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I post con tag "Cucina" archivio

La lunga gustosa storia dell'avocado

Wow   03.12.24  

Lance Geiger, The History Guy, ripercorre la strada che ha portato l'avocado sino sulle nostre tavole.
Dalla curiosa teoria che sostiene l'origine africana del frutto poi trasportato in America attraverso l'Oceano Atlantico su zattere dove è stato coltivato quasi 10.000 anni fa, agli spagnoli che riconobbero l'uso degli avocado come rimedio per i lividi e le doppie punte e persino come decorazioni per tessuti.
L'avocado fu infine adottato dagli americani grazie a una lettera del 1519 di Martin Fernandez de Eniso, un funzionario spagnolo che lodava la meravigliosa consistenza in bocca e il gusto del frutto.

Oggi l'avocado è diventato estremamente popolare su entrambe le sponde dell'Atlantico e la sua lunga gustosa storia prosegue in cucina tra toast e guacamole.

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La pasta tra storia, tipi e processi produttivi

Wow   30.09.24  

La pasta è un cibo straordinario. È fatta di grano, come il pane, ma può essere conservata per lungo tempo senza deteriorarsi. È facile da cucinare e sazia. Ma, soprattutto, può trasportare un intero piatto di sapori a seconda del condimento o degli altri ingredienti con cui la si combina.
Non sorprende che la pasta sia popolare ovunque. La consumiamo in molte forme, dagli spaghetti agli udon, dalle trenette ai maccheroni.

Weird History Food ci trasporta lungo la storia conosciuta della pasta, per analizzare le molte forme che ha assunto in base al condimento originale, il motivo della sua esistenza e la sua produzione di massa.
Il processo di produzione della pasta è una combinazione di tradizione e tecnologia. Dall'impasto all'essiccazione, ogni passaggio è studiato per garantire la massima qualità e consistenza del prodotto finale. Le moderne tecniche di produzione consentono di ottenere pasta di alta qualità in grandi quantità, pronta per essere gustata in tutto il mondo.

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Le nobili origini del sandwich

Res publica   15.08.24  

John Montagu, IV conte di Sandwich, era un uomo molto impegnato tanto da mangiare spesso di fretta e senza sedersi a tavola. Durante una serata trascorsa a giocare d'azzardo chiese al suo valletto di preparare un piatto veloce e tuttavia sostanzioso, mettendo della carne salata tra due fette di pane tostato. Questo aneddoto risale al 1716 e sebbene il panino fosse inizialmente molto esclusivo, l'idea ha infine raggiunto il grande pubblico a partire dal XIX secolo diventando l'alimento iconico della classe operaia.

Townsends, il canale sullo stile di vita del XVIII secolo, ha esaminato le nobili origini del sandwich durante la preparazione di una ricetta per un tramezzino tratta dalla edizione del 1801 di The Lady's Assistant, di Charlotte Mason. Molto, molto semplice, come deve essere un buon sandwich: è solo pane, un ricciolo di burro e della carne.

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La civiltà del pane

Res publica   09.08.24  

Il pane, con le sue origini antichissime, racconta storie di civiltà, di mestieri e di tradizioni che si intrecciano con la vita quotidiana delle persone. L'arte di creare il pane è una pratica antica che ha attraversato i millenni, adattandosi e trasformandosi con il passare del tempo, ma conservando sempre il suo significato profondo.

Il pane è nutrimento per il corpo e per l'anima, un elemento fondamentale che ha svolto un ruolo lungo e ricco nella storia dell'umanità. Weird History Food fa un tuffo nel passato per esplorare le origini del pane, dall'antica Mesopotamia fino al più amato passatempo della stagione pandemica del 2020, per approfondire il suo ruolo nello sviluppo della civiltà.

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Uno studio scientifico sulla pasta ripiena italiana

Wow   07.08.24  
Evolution of the Italian pasta ripiena: the first steps toward a scientific classification
Evolution of the Italian pasta ripiena: the first steps toward a scientific classification

La pasta ripiena italiana fa parte di una vasta famiglia di gnocchi eurasiatici, come i tedeschi maultaschen, i giudaici kreplach, i polacchi pierogi, i georgiani khinkali, i tibetani momo, i giapponesi gyoza e molti altri.
Sebbene non sia chiaro se tutti questi tipi di pasta abbiano avuto un'origine comune o si siano evoluti indipendentemente, la diversità di forme e ripieni osservata in Italia è di certo unica.

Evoluzione della pasta ripiena italiana: i primi passi verso una classificazione scientifica è un paper che si propone di fornire una classificazione delle forme di pasta ripiena italiane e di tracciare la loro diffusione ed evoluzione su quello che oggi è il territorio italiano, utilizzando metodi generalmente impiegati per seguire l'evoluzione e la diffusione delle piante e degli animali nel tempo e nello spazio.

