tizianocavigliablog

I post con tag "Democrazia" archivio

99 buone notizie raccontate nel 2019

Res publica   19.12.19  

Un anno di buone notizie per l'umanità, e più in generale per gli abitanti il pianeta Terra mai così in salute, al sicuro e liberi, raccolte da Future Crunch.

1. Nuovi sondaggi hanno rivelato che la popolazione di megattere nella regione dell'Atlantico meridionale ora conta 24.900 esemplari, quasi il 93% dell'intera popolazione prima che la specie venisse dichiarata sull'orlo dell'estinzione. BBC

5. I delfini si riproducono nel fiume Potomac a Washington per la prima volta dal 1880, i branchi di balene stanno aumentando al largo delle coste di New York e 100 cuccioli di foca sono nati sulle rive del Tamigi, 60 anni dopo che il fiume è stato dichiarato "biologicamente morto". The Telegraph

6. A luglio l'Etiopia ha battuto il record mondiale di piantumazione di alberi. Guidati dal primo ministro Abiy Ahmed, milioni di etiopi hanno piantato 353 milioni di alberi in appena 12 ore. BBC

35. Tra il 2000 e il 2018, l'incidenza globale del morbillo è diminuita di due terzi e oltre 23 milioni di vite sono state salvate grazie al vaccino. ACSH

36. Un nuovo vaccino contro l'Ebola è stato autorizzato alla distribuzione nel 2019 e sta compiendo miracoli riducendo i tassi di mortalità dal 70% a meno del 6%. Boston University

39. Nuove ricerche hanno dimostrato che la percentuale delle persone in estrema povertà nel mondo è scesa dal 36% nel 1990 all'8,6% nel 2018. In numeri assoluti si è scesi da 1,9 miliardi nel 1990 a 610 milioni di persone nel 2018. ODI

41. [...] nel Rapporto globale sull'infanzia del 2019 di Save the Children si mostra che negli ultimi 20 anni la vita dei bambini è migliorata in 173 paesi su 176. Rispetto al 2000, oggi ci sono:
- 4,4 milioni di decessi infantili in meno all'anno
- 49 milioni di bambini affetti da rachitismo in meno
- 130 milioni di bambini in più hanno potuto freqentare la scuola
- 94 milioni di lavoratori minorenni in meno
- 11 milioni di ragazze minorenni non sono state costrette al matrimonio
- 3 milioni in meno di gravidanze precoci all'anno
- 12.000 infanticidi in meno all'anno

45. Le democrazie liberali occidentali non soffrono di un'epidemia di solitudine. Gli adolescenti negli Stati Uniti non hanno maggiori probabilità di sentirsi soli rispetto agli adolescenti di un paio di decenni fa; gli anziani non segnalano statti di solitudine più elevata rispetto agli anziani nel passato e i sondaggi condotti in Germania, Inghilterra e Svezia indicano medesimi risultati. OWiD

52. La democrazia si sta dimostrando molto più resistente di quanto suggeriscano i titoli dei media. Dal 2000, il numero di democrazie è aumentato da 90 a 97, compresi 11 paesi che sono diventati democratici per la prima volta in assoluto, e nel 2019 2 miliardi di persone in 50 paesi hanno potuto votato, il numero più grande nella storia. Al Jazeera

53. Un nuovo sondaggio in 167 paesi sostiene che la tolleranza nei confronti delle persone LGBTQIA+ è aumentata in quasi tutte le regioni del mondo nell'ultimo decennio. Japan Times

60. Un nuovo studio che copre il 90% della popolazione mondiale ha dimostrato che il tasso di omicidi è diminuito del 20% dal 1990. Eureka Alert

76. La più grande istituzione finanziaria sovranazionale del mondo, la Banca Europea per gli Investimenti, ha deciso di interrompere tutti i finanziamenti per i combustibili fossili e si è impegnata a investire metà del suo intero esborso annuale - non solo il suo bilancio energetico - su progetti per il clima e la sostenibilità entro il 2025. The Guardian

80. L'Unione Europea ha fatto registrare una diminuzione senza precedenti del 19% su base annua della produzione di energia elettrica prodotta dal carbone nella prima metà del 2019, e questo accelererà nella seconda metà dell'anno fino a un calo stimato del 23% quest'anno. Carbon Brief

LEGGI ALTRO...

La confusione di Beppe Grillo sul vincolo di mandato

Res publica   03.03.13  

Grillo oggi attacca l'art. 67 della Costituzione definendo la mancanza di vincolo di mandato per i parlamentari,

Circonvenzione di elettore.
[...] L'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno.

