La risposta del Governo agli aquilani
Sangue e manganellate.
L'Italia perde i Mondiali e se la prende con me
La frase del giorno è del neo ministro di sarcazzo Brancher.
I primi mesi del Governo Berlusconi possono essere riassunti dall'investimento del Milan su Beckam.
La seconda serie di Alitalia si conclude con un nuovo ed entusiasmante cliffhanger.
Quattro, non tre. Quattro.
Questo sarà il quarto Governo Berlusconi.
Sappiate almeno contare.
Avevo iniziato con l'intenzione di scrivere un lungo pezzo sui nuovi ministri del Governo Berlusconi.
L'elenco stilato in ordine alfebetico.
Poi ho incominciato a scorrerlo: Angelino Alfano, Sandro Bondi, Umberto Bossi, Michela Vittoria Brambilla, Renato Brunetta, Roberto Calderoli, Mara Carfagna...
Mi sono fermato con l'impellente bisogno di uscire.
E li ho visti. Li ho guardati in faccia, erano tutti intorno a me.
Quelli che hanno votato per far rialzare l'Italia.
Tornando a casa ho ripreso mentalmente l'elenco da dove l'avevo lasciato. D'Alema, Di Pietro...
Non sono sicuro di volere che il Governo sopravviva grazie ad individui del genere.
E non voglio immaginare quali ricatti potrebbero ordire in cambio di un voto di fiducia.
Ve lo annuncio da subito, altri cinque anni di girotondi io non li reggo.
Come di solito accade, ogni volta che un governo cerca di regolamentare internet combina un disastro.