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I post con tag "Cina" archivio

La crisi demografica cinese

Res publica   03.04.23  

La Cina non solo sta invecchiando, ma anche la maggior parte delle coppie cinesi non considera l'idea di avere più di un figlio. Questo fatto porta a prevedere una perdita di quasi il 50% della popolazione cinese entro il 2100.
La diminuzione della popolazione in Cina può essere ricondotta sia alle restrittive politiche di pianificazione familiare avviate negli anni '70 sia alla crescita economica degli ultimi decenni. Come spiega Vox, la modernizzazione della Cina ha portato a una rapida urbanizzazione, a un aumento dei livelli di reddito e a un miglioramento dell'istruzione in molte parti del paese. Fattori che hanno inciso sulla natalità.

Oggi la Cina si trova ad affrontare una popolazione che invecchia inesorabilmente senza adeguate coperture assistenzialistiche, in una congiuntura che registra un ritmo di crescita del Pil tra i più bassi in oltre quarant’anni e la persistente influenza negativa delle politiche zero COVID-19. Una tempesta perfetta per un paese che ha basato decenni di crescita economica sulla forza lavoro a buon mercato.
La Cina dovrà necessariamente ripensarsi e reinventarsi per superare la sfida demografica ed evitare il rischio di entrare in una spirale di stagnazione economica.

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Perché la Cina sta perdendo la guerra dei microchip

Res publica   07.02.23  

Nell'ottobre del 2022, l'amministrazione Biden ha imposto un divieto su larga scala sulla vendita di semiconduttori avanzati alla Cina e implementato una serie di regole che impediscono al regime di Pechino di produrre questi microchip in proprio.
I microchip non sono soltanto ubiqui in ogni dispositivo tecnologico che utilizziamo, ma sono anche cruciali per i sistemi militari e di intelligence.

Vox analizzi i motivi del perché, nonostante i molteplici tentativi di ottenere un vantaggio competitivo, la Cina rimane ancora molto indietro nel sviluppare questa tecnologia così fondamentele.

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In difesa della democrazia a Hong Kong

Multimedia   15.06.22  

Faceless è il documentario, diretto da Jennifer Ngo e prodotto in modo indipendente, che segue quattro giovani hongkonghesi durante le proteste seguite alle repressive leggi sulla sicurezza nazionale e sull'estradizione, volute fortemente dal regime di Pechino per schiacciare ogni possibile richiesta presente e futura di mantenimento dei diritti civili e democratici nell'ex colonia britannica.

Faceless offre un ritratto di una generazione a cui viene strappata un po' per volta ogni ambizione sociale e democratica. Una generazione che si interroga sul proprio futuro, accettando di lottare per difendere la vita, la comunità e la libertà contro la brutalità della polizia e della dittatura cinese.

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La relazione tra i mercati di animali selvatici in Cina e le nuove epidemie

Res publica   12.03.20  

Vox spiega come e perché il COVID-19, la SARS e altre epidemie virali hanno avuto origine in Cina.

La legge cinese consente l'allevamento e la vendita di animali selvatici in mercati aperti, nei quali vengono rinchiusi in spazi stretti e con scarsa igiene favorendo il contagio incrociato tra specie diverse. Ad aggravare la situazione si aggiunge un ampio commercio illecito, dove gli animali subiscono trattamenti ancora peggiori e nei quali è possibile acquistare quasi ogni tipo di animale esotico, dai rinoceronti ai grandi felini.

Il passaggio del Coronavirus SARS-CoV-2 da un pipistrello a un pangolino e infine all'uomo è storia recente.
Se il commercio di animali selvatici in Cina continuerà indisturbato non porrà solo una minaccia alle specie a rischio di estinzione, ma aumenterà la probabilità d scatenare una nuova epidemia virale nel prossimo futuro.

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L'uomo che sfidò Pechino

Res publica   09.06.19  

Nel 2010 alla cerimonia di consegna del premio Nobel per la Pace la sedia vuota di Liu Xiaobo fu un plastico esempio della sistematica violazione dei diritti umani in Cina.
Nella primavera del 1989 Xiaobo si trovava a Pechino. Come per migliaia di altri studenti e intellettuali, piazza Tiananmen rappresentava la speranza che un'altra via fosse possibile. Un processo ritenuto inevitabile verso la democratizzazione che già scuoteva il blocco sovietico.
Il 4 giugno i carri armati dell'Esercito Popolare di Liberazione sfondavano le barricate annegando nel sangue la speranza di una generazione.