Ignorando volutamente - nel 2005 la pensava esattamente in modo opposto - che lo stesso divieto di mandato imperativo risale alla Costituzione francese del 1791.
Quello stesso principio del libero mandato che oggi appartiene al bagaglio civile e culturale di tutte le costituzioni dei paesi democratici.

LEGGI ALTRO...

Islam e democrazia

Res publica   06.02.12  

I partiti islamici e il processo di democratizzazione irreversibile nei paesi arabi secondo Olivier Roy.

I politici dei partiti islamici non sono laici né progressisti ma possono essere democratici. La loro linea politica infatti non è determinata tanto dalle convinzioni dei dirigenti del partito quanto dai vincoli dell’ambiente che li circonda. Questi vincoli fanno sperare in una lenta istituzionalizzazione dello spazio democratico, anche se le politiche adottate non sembrano affatto progressiste. Innanzitutto i partiti islamici fanno il loro ingresso in uno spazio politico nuovo: la rivoluzione non ha sostituito la dittatura con un regime simile al precedente. Ci sono state delle elezioni, c'è un parlamento e ci sono dei nuovi partiti. Nonostante i timori e le delusioni della sinistra laica, sarà difficile annullare tutto questo, tanto più che i fattori che ne hanno permesso la creazione (una nuova generazione connessa a internet con un radicato spirito di contestazione) sono ancora presenti. I movimenti islamici agiscono in uno spazio democratico che non hanno crea­to e che è ancora legittimo agli occhi della popolazione. E' interessante notare che in nessun pae­se delle rivolte arabe si è imposto il culto del capo carismatico. Al suo posto ci sono i partiti e una nuova cultura del dibattito, che ha influenzato anche i movimenti islamici.

LEGGI ALTRO...

Perché la democrazia rappresentativa non è stata sospesa

Res publica   17.11.11  

Ecco perché il governo Monti non è un golpe, un inciucio, un ribaltone.
In due parole si chiama repubblica parlamentare. Sistema politico sconosciuto ai più, almeno a dar credito ai media.

In una repubblica parlamentare, come la nostra, le maggioranze si formano in un Parlamento di eletti senza vincolo di mandato. Ancora, i governi ricevono direttamente dal Parlamento la fiducia, fiducia che può essere tolta in qualunque momento e il Presidente del Consiglio viene nominato dal Presidente della Repubblica, non dai cartelloni pubblicitari né tanto meno grazie all'iscrizione del proprio nome in un simbolo di partito.
Tutto questo al netto delle ignoranti, demagogiche e anticostituzionali fregnacce raccontate da Berlusconi e dai suoi nominati negli ultimi lunghi diciassette anni.

La consuetudine, quella sì frutto di poteri forti, di piegare la Costituzione ai propri fini elettorali si è interrotta.

Non si vuole qui negare l'eccezionalità del momento, ma rimarcare che il governo Monti riceverà la fiducia da un parlamento democraticamente votato da cittadini elettori non più tardi di tre anni e mezzo fa e che ha dalla sua tutti i doveri e le garanzie che la Costituzione italiana gli assicura e gli impone.

Funziona così. Farsene una ragione.

LEGGI ALTRO...

Diritto certificato di voto

Res publica   03.11.11  

La boutade demagogica del giorno di Gramellini.

Dirò una cosa aristocratica solo in apparenza. Neppure le sacrosante primarie bastano a garantire la selezione dei migliori. Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratta a un esame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione?

Della serie mi si nota di più se faccio il populista o il ribelle?

In verità se la proposta di Gramellini fosse accettata si verrebbe a creare un paradosso per cui il primo a non ricevere il patentino sarebbe, ironicamente, proprio lui.

LEGGI ALTRO...

Esportare internet

Res publica   26.03.11  

Un decennio a discutere su come e se fosse giusto o meno esportare la democrazia per poi scoprire che bastava un blog, 140 caratteri e Facebook per sovvertire la stabilità di decenni di regimi impermeabili ad ogni riforma.

Intanto nel mondo là fuori i ribelli libici, grazie all'intervento delle Nazioni Unite e della NATO, avanzano riconquistando città e posizioni alle truppe lealiste del colonnello Gheddafi.
In Siria la protesta divampa, minacciando ora direttamente il regime baatista e portando con se la folle e feroce repressione di un terrorizzato Bashar al-Assad.

LEGGI ALTRO...

L'Egitto è pronto per la democrazia?

Res publica   28.01.11  

Il Guardian lo chiede all'esperto di cose arabe Brian Whitaker, mentre Il Cairo è in fiamme.

