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I post con tag "Cinema" archivio

Le inquadrature più belle della storia del cinema

Multimedia   07.03.24  

La bellezza del cinema risiede in gran parte nelle immagini che crea, nelle emozioni che suscita e nelle storie che racconta. Attraverso l'uso magistrale delle immagini, il cinema ci permette di viaggiare in mondi fantastici, di esplorare le profondità dell'animo umano e di sperimentare emozioni intense.

Se sei anche solo minimamente appassionato di cinema, questa raccolta delle più belle inquadrature della storia, montata dalla Solomon Society, ti farà ripassare la tua vita davanti aglii occhi.
Ci sono classici intramontabili che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema. Ci sono pellicole con le loro fotografie vibranti e la narrazione coinvolgente e film che ci hanno regalato una visione cruda e potente della vita attraverso la maestria della regia e le interpretazioni indimenticabili.

Ogni inquadrature in questo video è un'opera d'arte, con la sua combinazione unica di luce, colore, movimento e composizione. Ogni film rappresenta una visione artistica e un punto di vista unico, che ci permette di vedere il mondo attraverso gli occhi dei registi e la recitazione degli attori. Queste scene ci offrono un assaggio dell'ampia gamma di emozioni e esperienze che il cinema può offrire: dalla gioia all'eccitazione, dalla tristezza alla paura, dall'amore alla speranza.
Il cinema ha il potere di connetterci, di farci riflettere e di spingerci a esplorare nuovi orizzonti. Questa raccolta ci ricorda che il cinema è un'arte autentica e influente, capace di lasciare un'impronta profonda nelle nostre vite. Attraverso queste inquadrature possiamo riscoprire l'importanza dell'estetica visiva, della narrativa coinvolgente e dell'impatto emotivo che il cinema può avere su di noi.

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Osservare i capolavori del cinema fotogramma per fotogramma

Multimedia   28.02.24  
Screenshot di Every Single Frame
Screenshot di Every Single Frame

Matt Brooks offre un'opportunità imperdibile per tutti i cinefili che desiderano esplorare il mondo del cinema in modo diverso e analitico.
Every Single Frame colleziona fotogrammi selezionati con cura per permetterci di immergerci nelle opere cinematografiche più celebrate e caratterizzate da una magnifica fotografia e un'estetica visiva unica.
Un'esperienza che ci invita a esplorare l'arte del cinema attraverso i suoi dettagli nascosti e a scoprire sempre nuovi aspetti delle opere che amiamo per apprezzare la loro bellezza e complessità.

L'ordine casuale dei fotogrammi ci regala un'esperienza sorprendente e imprevedibile. Possiamo trovarci di fronte a un'immagine iconica che è impressa nella nostra mente o scoprire una scena che ci era sfuggita. Questo approccio ci invita a esplorare film diversi e apprezzare ogni singolo fotogramma come una piccola opera d'arte.
Ogni fotogramma cattura l'attenzione con la sua composizione, i colori, la luce e l'atmosfera che trasmette e attraverso esso possiamo lasciarci ispirare dalla bellezza e dalla creatività espressa dai migliori registi e direttori della fotografia.

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L'evoluzione degli sfondi nel cinema

Multimedia   28.02.24  

Da Mary Poppins a Ben-Hur, da Gli uccelli a Star Wars, gli sfondi hanno trasformato il mondo del cinema per oltre cento anni e fatto sognare intere generazioni.
Con una tecnica chiamata matte painting, gli artisti dipingevano una scena su lastre in vetro, per poi porle al di sopra della pellicola. Combinando sfondi e riprese i registi erano in grado di far immergere il pubblico in paesaggi e luoghi altrimenti troppo costosi se non impossibili da ricostruire o raggiungere direttamente.

