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I post con tag "Fisica" archivio

I paradossi di un universo finito o infinito

Geek   03.03.24  

La domanda su cosa si trovi al di fuori dell'universo è un interrogativo complesso che ha affascinato filosofi, scienziati e pensatori per secoli. L'universo, come lo conosciamo, comprende tutto ciò che esiste: spazio, tempo, materia ed energia. Quindi, se ci riferiamo a ciò che si trova oltre l'universo, stiamo implicitamente cercando di comprendere cosa esista al di fuori di tutto ciò che esiste. È un concetto che sfida la nostra comprensione e supera i confini della nostra esperienza.

Kurzgesagt si interroga sulla natura dell'universo, prendendo in esame sia la teoria di un universo finito in espansione e virtualmente senza confini e l'ipotesi di un universo veramente infinito.
Sappiamo che l'universo ha avuto origine circa 13,8 miliardi di anni fa e che da allora ha continuato a espandersi. Quando parliamo dell'espansione dell'universo, ci riferiamo al fatto che le galassie e le strutture cosmiche che le uniscono gravitazionalmente si stanno allontanando l'una dall'altra nello spazio. Tuttavia, è importante sottolineare che l'espansione dell'universo non implica necessariamente l'esistenza di un bordo o di un limite fisico. Se l'universo avesse la forma di un'ipersfera, di una sella o toroidale potremmo attraversarlo senza percepire mai una fine. Inoltre la sua costante espansone potrebbe anche rendere impossibile ritornare al punto di partenza compiendo un giro completo, proprio perché il punto di origine si allontanerebbe sempre di più man mano che avanziamo verso di esso.
Se invece fosse finito, a seconda della sua forma, ci troveremmo d'innanzi a continui paradossi spaziotemporali.

La teoria di un'universo infinito è ancora più complessa da afferrare.
Un universo infinito presuppone anche infinite possibilità. Uno spazio infinito può diventare più grande. In uno spazio infinito potremmo scoprire infinite varianti di noi stessi, ma non riuscire mai a incontrarle.

Data la natura di questi problemi, gli astronomi tendono a definire lo spazio secondo i concetti di universo osservabile, in questo caso è ragionevole definirne una dimensione conosciuta seppur senza bordi, e la totalità dell'universo che non ci è dato sapere se sia finito o infinito.

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Una riflessione sulla nostra percezione del tempo e sulla teoria della relatività

Geek   31.01.24  

Il tempo è un concetto che ha affascinato filosofi e scienziati per secoli. Per noi, esseri umani, il tempo scorre in modo lineare, dal passato al presente e verso il futuro.
Viviamo il presente, ci ricordiamo del passato e anticipiamo il futuro, anche se non possiamo conoscerlo fino a quando non diventa presente. Ma come funziona davvero il tempo? La teoria della relatività di Einstein ha sfidato il nostro modo di concepire il tempo, rivelando che il tempo non è assoluto, ma relativo alla velocità di un oggetto e al suo campo gravitazionale.

Le implicazioni della teoria della relatività sono profonde e aprono nuove prospettive sulla natura del tempo. Se il tempo scorre in modo diverso per oggetti in movimento e in presenza di campi gravitazionali, allora è possibile che esistano più presenti simultanei? E se è possibile, allora come come funzionano?

Kurzgesagt esplora l'idea di come molteplici presenti stravolgano il concetto di un futuro incerto che può essere influenzato dalle nostre scelte nel presente. Se il futuro è già scritto, allora le nostre scelte non hanno importanza. Ma se il futuro è aperto e può essere influenzato dalle nostre azioni, allora come possiamo sapere cosa succederà?
La teoria della relatività ci sfida continuamente a riconsiderare il nostro modo di percepire il tempo quando ragioniamo sia su scala microscopica sia cosmica.

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La scienza dei fiocchi di neve

Geek   13.01.24  

In questa breve lezione scientifica, il fisico e divulgatore scientifico Brian Cox, su The Royal Society, esplora come ogni fiocco di neve sia un microcosmo delle leggi della fisica.
Cox descrive il percorso di un fiocco di neve dalla sua nascita nelle nuvole al suo luogo finale di fusione.
Cox inoltre esplora la fisica, raccontando come la teoria di Giovanni Keplero, sulla loro forma esagonale dei fiocchi di neve, abbia impiegato circa quattro secoli per venire dimostrata, e come la struttura di questi piccoli cristalli di ghiaccio sia collegata a quella delle galassie a spirale.

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Gli ordini di grandezza nell'universo

Geek   23.12.23  

Siamo equidistanti da uno scoiattolo e da un edificio di tre piani. Siamo a metà strada tra un colibrì e un aereo di linea. Siamo circa nel mezzo tra strutture microscopiche come il filamento del DNA e corpi celesti come il Sole.
Noi umani siamo veramente nel mezzo di tutte le cose presenti nell'universo?

La nozione di essere nel mezzo è più metaforica e filosofica che una precisa affermazione scientifica. È un modo per suscitare pensieri sulle diverse scale presenti nell'universo e sul nostro posto all'interno di esse. Ma da quella prospettiva concettuale nasce una coinvolgente esplorazione del cosmo, dove l'ordinario diventa straordinario e i confronti di dimensioni assumono un nuovo significato.
Kurzgesagt illustra i confronti tra dimensioni estreme, e ci invita a interrogarci su noi stessi e sul nostro posto in questo straordinario continuum, mentre esploriamo l'immensità dell'universo e la meccanica quantistica.

