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Il segreto del WD-40

Geek   27.03.25  

È universalmente noto come uno tra i principali alleati nelle faccende domestiche. La sua versatilità ed efficacia lo rendono un prodotto indispensabile in ogni casa. È l'idrorepellente e olio penetrante multiuso più conosciuto al mondo.
Il WD-40 lubrifica, elimina cigolii, sblocca, toglie l'umidità, previene la ruggine dai metalli, è usato in casa, come nelle officine, in hobbistica e persino per la manutenzione delle armi.
Ma cosa c'è esattamente dentro quella bomboletta blu? È perché è così efficace e ha così tanti usi?

Layers ripercorre la storia del WD-40, analizzandone la composizione e sviscerando gli innumerevoli usi, dalla protezione degli attrezzi, alla rimozione degli adesivi o persino alla pulizia di superfici in acciaio inox.

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Il ruolo del cervello nella percezione

Geek   25.03.25  

La percezione è il modo in cui sperimentiamo il mondo che ci circonda ed è costituita sia dai segnali di input che recepiamo con la vista, l'udito e gli altri organi sensoriali sia attraverso il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello fa di questi segnali.
L'esempio più classico è quello della vista; sappiamo che la luce che entra nei nostri occhi dovrebbe mostrarci un'immagine capovolta, ma il nostro cervello corregge queste informazioni per farle corrispondere alla realtà che dobbiamo percepire.

Kurzgesagt approfondisce il ruolo del cervello nella percezione, analizzando le incredibili funzioni che il nostro cervello svolge per trasformare segnali complessi in informazioni utili, evitando di farci sentire sopraffatti dalle sensazioni. Il cervello utilizza i segnali attuali per prevedere il futuro, operando così rapidamente che spesso non ci rendiamo nemmeno conto di cosa stiamo facendo. La capacità di elaborare queste informazioni avviene a una scala di microsecondi, e ci fa riflettere su quanto tempo e potenza cerebrale ci rimangano per pensare in modo consapevole e prendere decisioni.

È affascinante scoprire come la nostra mente riesca a semplificare e organizzare un volume così enorme di informazioni. La prossima volta che ti trovi a riflettere su una decisione o a osservare il tuo ambiente, ricorda il lavoro straordinario che il tuo cervello sta svolgendo per rendere possibile tutto questo.

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Come trasformare il mare in acqua potabile

Geek   23.03.25  

Per far fronte alle crisi idriche, ogni anno vengono costruite sempre più centrali di dissalazione, che trasformano l'acqua marina in acqua potabile. Tuttavia, questi impianti utilizzano grandi quantità di energia per funzionare; un problema ambientale che richiede soluzioni sostenibili. È fondamentale trovare un equilibrio tra le esigenze di approvvigionamento idrico e la protezione del nostro pianeta.

Acqua, acqua ovunque, e neanche una goccia da bere! Scriveva Samuel Taylor Coleridge ne La ballata del vecchio marinaio a proposito dell'oceano.
Manish Kumar, in questa lezione di TED-Ed ripercorre la storia di come gli esseri umani hanno trasformato l'acqua di mare in acqua dolce potabile per millenni. Oggi si prevede che 87 diversi paesi avranno seri problemi di rifornimenti idrici entro il 2050. Quindi, come possiamo usare la desalinizzazione dell'acqua di mare per combattere la scarsità d'acqua? E possiamo farlo senza danneggiare ulteriormente l'ambiente?
Investire in tecnologie sostenibili e pratiche di conservazione è fondamentale per garantire che le future generazioni possano godere di questo bene essenziale.

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La bicicletta simbolo di libertà e mobilità sostenibile

Geek   17.03.25  

Immaginare un mondo senza biciclette è difficile. Questo geniale mezzo di trasporto ha cambiato radicalmente il paesaggio urbano e le dinamiche sociali. Le città sono diventate più accessibili e le persone hanno potuto godere di una maggiore libertà di movimento. Le donne, in particolare, hanno trovato nella bicicletta un simbolo di emancipazione, utilizzandola per rivendicare il proprio spazio nella società a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Oggi, le politiche di mobilità sostenibile in molte comunità promuovono l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto preferito, contribuendo a creare ambienti più sani e vivibili.

In questo documentario Get.factual ripercorre la storia plurisecolare della bici, dalla prima Draisienne fino ai modelli moderni, analizzando le implicazioni tecnologiche, sociali e ambientali portate da questo rivoluzionario mezzo di trasporto.