I nostri risultati hanno mostrato che, ad eccezione dei Culurgiones sardi, tutti gli altri tipi di pasta ripiena italiana hanno probabilmente avuto un'unica origine nelle parti settentrionali del paese. Sulla base dell'ipotesi evolutiva proposta, la pasta italiana è divisa in due principali cladi: un clade dei ravioli principalmente caratterizzato da una forma più o meno piatta, e un clade dei tortellini principalmente caratterizzato da una forma tridimensionale.

Per quanto riguarda i ravioli:

In Italia, i ravioli sono probabilmente la pasta ripiena storicamente più antica documentata, anche se le prime versioni di questo piatto evidentemente non includevano la sfoglia di pasta che li chiudeva. Tra il XII e il XIII secolo, un colono di Savona accettò di preparare un pranzo per tre persone al suo padrone, durante la vendemmia, composto da pane, vino, carne e ravioli. Tortelli e agnolotti comparvero in letteratura molto più tardi. Tuttavia, le origini dell'iconico tortellino sono controverse. La lunga disputa storica tra le città di Bologna e Modena su chi abbia inventato il tortellino è stata simbolicamente risolta alla fine del XIX secolo dal poeta e satirico bolognese Giuseppe Ceri, che, nel suo poema "L'ombelico di Venere", dichiarò Castelfranco Emilia, una città a metà strada tra le due città, come luogo di nascita del tortellino. Secondo questa leggenda, un giorno, mentre Venere, Marte e Bacco stavano visitando una locanda a Castelfranco Emilia, il locandiere colse involontariamente Venere in uno stato di seminudità e rimase così stupito dalla vista dell'ombelico della dea che corse in cucina e creò i tortellini in suo onore. Chiaramente, un prodotto così perfetto come il tortellino poteva essere ispirato solo da Venere, la dea della bellezza.

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Il gelato attraverso i secoli

Wow   31.05.24  

Il gelato ricopre un ruolo singolare nella storia, nella cultura e nei desideri dell'umanità.
Le prime testimonianze di dessert freddi risalgono al I secolo d.C., in civiltà come l'antica Roma, l'India Moghul e la Cina della dinastia Tang. Tuttavia, la delizia a base di crema che conosciamo oggi ha fatto il suo debutto molto più tardi.
Allora, come è nato questo delizioso dolce freddo? Scopriamolo grazie a Vivian Jiang che su TED-Ed ci trasporta in questo viaggio attraverso la storia del gelato.

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La storia del ketchup

Wow   30.04.24  

Nel XVIII secolo l'Inghilterra andava pazza per il ketchup. La salsa era un alimento di base, ma questo ketchup non era la familiare salsa rossa che conosciamo oggi. Non c'era traccia di pomodoro, aveva un sapore agrodolce e salato, conteneva funghi e il suo colore era marrone.
Ma da dove proveniva questo ketchup e come è diventato la salsa che conosciamo e amiamo? Dan Kwartler, su TED-Ed, traccia la storia di questo condimento.

Le origini dell'antenato del ketchup risalgono alla Cina del III secolo, dove è stato ideato come un condimento a base di pesce fermentato. Questa salsa si diffuse in altre parti dell'Asia, come l'Indonesia e il Vietnam, dove subì ulteriori modifiche e adattamenti.
L'arrivo di questo proto-ketchup in Occidente avvenne attraverso i commerci marittimi. I marinai britannici entrarono in contatto con questa salsa durante i loro viaggi in Asia e ne apprezzarono il gusto unico. Tuttavia, la versione iniziale del ketchup era molto diversa da quella che conosciamo oggi. Era una salsa densa, a base di ingredienti come funghi, ostriche, aringhe e spezie.

Sarà solo verso la fine del XVIII secolo che il ketchup inizia a evolversi verso la sua forma moderna. Inizialmente, l'aggiunta di pomodori alla ricetta non era comune. Tuttavia, i pomodori, che erano stati introdotti in Europa dall'America, iniziarono a essere utilizzati nella preparazione del ketchup. Questo cambiamento portò a una salsa più rossastra e acida.
In America il ketchup subì ulteriori trasformazioni. Vennero apportate modifiche alla ricetta per adattarla ai gusti e agli ingredienti locali. Il ketchup americano divenne più dolce e acquisì una consistenza più liquida, grazie all'uso di zucchero e aceto di mele.
Nel corso del XIX secolo, il ketchup americano divenne sempre più popolare e iniziò a essere prodotto su larga scala. L'introduzione delle bottiglie di vetro e delle tecniche di conservazione contribuì a una maggiore diffusione del ketchup e a renderlo un condimento di base nelle cucine americane.

Oggi, il ketchup è diventato un pilastro della cucina e un condimento amato in tutto il mondo. È utilizzato come accompagnamento per hamburger, hot dog, patatine fritte, carni, pasta e molte altre pietanze. La sua consistenza densa, il sapore dolce e leggermente acido e il colore rosso vivace lo rendono una salsa così versatile e apprezzata che non può mai mancare in cucina.

