Esercito d'Egitto
Nella convulsa, violenta, giornata di oggi che ha attraversato l'Egitto da Suez ad Alessandria passando per piazza Tahrir al Cairo emergono possibili soluzioni, tutte politiche, alla crisi.
L'esercito, che continua l'opera di repressione delle proteste senza mezzi termini, accetta le dimissioni dell'esecutivo e conferma le elezioni parlamentari del 28 novembre. Entro il giugno prossimo sarà la volta della tornata presidenziale.
Per bocca del generale Hussein Tantawi, a capo della giunta militare, le forze armate si dicono pronte a rientrare nelle caserme e a cedere il potere se gli egiziani lo vorranno dopo un passaggio referendario da indire anche immediatamente.
Al momento la reazione dei manifestanti è eufemisticamente tiepida. Difficile fidarsi di chi ti sta puntando fucili contro.