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Le Duecentottanta e Due Notti

Multimedia   05.10.04  

Copertina di 'Le Mille e Una Notte'Le Mille e Una Notte? No! Soltanto 282.

La prima traduzione, di un volume di racconti che aveva ricevuto dalla Siria, fu pubblicata dall'orientalista francese Antoine Galland nel 1704. Fu un successo straordinario. Altri sei volumi seguirono fino al 1709 e poi ancora quattro, di cui l'ultimo uscì addirittura due anni dopo la morte di Galland.

L'Oriente veniva fuori da quelle descrizioni come il regno dei sensi, la donna orientale era quanto ci poteva essere di più sensuale. La febbre d'Oriente colpiva l'Europa. Augusto il Forte (costruì un giardino alla turca a Dresda), Mozart (il Ratto dal Serraglio), Delacroix (dipinti di harem conschiave seminude in pose lascive), Goethe (componimento del Divano occidentale-orientale). Anche la letteratura si riempì di libri d'avventure sull'Oriente, sui suoi misteri e sulle suo arti.

Gli europei erano tentati di far ricadere sull'Oriente la decadenza, le fantasie, i sogni e i tabù dell'Occidente. Antoine Galland, archivista che aveva tentato senza molto successo di salire la scala sociale ed accreditarsi come diplomatico, capì che l'Oriente poteva essere la sua via per il successo e per trecento anni ha plasmato la nostra immagine di quei luoghi. Mille e Una Notte, come si sa, la somma di quelle notti in cui Sharazad, la più bella e la più saggia delle figlie del vizir, racconta al re Shahriyar una novella e quando arriva l'alba la interrompe sul momento culminante, e in questo modo ha salva la vita. Il re, curioso di conoscere la fine, rinvierà l'esecuzione all'indomani.

Shahriyar, re di Persia e delle Indie, per punire la moglie infedele aveva infatti deciso di vendicarsi non solo sulla moglie (cui fece subito tagliare la testa) ma su tutte le donne. Ogni sera ne sceglieva una per farla poi decapitare al mattino. Sharazad riuscì però ad intrattenerlo per mille e una notte finché il re cambiò idea e la prese in sposa.

Questo è quanto si sapeva sino ad oggi, ma adesso la storia risulta differente e soprattutto scritta in Occidente. Basandosi sulla edizione del 1984 dell'iracheno Muhsin Mahdi, professore a Harvard, Claudia Ott ha tolto alle Mille e una Notte tutti gli strati sovrapposti, riscoprendo l'originale: non 1001 novelle ma solo 282. Niente Aladino e la sua lanterna, nessun Sinbad il marinaio, via Ali Baba e i quaranta ladroni e altre 719.

Tutte queste infatti, ci dicono Muhsin Mahdi e Cladia Ott, erano state aggiunte di suo pugno da Antoine Galland. Visto il successo, e per suggerimento dell'editore, si era preoccupato meno del testo originale e più del gusto dei salotti francesi dell'epoca. Aveva cominciato a esaltare i momenti più esotici del racconto, tralasciando gli altri.

L'esotismo era evidentemente un modo per far entrare nelle case borghesi l'erotismo. Finì per creare un prodotto che rispondeva soprattutto ai cliché che l'Occidente si faceva dell'Oriente. Un cliché durato per trecento anni.

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