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La storia di come la Guida Michelin è diventata sinonimo di alta cucina

Wow   23.02.24  

La storia di come la compagnia di pneumatici Michelin è diventata un'autorità nel campo della ristorazione di alta qualità con il loro prestigioso sistema di valutazione a stelle per i ristoranti viene raccontata da Max Miller di Tasting History.
Tutto è cominciato con i fratelli André ed Édouard Michelin quando si sono messi in viaggio per far conoscere i loro pneumatici, stampando guide gratuite che includevano mappe locali, istruzioni sulle auto, posizioni delle stazioni di rifornimento, officine per riparazioni automobilistiche e persino informazioni sui ristoranti.
La prima Guida Michelin era piena di mappe e informazioni su come prendersi cura della propria auto e dei propri pneumatici. Conteneva anche le posizioni delle stazioni di rifornimento, che all'epoca erano poche, e degli autoricambi nel caso in cui si avesse un guasto. E poi quasi come un'aggiunta, c'era un elenco di ristoranti di qualità utili durante un lungo viaggio attraverso il paese.

Michelin assunse alcuni dei migliori cartografi d'Europa per creare le mappe dettagliate sempre aggiornate ogni anno e per molti anni considerate tra le migliori disponibili.
Queste mappe furono utilizzate anche nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Prima dai tedeschi, che le utilizzarono per invadere i paesi europei, e poi dagli Alleati dopo lo sbarco sulle spiagge della Normandia.

La Guida Michelin inizialmente si concentrava solo sulla Francia e in seguito principalmente sull'Europa occidentale. Solo nel 2005 è stata pubblicata una guida che recensiva i ristoranti di New York, e nel 2007 è stata messa in vendita una guida per l'aera metropolitana di Tokyo.
Oggi copre 37 paesi.

La Guida è sia prestigiosa sia controversa; guadagnare o perdere una stella può portare al successo o al fallimento un ristorante e il suo chef.
Tuttavia a sua qualità resta immutata. Una visita a un ristorante stellato Michelin promette sempre un'esperienza culinaria unica.

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100 anni di hamburger

Wow   19.01.24  

Guga Foods ha deciso di fare un salto indietro nel tempo e provare a cucinare ogni tipo di hamburger dai primi del '900 a oggi per determinare quali siano i migliori.

I primi hamburger erano realizzati con carne macinata fresca, condita con spezie e cotta su una griglia aperta. Il sapore rustico e autentico ha colpito i nostri palati moderni, portandoci a riflettere sull'essenza di un vero burger tradizionale.
Gli anni '20 e '30 hanno visto l'arrivo delle prime catene di fast food, con i loro burger veloci e convenienti. La carne macinata veniva condita con ingredienti segreti, sottoposta a cottura veloce su una piastra calda e servita con salse speciali. Questi hamburger hanno sicuramente segnato un cambiamento nel modo in cui le persone consumavano il cibo e hanno aperto la strada alla cultura del fast food che conosciamo oggi.
Gli anni '50 e '60 ci hanno regalato il boom dei diner americani, dove i burger erano i protagonisti indiscussi. Più grandi e succulenti, venivano serviti con una miriade di condimenti, formaggio fuso e sottaceti croccanti. Questi burger, spesso accompagnati da patatine fritte, rappresentavano un pasto abbondante e soddisfacente per molte famiglie dell'epoca.
Negli anni '80 e '90 abbiamo assistito all'avvento dei fast food internazionali e alla diffusione dei burger gourmet. Le opzioni si sono moltiplicate, con combinazioni di ingredienti sempre più audaci e salse speciali che rendevano ogni hamburger un'esperienza unica. La tendenza era quella di personalizzare il proprio burger con ingredienti come avocado, bacon affumicato, salse piccanti e formaggi esotici.
Nel XXI secolo la cucina è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla sostenibilità e alle alternative vegetali. I burger vegani e vegetariani hanno guadagnato sempre più popolarità, offrendo una scelta più consapevole per coloro che desiderano ridurre il consumo di carne. Ingredienti come la soia e i legumi sono diventati protagonisti di questa nuova ondata di burger salutari e rispettosi dell'ambiente.

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Il toast al formaggio perfetto

Wow   14.01.24  

Adam Moskowitz, un casaro di terza generazione, ha utilizzato ben 56 tipi di formaggio per determinare quale si adatta meglio per realizzare un toast perfetto.

Il toast al formaggio è un classico intramontabile, una delizia che conquista il palato con il suo mix di formaggio fuso e pane croccante.
La ricerca Moskowitz, presentata da Epicurious, ha abbracciato un'ampia gamma di formaggi, dai più classici come il cheddar e il gouda, ai più insoliti come il blue cheese e il brie. Ha persino incluso un formaggio spray per esplorare tutte le possibilità.
Alla fine Moskowitz ha scelto il gruviera che si è dimostrato il re indiscusso del toast al formaggio, combinando un gusto ricco e complesso con una perfetta cremosità. Buon appetito!

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