Artemis I riprende la Blue Marble 2022
La Terra ripresa da Artemis I lungo la sua traiettoria di inserzione lunare.
Un rinnovato effetto panoramica a 50 anni dall'iconico scatto Blue Marble, fotografato dagli astronauti dell'Apollo 17.
La Terra ripresa da Artemis I lungo la sua traiettoria di inserzione lunare.
Un rinnovato effetto panoramica a 50 anni dall'iconico scatto Blue Marble, fotografato dagli astronauti dell'Apollo 17.
Robert Curbeam, intervistato da Big Think, esamina come la colonizzazione della Luna e di Marte, e nel futuro dello spazio, passi attraverso la capacità di rendere questi avamposti autosufficienti.
Avere l'intenzione di fondare colonie permanenti nel sistema Solare significa imparare a utilizzare al meglio le risorse che troveremo liberandoci il più possibile dal cordone ombelicale che ci lega alla Terra. Una transizione non soltanto tecnologica.
La NASA ha identificato le regioni candidate per lo sbarco dei prossimi astronauti sulla Luna.
Ogni regione candidata per l'atterraggio della missione di Artemis III ha un'area di circa 15 per 15 chilometri e tutte si trovano entro sei gradi di latitudine dal Polo Sud della Luna.
La scelta di così tanti diti garantisce una completa flessibilità per ogni finestra di lancio durante l'anno I siti di atterraggio specifici sono strettamente legati alla tempistica della finestra di lancio, oltre a garantire aree per un atterraggio sicuro, condizioni di illuminazione, potenzialità scientifiche e capacità di gettare le basi per soggiorni a lungo termine.
L'eclissi solare in Antartide ripresa a 360° da Andreas Möller dall'Union Glacier Camp, l'unico sito di proprietà privata occupato stagionalmente del continente.
Trovare risorse accessibili è il primo passo per garantire il successo di una colonizzazione spaziale efficiente e duratura. Avere accesso ad aria pulita e respirabile sulla Luna potrebbe richiedere meno sforzi del previsto grazie all'ossigeno contenuto nella regolite.
Se ignoriamo l'ossigeno legato agli strati rocciosi più profondi della Luna - e consideriamo solo la regolite che è facilmente accessibile in superficie - possiamo fare alcune stime.
Ogni metro cubo di regolite lunare contiene in media 1,4 tonnellate di minerali, inclusi circa 630 chilogrammi di ossigeno. La NASA afferma che gli esseri umani hanno bisogno di respirare circa 800 grammi di ossigeno al giorno per sopravvivere. Quindi 630 kg di ossigeno manterrebbero in vita una persona per circa due anni (o poco più).
Ora supponiamo che la profondità media della regolite sulla Luna sia di circa dieci metri e che possiamo estrarre tutto l'ossigeno da questa. Ciò significa che i primi dieci metri della superficie lunare fornirebbero abbastanza ossigeno per supportare tutti gli otto miliardi di persone sulla Terra per circa 100.000 anni.
Questa animazione della NASA comprime in 2 minuti poco più di 3 giorni lunari, equivalenti a circa tre mesi terrestri, il transito della Terra e del Sole sull'orizzonte del nostro satellite naturale, ripresi dal bordo del cratere Shackleton situato al Polo Sud.
La Terra da quest'angolo è vista sottosopra rispetto alla sua normale rappresentazione e ruota al contrario, la montagna sull'orizzonte della superficie lunare è conosciuta come Malapert.
A queste latitudini il Sole, perennemente basso sull'orizzonte, produce ombre estremamente lunghe. Durante il secondo mese dell'animazione, la Terra passa davanti al Sole, creando un'eclissi di Sole.
Earth Restored è una serie che raccoglie alcune tra le più significative fotografie della Terra, catturate dagli astronauti della NASA durante le missioni Apollo e restaurate da Toby Ord.
Gli scatti originali sono stati effettuati con fotocamere Hasselblad 500EL appositamente progettate e lenti Zeiss Sonnar e Planar. Gli astronauti utilizzavano pellicole Kodak. La Ektachrome per il colore e la Panatomic-X per il bianco e nero.
La NASA ricorda Michael Collins che pilotò la Gemini 10 e l'Apollo 11 che portò i primi uomini sulla Luna.
Lo stesso Collins ricorda quell'avventura storica, intervistato al Kennedy Space Center nel 50° anniversario dell'impresa lunare.
Seán Doran ha realizzato questo montaggio lavorando sulle immagini scattate dalla sonda della JAXA, Kaguya, durante le sue orbite polari tra il 2007 e il 2009.
L'USGS Astrogeology Science Center ha pubblicato la più accurata mappa geologica del nostro satellite naturale.
I dati sono stati raccolti a partire dalle sei mappe utilizzate durante il programma Apollo e aggiornati con le più recenti osservazioni satellitari per disegnare questa carta in scala 1: 5.000.000.
I colori dividono la mappa in unità stratigrafiche, così da rappresentare l'intera scala dei tempi geologici lunari, quindi ogni colore rappresenta il tipo di roccia e la sua epoca. Ad esempio, il giallo sulla mappa rappresenta il periodo copernicano.