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Il giorno del sogno europeo

Res publica   09.05.25  

Il 9 maggio 1950 venivano poste le basi dell'Unione Europea su due saldi principi essenziali: pace e solidarietà. Queste sono le risolute parole del padre dell'Europa, Robert Schuman, nella sua ferrea dichiarazione.

La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.

Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra.

L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni europee esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania. L'azione intrapresa deve interessare in primis la Francia e la Germania.

A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo.

Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui sono sempre state le vittime.

La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà sì che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.

Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al miglioramento del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.

Questa proposta di mettere in comune le produzioni di base e istituire una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace.

Per giungere alla realizzazione degli obiettivi così definiti, il governo francese è pronto ad avviare negoziati sulle basi seguenti.

Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più brevi l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità; la fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell'acciaio sul mercato francese e sul mercato tedesco nonché su quelli dei paesi aderenti; lo sviluppo dell'esportazione comune verso gli altri paesi; il livellamento verso l'alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie.

Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di produzione e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione del carbone e dell'acciaio tra i paesi aderenti sarà immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di produttività.

Contrariamente a un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l'espansione della produzione.

I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli Stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza di un arbitro designato di comune accordo: costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione da adottare.

L'Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sarà composta da personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorità.

Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nelle quale renderà conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici.

L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all'autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.

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La generazione che ha fondato l'Europa unita

Res publica   08.05.19  

Ispirato dal libro di Victoria Martín de la Torre, Europe, a leap into the Unknown, questo documentario prodotto dal Consiglio dell'Unione Europea racconta la nascita della comunità europea attraverso il ricordo personale di chi ha conosciuto i padri fondatori del sogno di un'Europa unita.

Alcide De Gasperi nelle memorie di sua figlia Maria Romana.
Robert Schuman viene ricordato da Jean-Marie Pelt, l'ex segretario privato del ministro degli esteri francese che il 9 maggio del 1950 propose la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio.
Paul-Henri Spaak, allora primo ministro del Belgio nel ricordo di sua figlia Antoinette.
Jean Monnet, presidente dell'Alta autorità della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, tratteggiato dal suo capo di gabinetto Jacques-René Rabie.

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L'origine della bandiera europea

Res publica   09.05.18  

Il giornalista Michael Hobbes racconta l'origine dell'emblema europeo, oggi universalmente conosciuto come bandiera dell'Europa, nato per volontà del Consiglio d'Europa negli anni '50.
Allora, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, la scelta ricadde sulla proposta di Arsène Heitz, che sottopose l'idea di una corona di quindici stelle d'oro su di un drappo blu con una stella dorata al centro.
L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa il 25 ottobre 1955 adottò l'emblema rimuovendo però la stella centrale.
La nuova bandiera fu esposta per la prima volta al castello di la Muette a Parigi il 13 dicembre 1955.

L'emblema venne in seguito adottato dalla Comunità Europea durante il meeting a Milano dei capi di stato e di governo nel giugno del 1985.
Nel 1992 la neo costituita Unione Europea con il trattato di Maastricht erediterà la bandiera dalle dodici stelle dal CE, divenuta nel frattempo il primo pilastro dell'Unione.

Sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell'Europa in un cerchio, simbolo di unità... proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l'intero universo, le dodici stelle d'oro rappresentano tutti i popoli d'Europa - compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell'Europa nell'unità e nella pace.
(Consiglio d'Europa. Parigi, 7-9 dicembre 1955)

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5 startup europee da tenere d'occhio

Res publica   09.05.16  

TNW segnala 5 interessanti startup europee per celebrare la Festa dell'Europa.

Happy Europe Day, the commemoration of Schuman’s 1950 speech declaring the creation of the European Coal and Steel Community, which we all know and love as the European Union. Well, maybe not all of us love it... yes, we're looking at you, UK.

But it's a day to celebrate peace and unity in Europe, to teach people about the EU, and for potential members to speak out in support of European integration.

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Sentimenti europei

Res publica   09.05.13  

L'Europa è il più grande tentativo di democrazia transnazionale mai tentato.
Una scommessa che ha portato pace, progresso e stabilità a un intero continente.

C'è chi la ama e c'è chi la odia. Chi si sente europeo e chi pensa a Bruxelles come a una lobby di burocrati. Chi la accusa per la crisi e chi vede in questa reazione un atteggiamento di autoassolvimento per responsabilità e fallimenti molto più locali.

In qualunque modo la pensiate l'Europa è casa nostra.
Celebriamola.

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Europe Day 2012

Res publica   09.05.12  

La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano.
Mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della pace.

Dalla Dichiarazione di Robert Schuman, 62 anni fa, nasceva il primo embrione dell'integrazione europea.

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