La missione OSIRIS-REx, lanciata dalla NASA per raccogliere e riportare un campione di regolite dell'asteroide 101955 Bennu sulla Terra, spiegata da Salon.
Ci sono una serie di ragioni per essere ottimisti su ciò che questi campioni di suolo potrebbero insegnarci sulle origini della vita nell'universo. Per prima cosa, Bennu è un asteroide carbonaceo, il che significa che è composto in gran parte da carbonio, un elemento considerato uno dei mattoni della vita. Lo stesso astroide è piccolo, circa 500 metri di diametro. Due anni fa Dante Lauretta annuncio che, sulla base di tracce di materiali simili all'argilla sulla superficie dell'asteroide, Bennu "sembra essere un bersaglio molto ricco di acqua, e l'acqua è la componente più interessante e forse la più redditizia che vorresti estrarre da un asteroide".
Amy Simon, ricercatrice presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, aggiunge che "la presenza di minerali idratati sull'asteroide conferma che Bennu, la cui formazione risale alla nascita del sistema Solare , è un eccellente obiettivo per la missione OSIRIS-REx per studiare la composizione di sostanze volatili e organiche primitive. Quando campioni di questo materiale saranno riportati sulla Terra nel 2023, gli scienziati riceveranno un tesoro di nuove informazioni sulla storia e l'evoluzione del nostro sistema Solare".
Come nella trama di Incontro con Rama di Arthur C. Clarke, un oggetto misterioso e dalla forma allungata si affaccia nel sistema Solare proveniente dalle profondità dello spazio, ma questa volta non si tratta di un enigmatico e gigantesco habitat alieno, quanto del primo asteroide proveniente dallo spazio interstellare mai rilevato, 1I/2017 U1.
Ribattezzato Oumuamua, il messaggero che viene da lontano in lingua hawaiana, questo asteroide ha una forma insolitamente allungata di almeno 400 metri, secondo le rilevazioni raccolte dal Very Large Telescope dell'European Southern Observatory, con una superficie simile a quella di oggetti ricchi di materiale organico, rocciosa e resa rossiccia dal bombardamento di raggi cosmici durante il suo viaggio interstellare.
Studiando la sua traiettoria, Oumuamua dovrebbe essere passato nei dintorni di Vega e potrebbe aver iniziato il suo viaggio milioni di anni fa.
Asterank è l'atante degli asteroidi, realizzato da Ian Webster, che raccoglie nomi, composizione, orbite e profitti minerari stimati dalla Planetary Resources, Inc., la società che intende essere la prima compagnia mineraria robotizzata spaziale, di oltre 600.000 corpi celesti del sistema Solare.
Si chiama Chariklo ed è il primo asteroide conosciuto a possedere un sistema di anelli. La scoperta è stata pubblicata su Nature dal team di astronomi dell'Osservatorio Nazionale di Rio de Janeiro.
La NASA ha rivelato un nuovo video che descrive la missione umana verso un asteroide, prevista nelle intenzione dell'ente spaziale americano tra il 2018 e il 2021, con un'astronave Orion per prelevare campioni e studiarne la composizione. L'asteroide catturato in precedenza da una sonda verrà parcheggiato in orbita lunare.
La NASA ha pubblicato la mappa più completa delle orbite dei circa 1.400 asteroidi potenzialmente più pericolosi per la Terra del sistema Solare, che prende in esame oggetti di oltre 140 metri di lunghezza.
La tecnologia per vaporizzare asteroidi di piccola e media grandezza esiste già. Il progetto DE-STAR, o Directed Energy Solar Targeting of Asteroids sviluppato dai fisici Philip M. Lubin e Gary B. Hughes, promette di sventare la minaccia di comete e asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra utilizzando satelliti e specchi per sfruttare l'energia solare convogliando la in un raggio laser.
"This system is not some far-out idea from Star Trek," says co-developer Gary Hughes, a researcher and professor from California Polytechnic State University. "All the components of this system pretty much exist today. Maybe not quite at the scale that we'd need--scaling up would be the challenge--but the basic elements are all there and ready to go."
Secondo New Scientist la NASA starebbe pensando di catturare un piccolo asteroide - si parla di 7 metri di lunghezza - per poi inserirlo in un'orbita lunare.
Lo studio del Keck Institute for Space Studies permetterebbe di raccogliere tre sfide con un'unica missione: la possibilità di pianificare un'esplorazione umana di breve durata del corpo celeste, testare a basso costo sonde automatiche per lo sfruttamento minerario degli asteroidi e lo studio diretto per la pianificazione di una difesa planetaria contro la minaccia di asteroidi in rotta di collisione con il nostro pianeta.
The feasibility of such a mission was exhaustively detailed in a study prepared for the Keck Institute for Space Studies by a group of NASA and university scientists that was published this past April. The study found that it would be feasible to send a automated craft to space on an Atlas V rocket to capture and return a 7 meter-wide (roughly 23 feet) near Earth asteroid at an estimated cost of $2.6 billion -- just a bit more than the cost of Curiosity's mission to Mars. The proprosed craft would travel to the target asteroid, measure and match its spin and speed, and then retrieve the asteroid using a 10 meter tall, 15 meter wide bag.