sguardo affascinante su come gli antichi romani concepivano il divino e il loro posto nel mondo. Questa interazione tra fede e politica, tra pratiche quotidiane e rituali solenni, continua a ispirare studiosi e appassionati di storia. Scoprire questi aspetti ci aiuta a comprendere non solo l’antica Roma, ma anche l’eredità culturale che ha influenzato il mondo moderno.

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I film cult di genere degli anni '80 troppo spesso dimenticati

Multimedia   01.08.25  

Dopo aver dato uno sguardo critico sui film più sottovalutati degli anni '70, HoloDraco ha esplorato un altro decennio ricco di immaginazione: gli anni '80. Questa epoca ha prodotto opere cinematografiche straordinarie, capaci di mescolare sapientemente fantasia e distopie, che meritano di essere riscoperte.
Tra i titoli imperdibili figurano Brazil, in cui Terry Gilliam critica una burocrazia distopica attraverso una lente surreale. L'audace satira in forma di puppet show di un giovane Peter Jackson, Meet the Feebles. Legend, L'epica fantasy di Legend che ci trasporta in mondo dominato dalla magia e da forze ultraterrene. L'horror fantascientifico Space Vampires, diretto da Tobe Hooper e tratto dal romanzo I vampiri dello spazio di Colin Wilson. Infine, la tolleranza raccontata in Il mio nemico diretto da Wolfgang Petersen e molto liberamente tratto dal romanzo breve Mio caro nemico di Barry B. Longyear, Premio Nebula e il Premio Hugo nel 1980.

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