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Un'altra doccia fredda per il governo

Res publica   16.12.04  

Un'altra legge incostituzionale.

Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha chiesto alle Camere una nuova deliberazione per la riforma dell'ordinamento giudiziario.

Per Presidente della Repubblica sono palesi imotivi di incostituzionalità, ma non solo, Ciampi fa un richiamo al modo di legiferare del Parlamento.

Quattro i punti cassati:

  1. il nuovo potere del ministro della Giustizia di comunicare alle Camere le linee della politica giudiziaria;
  2. l'istituzione di un ufficio di monitoraggio sugli esiti dei procedimenti giudiziari;
  3. la facoltà di impugnativa concessa al ministro della Giustizia sulle delibere del Csm riguardanti gli incarichi dei magistrati;
  4. il sensibile ridimensionamento del Csm nell'assegnazione, nel trasferimento e nella promozione dei magistrati.

I commenti dalla maggioranza sono sconcertanti.
Castelli (ministro della Giustizia) afferma che: "l'impianto generale della legge è costituzionale", "da modificare solo punti marginali".
Dimostrando di non aver assolutamente capito (o forse facendo finta di non capire) il grave richiamo del Presidente Ciampi.

Berlusconi: "E' una buona riforma anche se è una riforma un pò all'acqua di rose. Non è la riforma che ci vorrebbe per il problema della giustizia in Italia che continua ad esistere. E' il passo che siamo riusciti a fare".

Frase al quanto buffa. Se davvero fosse stata una buona legge non sarebbe stata rinviata alle Camere da Ciampi e se la riforma è all'acqua di rose allora mi chiedo il motivo di tanta urgenza nell'approvare una riforma del genere. Non era forse meglio pensarla subito in maniera differente?

Bondi (Forza Italia): "E' una decisione che rispettiamo e che dimostra la validità delle regole fondamentali su cui si regge la nostra democrazia, ma dimostra altresì quanto difficile sia in Italia procedere sulla strada delle riforme".

severo il commento dell'Associazione Nazionale Magistrati: "La decisione del capo dello Stato conferma la grande attenzione con cui il Quirinale ha seguito la riforma della giustizia. Auspico vivamente che questo rinvio venga colto dal Parlamento per procedere a un profondo esame della legge e per migliorare una riforma che al momento appare pessima".

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