A question about an Eqyptian democracy... is there a basis for hope? is there a political culture that can step up to represent the people and what role will youth play in the new landscape?

Egypt already has the infrastructure to turn into a working democracy -- elected parliament, long-established political parties, etc. The problem is the the NDP has monopolised this system for a very long time.
So the transition to a working democracy would not be all that difficult, though I would expect it to be a somewhat flawed democracy for some time - maybe like some of the East European or Latin American countries.
One problem is that most of the opposition parties are just as hidebound as the regime. The younger "Facebook generation" doesn't seem to have much interest in them and prefers to do things in its own way. Youth movements are going to become more and more important, and they are a very hopeful sign.

What are the chances that all this could be repeated in Syria?

I was discussing that with an Arab friend yesterday. We both felt that it would be very difficult at present in Syria to organise the kind of protests seen in Tunisia and Egypt. One thing you need for it to happen is a civil society structure of some kind, whether it's trade unions, opposition parties or NGOs, plus a lot of internet users. I don't think Syria has that. Instead, it as a very proficient secret police.
That said, I would expect the Syrian regime to be very scared. Yemenis have told me of the panic in the Marxist regime in the PDRY following the revolution in Romania in 1989 -- they feared it could happen to them. I would expect similar fears in the Syrian regime.
Who knows? Could they be the ones who decide to reform rather than waiting to be toppled?

How likely do you think it is that these uprisings will drive Egypt & Tunisia towards democracy? Is it likely that these situations will descend into sectarian or ethnic conflict as we seen in Kyrgyzstan last year?

Adapting to democracy will be a lot easier in Tunisia and Egypt than it was in Iraq. There are no major ethnic issues; Egypt does have something of a sectarian problem but it is not insurmountable.

LEGGI ALTRO...

E se l'ha capito lui

Res publica   03.03.10  

Paolo Cirino Pomicino nel suo post "Ci sono tutti i presupposti per una svolta autoritaria" scrive.

Non si fanno i partiti nei salotti o nei laboratori ma nemmeno da un predellino di una vettura in una piazza qualunque. Politica e partiti sono cose maledettamente serie e chi ne vuole fare una proprietà personale od oligarchica non ha senso dello Stato e non pensa al futuro del Paese. Non vogliamo fare prediche perché non abbiamo né titolo, né vocazione, ma chi ha responsabilità pubblica non può non riflettere sullo stato del Paese. E anche in fretta.

Le regole universali della politica mettono sulle spalle dei due maggiori partiti l’onere di una iniziativa capace di voltar pagina, ma la prima mossa non può che farla il partito di maggioranza relativa. L’involuzione democratica che ormai attanaglia quasi tutti i partiti è diventata insopportabile ma è devastante quando coglie il partito di maggioranza ed è fonte di tutto ciò che abbiamo sinora descritto. E' tempo allora che le classi dirigenti si sveglino dal torpore di una cieca ubbidienza ai singoli capi e li spingano verso una vera rotta democratica smarrita. Un tempo lontano lo Stato ci fu ingiustamente patrigno ma mai inveimmo contro di esso. Figli di una cultura politica-democratica ci opponemmo sempre al dileggio dei poteri dello Stato così come a svolte leaderistiche e personali dei partiti ben conoscendo quanti disastri quelle svolte hanno procurato nella storia dell'uomo. Quella svolta oggi può essere alle porte. Ci pensino i leader politici prima che sia troppo tardi.

LEGGI ALTRO...

Sospendere la democrazia

Multimedia   18.07.08  

Nick Davies firma "The bloody battle of Genoa", un dettagliato resoconto a proposito del G8 di Genova.
Le conclusioni non sono dissimili da quanto ci raccontava Corrado Guzzanti giusto in quegli anni.

Fifty-two days after the attack on the Diaz school, 19 men used planes full of passengers as flying bombs and shifted the bedrock of assumptions on which western democracies had based their business. Since then, politicians who would never describe themselves as fascists have allowed the mass tapping of telephones and monitoring of emails, detention without trial, systematic torture, the calibrated drowning of detainees, unlimited house arrest and the targeted killing of suspects, while the procedure of extradition has been replaced by "extraordinary rendition". This isn't fascism with jack-booted dictators with foam on their lips. It's the pragmatism of nicely turned-out politicians. But the result looks very similar. Genoa tells us that when the state feels threatened, the rule of law can be suspended. Anywhere.

LEGGI ALTRO...
Post più vecchi ›     e molto di più nell'archivio...