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Il Vaticano digitalizza i manoscritti della Biblioteca Apostolica

Multimedia   06.04.14  

Una pagina del Codex Vaticanus

La Biblioteca Apostolica Vaticana ha iniziato il processo di digitalizzazione della sua enorme biblioteca di libri e manoscritti antichi, precedentemente disponibile solo per un selezionato gruppo di studiosi e storici, con la collaborazione di NTT Data. Il progetto del Vaticano prevede la digitalizzazione completa e ad alta risoluzione di circa 82.000 manoscritti per un totale di oltre 40 milioni di pagine, tra cui l'inestimabile Codex Vaticanus, una delle più antiche versioni esistenti della Bibbia, trascritto nel IV secolo in greco su pergamena con lettere onciali.

Con questo progetto la Biblioteca si trova a compiere una delle molteplici relazioni con istituzioni di varie regioni del mondo, alla luce della sua politica generale, dei suoi scopi e delle sue prospettive. Lo fa grazie ai suoi manoscritti, che sono un segno dell'universalità della cultura: i manoscritti che verranno digitalizzati si estendono dall'America precolombiana all'estremo oriente cinese e giapponese, transitando per tutte le culture e le lingue che hanno animato la cultura dell'Europa. La missione umanistica, che caratterizza la Biblioteca, la rende infatti aperta a tutto ciò che è umano, sino alle più svariate 'periferie culturali' dell'uomo; e con questo spirito umanistico intende conservare e rendere disponibile l'immenso tesoro dell'umanità, che le è stato affidato. Per questo lo digitalizza e lo offre alla libera consultazione sul web.

Nonostante una protobiblioteca, lo Scrinium possa essere fatta risalire al IV secolo, fu l'umanista e bibliofilo Tomaso Parentucelli, eletto poi al soglio pontificio con il nome di Niccolò V, il primo a concepire l'idea di una biblioteca moderna durante il suo pontificato dal 1447 al 1455. Questa collezione di 1.200 codici costituì il primo nucleo della futura biblioteca. La fondazione ufficiale della Biblioteca Apostolica Vaticana risale infatti al 15 giugno 1475 per volontà di papa Sisto IV che la ufficializzò con la bolla Ad decorem militantis Ecclesiae.

Attualmente la biblioteca raccoglie 1.600.000 libri a stampa antichi e moderni, 8.300 incunaboli di cui 65 in pergamena e 150.000 codici manoscritti e carte di archivio, che costituiscono una delle più importanti raccolte della storia dell'umanità.

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