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ELT il telescopio progettato per sondare la natura dell'universo

Geek   14.03.25  

L'Extremely Large Telescope andrà ad affiancare gli altri telescopi e radiointerferometri operati dall'European Southern Observatory, come il Very Large Telescope che qualche anno fa ci ha rgalato la prima immagine di un sistema multiplanetario intorno a una stella simile al Sole.
La scelta del sito, a 3000 metri di altitudine e a 150 chilometri dalla città più vicina, non è stata casuale. Le condizioni atmosferiche, l'assenza di inquinamento luminoso e la stabilità del terreno hanno reso il deserto di Atacama il luogo ideale per questo gigante della scienza.
Il telescopio dell'ESO rappresenta un passo rivoluzionario nella nostra capacità di osservare l'universo, producendo immagini di pianeti lontani con una nitidezza 16 volte superiore a quella del telescopio spaziale Hubble e 6 volte più potente del James Webb.

B1M ripercorre le fasi della costruzione del telescopio, che ha richiesto la livellazione della cima del Cerro Armazones, e ne analizza la struttura principale, composta da cinque enormi specchi, è progettata per raccogliere 100 milioni di volte più luce rispetto all'occhio umano. Ogni specchio ha un ruolo specifico nel processo di cattura delle immagini, permettendo all'ELT di correggere le distorsioni atmosferiche tramite un sistema di ottiche attive.
L'Extremely Large Telescope cercherà pianeti extrasolari non solo attraverso misurazioni indirette del moto oscillatorio delle stelle perturbate dai pianeti che orbitano attorno a loro, ma anche l'imaging diretto di pianeti più grandi e forse anche la caratterizzazione delle loro atmosfere. Il telescopio tenterà di riprendere esopianeti simili alla Terra.
Gli strumenti dell'ELT consentiranno agli astronomi di sondare le prime fasi della formazione dei sistemi planetari e di rilevare acqua e molecole organiche nei dischi protoplanetari attorno alle stelle in formazione per trovare risposte a domande fondamentali sulla formazione e l'evoluzione dei pianeti.
Il telescopio fornirà indizi per comprendere la formazione dei primi oggetti che si sono formati e le loro relazioni. Le osservazioni delle galassie primordiali forniranno indizi che aiuteranno a comprendere come questi oggetti si sono formati ed evoluti.
Inoltre uno degli obiettivi dell'ELT sarà la possibilità di effettuare una misurazione approfondita dell'accelerazione dell'espansione dell'universo e verificare se le leggi della fisica sono davvero universali.

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La nuova mappa della Via Lattea secondo i dati di Gaia

Geek   10.03.25  

La missione Gaia dell'ESA ha rivoluzionato la nostra comprensione della Via Lattea, offrendo una visione senza precedenti della nostra galassia.
Questo ha compilato un catalogo di circa un miliardo di stelle fino alla magnitudine 20 con lo scopo di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia, rivelandone la composizione, la formazione e la sua evoluzione.
La sua strumentazione scientifica consiste di due telescopi con campi di vista diversi e piano focale in comune, una serie di specchi e più di cento CCD che corrispondono a quasi un miliardo di pixel. Gaia scansiona continuamente tutto il cielo sfruttando i moti di rotazione e di precessione del satellite. Ogni zona del cielo verrà osservata circa settanta volte durante la sua vita operativa.

I dati ottenuti da Gaia hanno già ampliato la nostra conoscenza sulla Via Lattea. La distribuzione della massa nella galassia sembra ricalcare il modello Sbc secondo la classificazione di Hubble.
La Via Lattea non è piatta e non è una spirale posizionata su un piano, ma alcuni bracci sono deformati tra i 27.000 e 28.000 anni luce in un senso sopra il piano e alcune migliaia sul lato opposto, in misura asimmetrica. Questa conformazione, che si sposta e fluttua attorno alla galassia in un intervallo di alcuni milioni di anni, provoca da un lato una deformazione più pronunciata rispetto a quella del lato opposto.

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Perché continuiamo a procrastinare

Geek   09.03.25  

La procrastinazione è un comportamento comune che tutti noi sperimentiamo, ma cosa succede nel nostro cervello e nel nostro corpo quando rimandiamo senza una ragione valida? Questo comportamento può generare stress e portare a sentimenti di fallimento, vergogna, colpa e insicurezza. La chiave per interrompere questo ciclo è comprendere cosa ci spinge a procrastinare.
Vitalii Nebelskyi, su TED-Ed, descrive come i procrastinatori cronici sono spesso perfezionisti che temono il fallimento. Questo comportamento è una risposta neurologica allo stress, simile alla reazione di attacco o fuga che tutti gli esseri viventi hanno in situazioni minacciose. Quando ci troviamo di fronte a compiti che ci intimidiscono, il nostro cervello attiva queste risposte, portandoci a evitare il compito.
Il primo passo per affrontare la procrastinazione è riconoscere che non si tratta solo di gestione del tempo, ma di regolazione emotiva.

Questo post è stato scritto con due giorni di ritardo.

