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I post con tag "Economia" archivio

Lo stato dell'economia dell'Impero Romano

Res publica   11.04.23  

L'Impero Romano fu uno dei più grandi e influenti imperi della storia, con un'estionsione che copriva tre continenti: dalle coste dell'Atlantico al Mediterraneo, dalla penisola arabica al mar Nero, dal nord Europa all'Africa settentrionale. La sua economia era basata su una combinazione di commercio, agricoltura, manifattura e finanza, con una moneta stabile e un sistema bancario sviluppato che permetteva di sostenere una vasta popolazione e un immenso esercito.
L'economia romana forniva una qualità media della vita che non sarebbe stata eguagliata fino all'emergere delle moderne economie nazionali nel XVII secolo.
In questo video Casual Scholar fornisce una panoramica dello stato dell'economia dell'impero, la sua struttura e il suo funzionamento, confrontandola con quella di altre economie antiche e moderne; presentando i suoi punti di forza principali, i suoi limiti e le disuguaglianze.

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La Cina rallenta

Res publica   14.03.15  

Cause ed effetti del rallentamento dell'economia cinese spiegati dall'Economist.

Whereas previous leaders propped up growth whenever it slowed, Xi Jinping, China's president since 2013, has instead spread the gospel of the "new normal", by which he means less emphasis on growth and faster structural reform. The central bank has been hesitant to ease monetary policy. Changes to fiscal rules have made it harder for local governments to spend money. With consumer-price inflation running at a five-year low of 1.1% and producer prices deep in deflation, there is a case to be made that China's economy, restrained by the government, is performing below its potential. The good news is that neither the cyclical nor the policy explanations for China's slowdown are permanent. As the cycle turns and policy changes, the outlook should improve. But the structural shifts in the Chinese economy are a different story. They will cap any rebounds. Double-digit growth is most certainly a relic of China's past.

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L'economia dei Simpson

Multimedia   03.05.14  

Homer Economicus è il libro di Joshua Hall che prende a prestito Springfield, la fittizia città natale dei Simpsons, per spiegare i fondamenti dell'economia.

Since The Simpsons centers on the daily lives of the Simpson family and its colorful neighbors, three opening chapters focus on individual behavior and decision-making, introducing readers to the economic way of thinking about the world. Part II guides readers through six chapters on money, markets, and government. A third and final section discusses timely topics in applied microeconomics, including immigration, gambling, and health care as seen in The Simpsons. Reinforcing the nuts and bolts laid out in any principles text in an entertaining and culturally relevant way, this book is an excellent teaching resource that will also be at home on the bookshelf of an avid reader of pop economics.

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L'economia di Instagram in Kuwait

Geek   14.07.13  

In Kuwait le persone vendono ogni sorta di articolo su Instagram, utilizzando il social network fotografico come una vetrina invece di utilizzare un sito web o siti di aste come eBay.

BR: Kuwait is a crazy mix: a super-affluent country, yet basically a welfare state, though with a super neo-liberal consumer economy.

FQ: We consume vast amounts of everything. Instagram businesses are a big thing in Kuwait.

BR: What's an Instagram business?

FQ: If you have an Instagram account, you can slap a price tag on anything, take a picture of it, and sell it. For instance, you could take this can of San Pellegrino, paint it pink, put a heart on it, call it yours, and declare it for sale. Even my grandmother has an Instagram business! She sells dried fruit. A friend's cousin is selling weird potted plants that use Astroturf. People are creating, you know, hacked products.

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Tutto quello che c'è da sapere sul budget europeo

Res publica   19.06.13  

Infografica sul budget europeo

Nove infografiche per conoscere e comprendere il budget 2012-2013 dell'Unione Europea.

Durante la sessione plenaria di dicembre, il Parlamento europeo ha adottato il pacchetto del budget 2012-13. L'accordo, firmato dai presidenti del PE, Consiglio e Commissione assicurano un finanziamento supplementare per saldare il deficit del 2012. Esso garantisce anche la copertura da parte delle istituzioni del defici anticipato per il 2013.

