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I post con tag "Fascismo" archivio

La scout e il neonazista

Res publica   05.05.17  

Una giovane scout fronteggia un neonazista

Lei si chiama Lucie, ha 16 anni ed è una scout.
Per nulla intimorita ha affrontato un manifestante di estrema destra durante un raduno neonazista, reggendo uno striscione con il motto del movimento scout ceco "Noi cresceremo i vostri figli".
La foto scattata da Vladimir Cicmanec è già diventata un simbolo tanto da essere stata ripresa dalla stessa organizzazione mondiale degli scout.

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Roberta Lombardi e la parte folcloristica e sprangaiola

Res publica   04.03.13  

Il fascismo riletto dalla neo designata capogruppo alla Camera per il Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi. Così ne scriveva sul suo blog il 21 gennaio scorso.

Da quello che conosco di Casapound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia. Quindi come si vede Casapound non è il fascismo ma una parte del fascismo. E quindi solo in parte riconducibile ad esso.

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Grillo apre a CasaPound

Res publica   11.01.13  

Questo movimento è ecumenico. Se un ragazzo di CasaPound volesse entrare nel M5S e avesse i requisiti, ci entra. Voi siete qua come noi".
[...] Alcune delle idee di CasaPound sono condivisibili.
[...] Se vi leggete il programma, non possiamo non essere d'accordo sui concetti.

Grillo è riuscito a sdoganare anche i fascisti del terzo millenio. Ora non gli manca più niente.

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Il commissariato celtico

Res publica   03.05.11  

La bandiera fascista appesa dentro il commissariato

Una bandiera raffigurante una croce celtica faceva bello sfoggio di sé appesa al muro del commissariato di polizia milanese Città Studi, in via Cadamosto.

Si viene quindi a scoprire che è prassi del commissariato appendere (seppur per breve tempo) le prove di un reato ai muri dell'ufficio politico, almeno stando alla dichiarazione del vicequestore aggiunto Maurizio Cusano.

E' una bandiera che avevamo sequestrato, insieme con una mazza con la scritta "Forza nuova", ed è rimasta provvisoriamente su quella parete del nostro ufficio politico. Poi è stata riposta, come da prassi, insieme con tutti i reperti.

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La Shoah spiegata con la teoria degli insiemi

Res publica   27.01.10   di Daniel
Bruxelles

Shoah è una parola ebraica che può essere tradotta con catastrofe, desolazione o disastro.
Descrive e circoscrive la tragedia ebraica sofferta in Europa per mano di nazisti e fascisti.

Il termine olocausto deriva dal greco holos e kaustos, significa "tutto bruciato".
L'olocausto è un sacrificio, una rinuncia volontaria per raggiungere uno scopo. In passato, con olocausto, ci si riferiva ai sacrifici richiesti dalla Torah. Gli animali uccisi venivano bruciati sull'altare del tempio e offerti a Dio.
Dopo il 1945 Olocausto ha assunto il significato del genocidio sistematico operato dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale, volto a sterminare i diversi, slavi, Pentecostali, rom, sinti, comunisti, contrari al regime, omosessuali, malati di mente, Testimoni di Geova, ebrei, ecc.
Recentemente il termine ha assunto una valenza più ampia, comprendendo genocidi precedenti e antecedenti. Lo sterminio armeno e l'olocausto nucleare giapponese ne sono esempi.

La Shoah può essere intesa come un olocausto, nel moderno significato del termine. Un sottoinsieme che riguarda un unico popolo, in un determinato periodo storico. L'Olocausto non è soltanto la Shoah, andando a comprendere altri popoli e altre sofferenze.

Tuttavia la Shoah non è stata un sacrificio volontario e per questo il termine olocausto va stretto.
E' stata un massacro. L'odio umano e la paura verso chi ti appare diverso nonostante sia tuo fratello.

Il Giorno della Memoria ci ricorda questo. Una data. Un simbolo. Un monito. Un piccolo disagio che fa saltare la programmazione quotidiana dei media per ricordarci una lezione.
Una lezione che ancora non abbiamo imparato del tutto.

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