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Killroy è stato qui

Wow   14.12.15  

La storia del graffito virale che nel decennio della Seconda Guerra Mondiale fece il giro del mondo.

Kilroy was here (Kilroy è stato qui) è una espressione della cultura di massa statunitense, spesso rappresentata sotto forma di graffito. La sua origine è controversa, ma la frase e il disegno di "Kilroy", un pupazzo calvo (talvolta con pochi capelli), con un naso prominente, che sbircia da sopra un muro, aggrappato con entrambe le mani, erano molto noti tra gli statunitensi durante la seconda guerra mondiale.

In Gran Bretagna, il graffito è noto come "Mr. Chad" o solo "Chad", mentre l'equivalente australiano è la frase "Foo was here". La scritta "Foo was here" potrebbe risalire alla prima guerra mondiale mentre il disegno di Chad potrebbe derivare da un personaggio creato da un disegnatore di fumetti nel 1938. Un ispettore navale statunitense presso il cantiere navale Fore River Shipyard di Quincy nel Massachusetts dal nome J.J. Kilroy potrebbe essere l'origine della scritta "Kilroy was here" diffusa nella seconda guerra mondiale. Lo studioso di etimologia Dave Wilton ha pubblicato un suo studio secondo il quale "ad un certo punto durante la guerra, Chad e Kilroy si sono fusi nel contesto dello spirito di unione tra gli alleati, e il disegno inglese si sovrappose alla frase americana".

"Foo was here" divenne popolare tra gli studenti australiani delle generazioni postbelliche. Il graffito è conosciuto con altri nomi nel mondo, tra cui Smoe, Clem, Flywheel, Private Snoops, Overby, Eugene the Jeep, Sapo e Nano. Charles Panati, autore di articoli scientifici su Newsweek, ha riportato che "la faccia maliziosa e la frase sono diventati uno scherzo nazionale... La stravaganza del graffito non era tanto per quello che diceva, ma per la varietà di luoghi dove appariva." La moda dei graffiti di Kilroy terminò negli anni cinquanta, ma tuttora persone in tutto il mondo scarabocchiano il personaggio e la scritta "Kilroy was here" nelle scuole, in treni e in altri luoghi pubblici.

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Variante...

Res publica   29.11.04  

A Genova e' molto diffusa una scritta sui muri che afferma: "Produci, consuma, crepa".

Nella stazione di Genova Brignole se ne puo' leggere una variante: "Prega, ama, perdona".

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