Il pacchetto per il budget 2012-2013 prevede 6 miliardi di euro per pagare le fatture del 2012. Il pacchetto stabilisce anche la crescita e il lavoro come priorità del budget 2013, e pone l'accento su una strategia di gestione del pagamento del deficit per l'avvenire.

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Il decreto del fare

Res publica   15.06.13  

Tutte le misure per rilanciare l'economia approvate dal governo Letta e illustrate da Repubblica.

Giustizia. Per la giustizia civile "abbiamo pensato di dare vita a una terapia d'urto", dice il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri durante la conferenza stampa al termine del cdm. Ci sarà lo smaltimento di 1 milione e 200mila pratiche arretrate. Letta, poco prima, aveva parlato poco prima di una riduzione delle pendenze di un quarto, un milione e 150 mila: una riduzione significativa, che interviene sull'arretrato".

Pubblica amministrazione. [...] i cittadini italiani potranno pretendere un indennizzo se la pubblica amministrazione non rispetta i tempi, previsti per una procedura.

Impignorabilità della prima casa. [...] il Cdm ha dato via libera alla norma che stabilisce l'impignorabilità della casa se risulta che il proprietario possiede solo quell'immobile.

Rate Equitalia. E' stata approvata una norma che stabilisce che il debitore che ha rateizzato il suo debito con Equitalia potrà continuare a beneficiare della rateizzazione fino ad un massimo di 8 rate non pagate, anche se consecutive. Oggi invece la legge prevede che il beneficio della rateizzazione decada dopo due rate consecutive non onorate.

Fisco amico. "Il cittadino deve percepire lo Stato come amico, per questo abbiamo riequilibrato il rapporto tra cittadini e fisco".

Imprese. bonus per l'acquisto dei nuovi macchinari. Si conferma il bonus da 5 miliardi per favorire l'acquisto di nuovi macchinari da parte delle imprese. Si tratta di prestiti agevolati ad un tasso pari alla metà di quello di mercato, grazie a 5 miliardi della cassa depositi e prestiti messi a disposizione di quelle imprese che vogliono comprare nuovi macchinari, fino a 2 milioni di investimenti per ciascuna azienda. I finanziamenti verranno concessi entro il 2016.

Infrastrutture. Il decreto, spiega Letta, prevede lo sblocco di cantieri in tutto il Paese. Lavori per un totale di circa 3 miliardi di euro in piccole, medie e grandi opere, con una ricaduta a livello occupazione di almeno 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10mila indiretti).

Risparmi sulle bollette. "Sono state adottate misure che consentono di ridurre le bollette energetiche degli italiani di 550 milioni. Il risultato sarà ottenuto con l'utilizzo del biodisel e con la modifica del Cip6".

100 milioni per edilizia scolastica. [...] grazie anche all'intervento dell'Inail, abbiamo la possibilità d'accordo di cominciare con 100 milioni di euro per la manuetenzione degli edifici scolastici, un segnale importante anche per rassicurare le famiglie in vista dell'apertura dell'anno scolastico. [...] Si ampliano, inoltre, le facoltà di assumere delle università e degli enti di ricerca per l'anno 2014, elevando dal 20 a 50% il turn-over, ovvero il limite di spesa consentito a rispetto alle cessazioni dell'anno precedente. "Con questo provvedimento si libereranno posti per 1500 ordinari e 1500 nuovi ricercatori" di tipo B, aggiunge Carrozza.

Università. Scatta il finanziamento di borse di mobilità per studenti meritevoli e capaci che intendano iscriversi a corsi di laurea in regioni diverse da quelle di residenza.

Suolo. Via libera anche al disegno di legge in materia di contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato. Si definiscono, in particolare, i concetti di "superficie agricola", ossia tutti i terreni che, sulla base degli strumenti urbanistici in vigore, hanno destinazione agricola, indipendentemente dal loro utilizzo, e di "consumo del suolo". Si individua il procedimento per determinare il limite di superficie consumabile; e si prevede l'istituzione di un Comitato interministeriale con compiti di controllo e monitoraggio del consumo di superficie agricola nazionale.