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La fine dell'universo

Geek   22.11.23  

Kurzgesagt analizza una delle teorie sul destino ultimo dell'universo, il Big Freeze.
Attualmente l'universo brulica di vita e di energia. Tuttavia, come ogni ciclo naturale, anche questo avrà la sua fine tra molti miliardi di anni. Arriverà un momento in cui la notte calerà definitivamente. Tutto ciò che un tempo era vibrante e pieno di vita si addormenterà pacificamente per sempre.
Ma cosa accadrà veramente nell'ultimo istante dell'universo? È una domanda affascinante e misteriosa. La morte entropica prevede un momento in cui l'energia si disperderà completamente, le stelle si spegneranno e i buchi neri evaporeranno lentamente nel nulla.

In questo scenario lontano nel tempo, l'universo sarà un luogo freddo e desolato. Tutte le fonti di calore e luce si esauriranno, lasciando solo il silenzio e l'oscurità. Gli atomi stessi si disintegreranno, poiché l'energia che li tiene insieme verrà dispersa. Non ci saranno più interazioni fisiche, né movimenti o cambiamenti. L'universo diventerà un vuoto statico, privo di vita e di ogni forma di esistenza.
Mentre immaginiamo questo momento finale, dobbiamo riflettere sul fatto che il concetto stesso di tempo perderebbe significato. In una realtà così estremamente alterata le leggi della fisica che conosciamo oggi potrebbero non essere più valide e questo crea l'incertezza sull'ultimo istante del nostro universo in bilico tra una fine eterna o un modello oscillante, in cui l'universo nasce e finisce per poi rinascere ancora in un ciclo infinito.

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La trasformazione della materia sottoposta a immense pressioni

Geek   18.11.23  

All'interno dei pianeti e delle stelle, la forza di gravità comprime e supera le forze elettromagnetiche e nucleari che mantengono separati gli atomi. Quando ciò accade avviene qualcosa di inaspettato.

Utilizzando una varietà di strumenti, tra cui alcuni laser enormi per simulare i nuclei planetari, gli scienziati osservano e studiano il comportamento della materia sottoposta aenormi pressioni. E i risultati sono eccezionali, come illustra Vox.
L'acqua assume la forma di un cristallo nero che conduce elettricità.
L'idrogeno sottoposto a tali pressioni si trasforma dallo stato gassoso in un metallo lucido.
Il sodio, che sulla superficie terrestre si presenta come un metallo soffice e dal colore argenteo, diventa trasparente.

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Gli effetti della distruzione di un buco nero

Geek   27.08.23  

Kurzgesagt ipotizza la possibilità di distruggere un buco nero e gli effetti che un evento di questa portata potrebbe avere sulla gravità, sui corpi celesti e sul tessuto spaziotemporale.
Questo punto di vista insolito ci invita a riconsiderare la nostra percezione sui buchi neri e sull'orizzonte degli eventi che impedisce alla singolarità di stravolgere la nostra realtà.
L'idea che i buchi neri possano essere visti come potenziali guardiani delle leggi fisiche piuttosto che come gargantuesche minacce è affascinante. Ci spinge a riflettere sulla complessità dell'universo e sulla nostra continua ricerca di conoscenza.
Forse, nel tentativo di comprendere queste meraviglie cosmiche, potremmo anche scoprire nuove prospettive che ci permettano di abbracciare l'ignoto con più curiosità e meno timori.

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Esplorare la possibilità dei viaggi nel tempo

Geek   31.07.23  

Il viaggio nel tempo è stato un tema ricorrente nella cultura popolare per decenni, ma alcuni scienziati lo considerano una possibilità reale. Dovremmo prendere sul serio questa prospettiva? E cosa ci rivela il viaggio nel tempo sulla natura dello spazio e del tempo, e sulle leggi della fisica in condizioni estreme?
Closer to Truth ci offre la possibilità di esplorare queste domande, presentando le idee più avanzate degli scienziati di fama mondiale, quali Michio Kaku, J. Gott, Kip Thorne, Fred Wolf e Seth Lloyd, su questo tema.

Ascoltando questi scienziati e studiando il loro lavoro, ci rendiamo conto che il viaggio nel tempo può essere una possibilità reale, ma richiede una comprensione profonda della natura della fisica.
In definitiva anche lo studio del viaggio nel tempo ci aiuta a comprendere meglio la natura stessa dell'universo e a porre domande ancora più profonde sulla nostra esistenza.

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La storia del tempo rappresentata in un modello in scala

Geek   03.06.23  

Alex Gorosh e Wylie Overstreet, di To Scale, hanno affrontato la sfida di creare un modello in scala che illustra la storia del tempo del nostro universo nel corso degli ultimi 13,8 miliardi di anni.

Ogni persona di cui hai mai sentito parlare è raccolta nell'ultimo centimetro di spazio del modello. E, in questa scala, l'intera esistenza di una persona è inferiore alla larghezza di un capello. Questa è la tua vita rispetto alla storia dell'universo... Questo è tutto ciò che abbiamo. Siamo vivi per un breve momento. Ma quel tempo è un dono dell'universo.

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Perché il giro della morte dell'ottovolante non è mai perfettamente circolare

Geek   30.06.22  

Tra il 1840 e l'inizio del 1900 gli anelli degli ottovolanti erano circolari, questo implicava per i passeggeri un fattore di carico estremo.
La Flip Flap Railway di Coney Island poteva esercitare fino a 14g su una persona. Paragonta ai 3g durante un lancio spaziale o ai 10g sostenuti da alcuni piloti da caccia (che tuttavia hanno il supporto di addestramento e attrezzature speciali), doveva essere un'esperienza davvero tremenda.

Vox racconta l'evoluzione dell'ottovolante che ha portato a diminuire il fattore di carico senza diminuire l'adrenalina, analizzando tutti progressi che hanno contribuito a rendere di nuovo popolare questa attrazione, dalla nuova forma dell'anello sino ai nuovi materiali.

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