La pena di Breivik
C'è parecchia confusione intorno alla condanna che dovrà scontare Anders Breivik, l'attentatore norvegese di Oslo e Utoya.
Tempi, luogo e trattamenti infiammano da giorni gli animi della stampa nostrana nelle riunioni di redazione al baretto all'angolo.
La condanna. In Norvegia la pena massima inflitta da un tribunale raggiunge i 21 anni di carcere, ma questo non significa che il prigioniero verrà rilasciato allo scadere dell'ultimo giorno di detenzione.
Scontata la condanna un'apposita commissione valuterà il detenuto stabilendo se sia pronto a tornare libero o costretto a rimanere in carcere per altri cinque anni, scaduti i quali un'altra commissione riformulerà una nuova valutazione e via di questo passo.
In parole povere significa che Breivik potrebbe restare rinchiuso anche per il resto dei suoi giorni.
La prigione. Mettetevelo bene in testa, le prigioni a 5 stelle non esistono.
Esistono prigioni dove i muri non cadono a pezzi, dove i pavimenti sono puliti, dove non c'è traccia di muffa, dove di celle sovraffollate non si ha notizia, dove i guasti all'impianto di climatizzazione vengono risolti in giornata, dove il cibo in scatola non è di terza scelta.
Queste prigioni non si trovano in Italia. E' il nostro sistema carcerario ad essere in difetto, non il loro ad essere a 5 stelle.
I norvegesi non sono né pazzi né imbelli, sono solo civili ed evoluti come non non sappiamo esserlo.