In che modo l'Ucraina ha umiliato la Russia con l'Operazione Spiderweb
Il 1° giugno il mondo si è svegliato con la notizia dell'Operazione Spiderweb che ha riscritto le regole della guerra. L'Ucraina ha sferrato un attacco simultaneo e coordinato a quattro basi aeree strategiche russe, due delle quali situate a migliaia di chilometri all'interno del territorio nemico. Il bilancio? Decine di bombardieri pesanti russi danneggiati o distrutti che equivalgono un terzo dei vettori nucleari strategici russi, tra cui i TU-96 e i TU-22 M3, uno dei pochissimi A-50 AWACS che assottiglia ancora una volta l'esiguo numero di questi indispensabili aerei di comando e controllo per le forze aeree del regime di Mosca, miliardi di danni e una personale umiliazione per il diversamente alto Vladimir.
Il tutto a un costo esiguo per Kyiv.
The Military Show e il Kyiv Independent analizzano come l'impiego massiccio di droni, lanciati da camion, abbia dimostrato che i cieli dell'ex superpotenza non sono più impenetrabili e in che modo un'operazione pianificata per mesi in ogni minimo particolare dall'SBU, i servizi segreti ucraini, abbia indebolito significativamente la capacità di deterrenza nucleare russa.
L'Operazione Spiderweb è la dimostrazione che la guerra scatenata dal regime di Mosca non è a senso unico; l'Ucraina ha inviato un messaggio chiaro: è capace di colpire in profondità e la sua resilienza e inventiva non possono essere sottovalutate. Questo successo è un testamento all'ingegno e alla determinazione delle forze armate ucraine. La Russia non può più cullarsi nel suo narcisistico senso di invulnerabilità.