Tutto questo, ovviamente, è cambiato una volta che i computer sono entrati in gioco. Alla fine degli anni '90, gli sfondi cinematografici erano quasi interamente realizzati in digitale. Solo poche decadi dopo, la maggior parte di essi viene realizzata in 3D.
Con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, potrebbe essere all'orizzonte una nuova evoluzione. Vox analizza come l'IA potrebbe presto cambiare nuovamente l'arte degli sfondi e l'industria del cinema.

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Quando il cattivo sorride

Multimedia   28.02.24  

Quando l'antagonista del film inizia a sorridere di solito non è mai una buona notizia per tutti gli altri.
Semih Okmn ha montato un supercut da brividi con alcune tra le più iconiche e malvagie risate della storia del cinema.

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Le colonne sonore perfette di John Williams

Multimedia   24.01.24  

Star Wars: Episodio I è un film che divide, ma tutti sono concordi nell'affermare che la colonna sonora di John Williams rappresenta uno dei migliori lavori del celebre compositore.
CinemaStix si sofferma su Duel of the Fates, l'epico pezzo corale che fa da sfondo al duello tra Darth Maul, Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, per parlare far comprendere la maestria di Williams. Questo brano cattura immediatamente l'attenzione dell'ascoltatore: è potente, drammatico e coinvolgente. Ciò che lo rende davvero straordinario è l'uso magistrale del coro, che aggiunge una dimensione epica e maestosa alla musica. Le voci si intrecciano con gli strumenti orchestrali in un crescendo di emozioni che accompagna perfettamente lo scontro rappresentato sullo schermo.

Nella sua composizione, Williams ha preso ispirazione da diverse fonti, tra cui la poesia gallese, i canti liturgici e persino il testo di una traduzione latina della Bibbia. Questo mix di influenze culturali conferisce al brano un'atmosfera mistica e solenne, perfettamente in linea con l'ambientazione fantastica di Star Wars.
Inoltre, la scelta di utilizzare il coro come elemento centrale del brano è stata audace e innovativa. Il coro, con il suo potere evocativo e la sua capacità di trasmettere forza ed emozione, contribuisce a rendere Duel of the Fates unico nel suo genere. La combinazione di voci e strumenti crea un'armonia straordinaria, che si intensifica man mano che la musica si sviluppa.

L'uso sapiente degli archi, degli ottoni e delle percussioni crea tensione e drammaticità. La partitura di John Williams dà vita all'azione e alle emozioni del film, trasportando lo spettatore in un viaggio epico e avvincente e la ripetizione rende l'esperienza musicale indimenticabile per lo spettatore. Un punto fermo che Williams non dimentica mai di ripetere in ogni sua opera.

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150 imperdibili film di fantascienza

Multimedia   04.01.24  
Scena tratta da Agente Lemmy Caution: missione Alphaville
Scena tratta da Agente Lemmy Caution: missione Alphaville

Velocemente, riesci a citare dieci film di fantascienza veramente fantastici che hai visto? Probabilmente sì, ma se fossero 20? O 50?
La fantascienza è una categoria piuttosto ampia, che include viaggi spaziali, viaggi nel tempo, fiction speculativa, tecnologia futuristica ed evoluzione sociale e biologica.
Rolling Stone ha raccolto una lista di 150 film che non dovrebbero mancare nella collezione di un appassionato del genere, dai blockbuster ai B-movie, dai film per bambini ai film muti, dalle commedie all'animazione.

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Come girare la stessa scena con inquadrature differenti continuando a catturare l'attenzione del pubblico

Multimedia   31.12.23  

La capacità del cinema di raccontare storie è in continua evoluzione. Evan Puschak ha esaminato come la stessa scena può essere ripresa in tempi e modi diversi, mantenendo tuttavia la stessa premessa.
In particolare, ha analizzato il film del 1940 diretto da Ernst Lubitsch, Scrivimi fermo posta, confrontandolo con il remake del 1998 di Nora Ephron, intitolato C'è posta per te.