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Come si misurano le distanze nell'universo

Geek   08.03.25  

Sin dai tempi degli antichi greci, l'umanità ha cercato un modo per stabilere l'esatta distanza tra gli oggetti nello spazio.
Be Smart esplora la storia della ricerca che ci ha permesso di misurare e calcolare le distanze dell'universo.
Gli astronomi utilizzano una pluralità di metodi per raggiungere questo scopo di solito dipendono dalla distanza dell'oggetto da misurare e dal tipo di oggetto, come stelle, galassie, pianeti o oggetti più esotici. I metodi più diretti, come la parallasse stellare, funzionano per oggetti relativamente vicini, mentre per oggetti più lontani si utilizzano metodi indiretti come la legge di Hubble e l'analisi dello spostamento verso il rosso. Con l'avanzare delle tecnologie, nuovi metodi di misura delle distanze cosmiche sono in continua evoluzione.

La parallasse stellare si basa sul principio che, quando la Terra si muove lungo la sua orbita, una stella vicina sembra spostarsi rispetto alle stelle di fondo più distanti. Misurando l'angolo di questo spostamento, la parallasse, si può calcolare la distanza usando una formula trigonometrica.
Il metodo delle candele standard si basa sul concetto che alcuni oggetti celesti, come le stelle variabili, hanno una luminosità intrinseca ben conosciuta. Misurando la loro luminosità apparente si può determinarne la distanza. Poiché la luminosità diminuisce con il quadrato della distanza, si può utilizzare questa relazione per calcolare la distanza.
Per oggetti molto lontani, come le galassie, gli astronomi utilizzano la legge di Hubble, la quale afferma che la velocità di recessione di una galassia, ovvero la velocità con cui si allontana da noi a causa dell'espansione dell'universo, è direttamente proporzionale alla sua distanza. Misurando la velocità di recessione delle galassie tramite lo spostamento verso il rosso è possibile calcolare la loro distanza.
Lo spostamento verso il rosso è un cambiamento nelle lunghezze d'onda della luce proveniente da un oggetto in movimento, che si sposta verso lunghezze d'onda più lunghe se l'oggetto si sta allontanando dalla Terra. Misurando il redshift di una galassia gli astronomi possono determinare la sua velocità di recessione e di conseguenza la sua distanza utilizzando la legge di Hubble.
In alcuni casi, come nella misurazione della distanza di oggetti vicini come la Luna, si utilizzano segnali luminosi inviati da telescopi o riflettori posti sulla superficie dell'oggetto. Per esempio, i riflettori lasciati dalle missioni Apollo sulla Luna permettono agli astronomi di misurare la distanza Terra-Luna con estrema precisione.
Il rilevamento delle onde gravitazionali da collisioni di buchi neri o stelle di neutroni offre un nuovo metodo per misurare distanze cosmiche, in particolare per oggetti estremamente lontani che potrebbero non essere osservabili con metodi ottici tradizionali.

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Saturno e i suoi anelli spiegati in breve

Geek   06.03.25  

Saturno, il secondo pianeta più grande del Sistema Solare, è famoso per il suo complesso sistema di anelli e lune che ci ha affascinato per secoli. Ma da dove provengono questi anelli? Quanto sono antichi? E come riescono a rimanere in posizione?

Le attuali teorie suggeriscono che gli anelli di Saturno potrebbero essere il risultato della disintegrazione di comete, asteroidi o lune che si sono avvicinate troppo al pianeta e sono state distrutte dalla sua intensa gravità. Questo processo potrebbe aver avuto inizio miliardi di anni fa, rendendo gli anelli relativamente giovani rispetto all'età del pianeta stesso.
La stabilità degli anelli è un altro aspetto intrigante: la loro struttura è mantenuta grazie a un equilibrio complesso tra la gravità di Saturno e le forze centrifughe generate dal movimento degli anelli. Inoltre, le piccole lune che orbitano all'interno e all'esterno degli anelli giocano un ruolo cruciale nel mantenere la loro forma e integrità.

Science Channel ripercorre i successi della missione Cassini che ha aperto una finestra su un mondo di bellezze e misteri, offrendo una comprensione più profonda di Saturno e dei suoi anelli.

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Una mappa delle correnti oceaniche

Geek   05.03.25  

L'ECCO Group (Estimating the Circulation and Climate of the Ocean) della NASA ha condiviso un modello affascinante che rappresenta le correnti oceaniche sottomarine del nostro pianeta.
Il modello ECCO utilizza dati provenienti da diverse fonti, tra cui satelliti, boe e altre misurazioni, per fornire una rappresentazione accurata delle correnti oceaniche. Questa combinazione di informazioni permette ai ricercatori di comprendere meglio la circolazione e il clima degli oceani, cruciali per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e alla gestione delle risorse marine.

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