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L'evoluzione dell'umanità e della robotica secondo Asimov

Multimedia   13.03.23  

Isaac Asimov, l'autore di Io, Robot, il ciclo della Fondazione, L'uomo bicentenario e Abissi d'acciaio, discute delle sue tre leggi della robotica in un'intervista alla BBC, il 28 luglio 1965.

Le tre leggi della robotica di Asimov sono state introdotte per garantire la sicurezza dell'interazione tra robot e umani. La prima legge afferma che un robot non può nuocere a un essere umano o, per inazione, permettere che un essere umano venga danneggiato. La seconda legge stabilisce che un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che ciò non contraddica la prima legge. La terza legge richiede che un robot protegga la propria esistenza, a meno che ciò non contraddica la prima o la seconda legge.
Asimov tuttavia non si limita a esaminare le implicazioni sociali e tecnologiche della robotica. Egli ipotizza anche un futuro in cui i robot diventano sempre più simili agli esseri umani, incorporando tessuti biologici e sviluppando una coscienza e una personalità proprie. In questo futuro, la linea tra l'essere umano e il robot diventerà sempre più sfocata.

La visione di Asimov del futuro ci invita a riflettere sulla nostra relazione con la tecnologia e sulla nostra comprensione di ciò che significa essere umani.
L'evoluzione della robotica ci sfida a mantenere un equilibrio tra innovazione e responsabilità e ci chiede di considerare le implicazioni sociali, filosofiche ed etiche delle nostre scelte.

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Asimov 100

Multimedia   20.01.20  
Le copertine del Ciclo delle Fondazioni di Asimov, illustrate da Fred Gambino
Le copertine del Ciclo delle Fondazioni di Asimov, illustrate da Fred Gambino

Da bambino mi regalarono un libro intitolato Cronache della Galassia (oggi Fondazione, come nell'edizione originale), primo romanzo come avrei scoperto in seguito del Ciclo delle Fondazioni. Quel libro di space opera così ricco di immaginazione, umanità, avventura e scienza mi spinse a diventare un lettore onnivoro e da allora non ho mai più smesso di appassionarmi alla fantascienza.

Quest'anno ricorre il centenario della nascita del prolifico e visionario Isaac Asimov e questa è la sua storia raccontata su Science.

Si può sostenere che, come H. G. Wells, Asimov è arrivato al momento giusto. (Wells una volta raccontò che aveva fatto il suo debutto nella letteratura nel 1890, quando il pubblico era alla ricerca di nuovi scrittori.) Anche Asimov aveva una mente irrequieta e produttiva. La sua prima esperienza con la lettura, e in seguito con la scrittura, di racconti fantascientifici ha donato ai suoi saggi scientifici un raro modello narrativo, mentre la sua narrativa ha beneficiato in modo simile della sua formazione scientifica.

[...] La narrativa di Asimov si basava sulla presunzione che l'umanità avrebbe risolto i suoi problemi pensando in modo razionale e logico. Nei suoi saggi ha spesso affrontato le realtà più disordinate della natura umana. Non ci sono dati su quante menti abbia influenzato attraverso la sua saggistica, ma da allora la sua capacità di comunicare idee scientifiche difficili in un linguaggio semplice non è stata eguagliata.

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Il sole e l'astronave

Res publica   03.06.09   di Theo
New York

New York può essere parafrasata con la vita e le opere di Isaac Asimov.

Isaac era ebreo e di origini russe, trasferito nella Grande Mela in tenera età. Un percorso comune a molti abitanti di questa metropoli. Immigrati di prima, seconda e ennesima generazione, si contano ormai sulle dita di una mano i nativi di questa città-isola.
Minoranza di una minoranza tra le minoranze che si perdono nel calderone multiculturale zeppo di vapori e fumi della metropolitana.

Passeggiare per le strade congestionate di New York City significa rivivere le sue opere.
Prendete Central Park. Ricorda sin troppo da vicino il Giardino imperiale su Trantor (ciclo della Fondazione). Un immenso polmone verde circondato da una città smisurata, che nei suoi libri arrivava a racchiudere un intero pianeta.
E ancora Harlem non può non far tornare in mente Billibottom, quartiere violento e malfamato.
Micogeno assomiglia alla vecchia Little Italy e all'odierna China Town. Tutto chiuso nella propria identità e diffidente del proprio vicino.

Lo scorrere frenetico della vita, la sovrappopolazione, l'incessante via vai di persone e mezzi a qualsiasi ora del giorno e della notte sono tratteggiati nel romanzo Abissi d'Acciaio. Torri di metallo che si stagliano a vista d'occhio. E formiche che vivono la loro vita quasi incuranti delle ardite meraviglie architettoniche che gli stanno intorno.

Asimov era un fervente democratico e deciso progressista, come la maggioranza degli abitanti di questa città liberal se non molto spesso radical. Da sempre questa città sostiene con entusiasmo il Democratic Party. Entusiamo che durante l'ultima campagnia si è trasformato in pura isteria, quasi un'esaltazione messianica per Barack Obama.

Non si può pensare a New York senza citare il New York Times, culla ideale della divulgazione e del giornalismo mondiale. Asimov fu un divulgatore terribilmente prolifico.

Il buon dottore incarnava il mito americano alla lettera. Nato da umile famiglia e assurto a celebrità solo grazie alle sue naturali capacità.

Era un fervente femminista, e riteneva l'omosessualità diritto morale dell'uomo. Questo nella città che tra le prime (se non per prima) ha sdoganato mode e stili di vita. Dove nessuno si stupisce se l'ultimo successo di Broadway è stato scritto da un autore dichiaratamente gay, celiaco ed ebreo.

New York viveva nelle pagine di Asimov e Asimov continuerà a palesarsi nella meccanica complessità della capitale del mondo.

Due note su di me.
Mi chiamo Theo, sono nato in Olanda e mia madre è di origini italiane. Mi sono trasferito a New York per lavoro da qualche anno, ma spesso torno nella cara Vecchia Europa.

Theo mood: :D

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