La scena del caffè di Scrivimi fermo posta dura 8 minuti e 19 secondi, mentre quella di C'è posta per te dura 9 minuti e 43 secondi. La prima e più importante differenza da notare, da cui derivano le altre differenze, è il numero di riprese utilizzate per coprire la scena. Nel 1940, Lubitsch ha girato la scena del caffè in soli 19 piani, mentre Nora Ephron, 58 anni dopo, ha utilizzato 133 piani per lo stesso materiale.
Puschak osserva che questa differenza è dovuta alla prospettiva adottata in ciascun film. Lubitsch ha optato per il piano sequenza, comune in quell'epoca del cinema, mentre Ephron ha utilizzato il campo-controcampo per accelerare il ritmo e controllare la scena durante il montaggio.
Entrambe queste tecniche hanno i loro vantaggi: ad esempio, il campo-controcampo offre al regista un maggiore controllo del ritmo nella fase di montaggio e consente di utilizzare diverse inquadrature, come i primi piani, per perfezionare l'arco emotivo della scena. D'altro canto, i lunghi piani sequenza limitano la libertà dell'editor, ma trasmettono una palpabile sensazione di tempo e spazio.

Puschak è giunto alla conclusione che la scelta tra le due tecnica riguardi la differenza nella modalità in cui riceviamo le informazioni nell'era attuale rispetto a un'epoca passata. L'attenzione umana, come il cinema, è strutturata sul modello del mondo in cui viene realizzata. La quantità di informazioni che ci viene richiesto di consumare e digerire oggi è enormemente superiore a quella del 1940.
Le scelte degli autori e dei registi sono dunque guidate dalla necessità di catturare l'attenzione del pubblico e raccontare storie in modo efficace, tenendo conto delle aspettative e dei cambiamenti nella fruizione delle informazioni. Il cinema si adatta alle esigenze di una società in continua evoluzione, mantenendo la sua capacità di coinvolgere ed emozionare il pubblico.

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Il legame che unisce le colonne sonore dei film natalizi

Multimedia   27.12.23  

Il periodo natalizio è la stagione ideale per sedersi di fronte al caldo bagliore di un film natalizio. Non è meraviglioso amare la neve, le luci scintillanti dell'Albero e, naturalmente, le dolci melodie festive?
FiveThirtyEight ha scoperto che nove delle dieci canzoni natalizie più utilizzate nelle colonne sonore dei film erano di pubblico dominio. In altre parole, i film natalizi sono pieni di canzoni classiche che conosciamo e amiamo, che sono anche prive di copyright e non richiedono costose licenze.

La ragione per cui le canzoni natalizie di pubblico dominio sono così popolari potrebbe essere ovvia: i film a basso budget non possono sempre permettersi di pagare per le canzoni più recenti e popolari. Ma le canzoni natalizie di pubblico dominio hanno anche un fascino unico. La loro presenza ripetuta nel corso degli anni le ha intrecciate nella stessa trama della stagione festiva, creando un senso di gioia e nostalgia condivise.
Vox ha intervistato il compositore Russ Howard III, che spiega quanto spesso vengano utilizzate le canzoni natalizie di pubblico dominio come punto di partenza per creare composizioni originali. Prendendo spunto dai classici come Deck the Halls, creano nuovi brani che si inseriscono perfettamente nei momenti emotivi di una scena, per creare un'atmosfera festiva.
In questo modo, le canzoni di pubblico dominio diventano un'ispirazione per nuove espressioni musicali, permettendo ai compositori di aggiungere un tocco personale alla colonna sonora dei film natalizi.

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La macchina da scrivere

Multimedia   21.12.23  

Nel 1950 Leroy Anderson scrisse The Typewriter, l'iconica canzone che utilizzava, per l'appunto, una macchina da scrivere come strumento a percussione.
All'epoca, tutti conoscevano il suono di una macchina da scrivere, specialmente quelli prodotti nelle mani di un professionista.
Prendendo spunto da questo brano Ariel Avissar ha realizzato un mashup di scene con macchine da scrivere apparse sul grande schermo.

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