L'uomo che sfidò Pechino è il documentario di Pierre Haski, corrispondente a Pechino di Libération, che ripercorre gli ideali e le battaglie dello scrittore diventato leader, suo malgrado, di una rivoluzione soffocata.

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La bolla del bike sharing in Cina

Res publica   27.03.18  
Un immenso cimitero di bici a Shanghai
Un immenso cimitero di bici a Shanghai
Pile di bici abbandonate a Xiamen
Pile di bici abbandonate a Xiamen

L'esplosione del fenomeno del bike sharing in Cina raccontato attraverso gli scatti fotografici dei cimiteri di biciclette abbandonate o sequestrate.

La bolla delle bici condivise è esplosa quando decine di aziende di hanno rapidamente invaso le strade delle città con numeri di gran lunga superiori alla domanda reale. Le città cinesi, impreparate per infrastrutture non adeguate, scarso senso civico e regolamenti lacunosi, sono state sommerse da milioni di biciclette a noleggio, incapaci di gestire il fenomeno.
Oggi i cimiteri di bici sono diventati l'ennesimo monito; una crescita sostenibile non può più essere ignorata. Neppure in Cina.

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La vittoria politica della rivoluzione degli ombrelli

Res publica   05.09.16  

I leader della proteste di piazza a Hong Kong nel 2014, tra cui Nathan Law Kwun-chung, entrano per la prima volta nel Consiglio legislativo, il parlamento della Regione Amministrativa Speciale, dopo una vittoria senza precedenti del fronte democratico, in un'elezione caratterizzata da un'alta affluenza accolta con una certa freddezza dal regime di Pechino.

I 70 seggi del Consiglio legislativo sono eletti con un sistema multiplo che consente ai cittadini di eleggerne 35. Altri 30 sono vengono nominati da grandi elettori corporativi, mentre i restanti 5 sono considerati super seggi aperti solo a gruppi professionali.

From student leader to legislator, Nathan Law Kwun-chung transformed himself into one of the most popular Legislative Council candidates this year – and the youngest ever elected.
That title was previously held by veteran Democrat James To Kun-sun when he was elected in 1991 at the more advanced age of 28.

The 50,818 votes that swept Law into a legislative seat on Hong Kong Island reflected "support as well as trust" he said on Monday as he celebrated the first electoral victory of a student leader of the 2014 Occupy protests.

Law, who now heads the new Demosisto political party, became secretary-general of the Federation of Students following the 79-day pro-democracy movement in the city two years ago. He was one of five student leaders back then who sat at the negotiating table opposite Hong Kong's leading officials, led by Chief Secretary Carrie Lam Cheng Yuet-ngor.

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L'architettura della città fantasma cinese

Wow   13.04.16  

La città fantasma di Kangbashi

La città fantasma di Kangbashi

La città fantasma di Kangbashi

La città fantasma di Kangbashi

La città fantasma di Kangbashi

Viaggio a Kangbashi, l'immensa città fantasma progettata per ospitare oltre un milione di persone nella provincia della Mongolia Interna e che oggi è praticamente deserta, fotografata da Raphael Olivier.

In the early 2000s, Chinese government officials poured over $1 billion into the development of the city, several miles south of Ordos in Inner Mongolia. The result, according to French photographer Raphael Olivier, is a "very beautiful city, full of contradictions."

Drawn to the "post-apocalyptic" feel generated by the juxtaposition of vacant, large-scale buildings and the surrounding desert, Olivier documented the ghost town and its partially complete architectural marvels.

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Sciopero cinese

Res publica   30.03.16  

Mappa degli scioperi in Cina

Grafico degli scioperi in Cina

La crescita esponenziale degli scioperi in Cina, potenziale fattore di instabilità che preoccupa il regime di Pechino, in due grafici.

From 2011 to 2013, China Labor Bulletin (CLB), a Hong Kong-based workers' rights group, recorded around 1,200 strikes and protests across the country. In 2014 alone, there were more than 1,300 incidents.

The following year, that number rose to over 2,700 — more than one a day in Guangdong province — a pattern that has continued into 2016.

A glance at the map of incidents shows no province of China unaffected by strikes or worker protests, a far sight from the image of technocratic control and permanent growth that the ruling Communist Party likes to present to the world.

"The fundamental cause has been the systematic failure of employers to respect the basic rights of employees, such as being paid on time and receiving their legally mandated benefits, and the failure of local government officials to enforce labor law," according to CLB.

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