Le biblioteche del deserto
Per secoli le biblioteche del deserto, dalla Mauritania al Niger, dal Marocco al Mali, hanno custoditi inestimabili tesori di conoscenza. Le biblioteche di Timbuctù, i cui manoscritti si trovano ora in gran parte al sicuro a Bamako, sono tra le più note, ma nella vicina Mauritania vi sono luoghi altrettanto importanti eppure ormai poco conosciuti, come la città fantasma di Chinguetti.
Posta a circa 600 km a nord est della capitale Nouakchott, l'insediamento ero un tempo uno dei principali centri dell'apprendimento islamico.
Oggi restano poche famiglie impegnate nel tramandare questa tradizione, con metodi di conservazione pressoché inalterati dal medioevo; nient'altro eccetto scaffali di pietra e fango a proteggere dal deterioramento i manoscritti.
La famiglia degli Habott ha raccolto una tra le più vaste e migliori biblioteche private della città. Con i suoi 1.400 testi copre una dozzina di argomenti, dai testi religiosi all'astronomia, passando per la matematica, la geometria, i manoscritti giuridici e la grammatica araba. Il tomo più antico conservato è scritto su carta cinese e risale all'XI secolo.