Agenda digitale. [...] il decreto riorganizza e rende più snella e operativa la governance. Si ridefiniscono i compiti della cabina di regia che, presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato, presenterà al Parlamento un quadro complessivo delle norme vigenti, dei programmi avviati e del loro stato di avanzamento, nonché delle risorse disponibili che costituiscono nel loro insieme l'agenda digitale medesima. Saranno poi introdotti il domicilio digitale ed il fascicolo sanitario elettronico.

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L'illusione romantica della decrescita felice

Res publica   22.08.12  

Irene Tinagli sulla teoria antistorica, antisociale e molto naif della decrescita felice.

Quello che dovremmo fare, come ci ricorda anche Guido Ceronetti nel suo articolo su La Stampa di domenica scorsa, è separare i bisogni essenziali da quelli che non lo sono e i beni prodotti per soddisfare bisogni reali da quelli fatti solo per generare profitto, ovvero i «commerci». Se le persone, per esempio, anziché produrre beni inutili volti al commercio e al profitto fine a se stesso, producessero semplicemente quello che serve loro per sostentarsi, sarebbero meno dipendenti dai cicli economici, dai debiti e dall'ansia di accumulare ricchezza. E i Paesi starebbero in piedi senza bisogno di far crescere il Pil a tutti i costi.

Questa prospettiva è molto affascinante e per certi versi romantica, se non fosse che la distinzione tra beni volti alla soddisfazione di bisogni cosiddetti essenziali e beni commerciali non è così netta come si possa pensare (senza contare l'inquietante scenario in cui qualcuno decide cosa è essenziale per la gente e cosa non lo è). A meno di ridurre i beni essenziali al mero consumo alimentare, molti bisogni fondamentali non si soddisfano solo con l'autosussistenza. Se per beni essenziali si considerano infatti anche l'istruzione, le scuole e la sanità pubblica, i vaccini e le medicine, i trasporti e così via, allora tutto cambia.

Perché tutti questi beni e servizi non si mantengono con l'economia di sussistenza, soprattutto in Paesi, come l'Italia, che non hanno materie prime da esportare. Si costruiscono invece con i proventi delle attività commerciali e industriali e le relative entrate fiscali; risorse che consentono, appunto, di finanziare servizi pubblici e di supportare ricerca scientifica, innovazione e progresso. Deve essere chiaro, quindi, che decrescere non significa solo diminuire le ricchezze individuali e fare a meno di qualche accessorio come il cellulare o l'iPad, ma significa allo stesso tempo diminuire le risorse che lo Stato ha a disposizione per tutte le azioni di redistribuzione, assistenza e investimento per il futuro.

[...] Basta pensare che l'aspettativa di vita è rimasta quasi invariata dai tempi dei Romani fino agli inizi del Novecento. E' stato con l'aumento dei commerci, dei grandi progressi economici, industriali e scientifici dell'ultimo secolo, che si è più che raddoppiata. Anche la storia recente ci offre numerosi esempi del ruolo della crescita. E' stato grazie all'apertura e alla crescita economica che la Cina ha potuto, nei soli vent'anni tra il 1981 e il 2001, dimezzare la povertà nel Paese. E' stato con la crescita economica che il Brasile si è potuto permettere programmi sociali che hanno strappato all'emarginazione milioni di famiglie.

[...] Perché pure i Paesi d'ispirazione socialista, forse anche più degli altri, si sono accorti dell'importanza della crescita economica. Come disse Deng Xiaoping: «La povertà non è socialismo». Quello su cui molti Paesi dovrebbero riflettere oggi, e la vera sfida che hanno davanti, non è tanto come eliminare o ridurre la crescita, ma su quali basi costruirla e con quali criteri utilizzarla e ridistribuirla.

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Il nuovo ceto medio africano

Res publica   19.04.12  

Cresce in tutta l'Africa il numero di persone che guadagnano fino a venti dollari al giorno e capaci di alimentare un'economia di consumi interna.
Secondo gli economisti si tratta di una situazione paragonabile a quelle viste in India e Cina venti anni fa.

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