Non so come sia davvero andata.
Come in uno stato di incoscienza, immerso in un sogno dal quale non riesci a svegliarti.
Mi ricordo i suoi occhi però.
Era la notte di un 14 febbraio; in compagnia di amici. Perfetti
sconosciuti appena incontrati.
Davanti a me un drink dal gusto troppo anacquato e dal colore non abbastanza scuro.
Mi ricordo di discorsi vuoti e di risposte di circostanza, ma non del tema della discussione.
See the stone set in your eyes...
Pensieri che non ti escono dalla testa. La voglia di dimenticare e l'incapacità di farlo. Ricordi di momenti e il destino e poi il tempo.
Attorno musica e parole pronunciate a voce troppo alta.
See the thorn twist in your side...
Distratto come sono non mi accorgo che si è seduta accanto a me.
Ricordo gli occhi. I suoi occhi.
I wait for you...
Rispondo meccanicamente alle sue domande. Non riesco a smettere di guardarla.
Occhi dolci, grandi, profondi. Mi fissano, li fisso.
Sleight of hand and twist of fate...
Sono stufo della compagnia. Le chiedo se ha voglia di ballare. Non
conosco nemmeno il suo nome.
Mi prende la mano e mi porta al centro della pista.
On a bed of nails she makes me wait...
Mi accorgo dell'errore. Troppo tardi.
Non sono un grande ballerino e l'alcol non
aiuta.
And I wait without you...
Finiamo per non ballare. Lì, in mezzo alla pista, sento solo il suo respiro.
With or without you...
Mi ricordo dei suoi occhi, ma se ci penso non posso dimenticare le sue labbra.
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