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I post con tag "Manoscritti" archivio

Lo studio dei manoscritti

Multimedia   27.09.24  

Lo studio di un manoscritto richiede una combinazione di competenze linguistiche, storiche, filologiche, paleografiche e tecnologiche per svelarne il significato, la storia e il contesto culturale in cui è stato creato.
I ricercatori del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna raccontano il loro lavoro a contatto con i manoscritti per scopriamo come vengono analizzati e in seguito digitalizzati utilizzando attrezzature sofisticate che garantiscono un'altissima definizione dell'immagine.

Attraverso la fusione di tradizione e tecnologia, i testi antichi si rivelano in tutta la loro bellezza e complessità, aprendo finestre su mondi passati e consentendo ai ricercatori di gettare nuova luce su opere letterarie e autori di un tempo lontano. Questo connubio tra passato e presente, tra manoscritti antichi e strumenti moderni, rappresenta un ponte tra le generazioni e un'opportunità unica per preservare e valorizzare il patrimonio culturale dell'umanità.

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Un archivio digitale di ricette mediche medievali

Multimedia   28.08.22  

Curious Cures è un nuovo progetto della Cambridge University Library per digitalizzare, catalogare e conservare oltre 180 manoscritti medievali contenenti circa 8.000 ricette mediche, ma non solo.

I manoscritti comprendono raccolte di ricette e testi medici, ma anche libri scientifici, alchemici, giuridici, letterari, liturgici e devozionali, che illustrano i molteplici percorsi attraverso i quali tale conoscenza medica veniva registrata, condivisa e trasmessa durante il periodo medievale.

La maggior parte dei manoscritti risalgono al XIV o XV secolo, ma alcuni testi sono ancora più antichi, uno di questi ha mille anni. Includono manoscritti riccamente miniati, trattati accademici con elaborati diagrammi medici e semplici tascabili progettati per essere portati in giro e forse scritti dagli stessi medici.

Un numero consistente di questi volumi si trova in rilegature secolari, e molti necessitano di una conservazione urgente prima che la digitalizzazione possa iniziare.

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Le biblioteche del deserto

Multimedia   05.08.19  
La biblioteca di Chinguetti
La biblioteca di Chinguetti

Per secoli le biblioteche del deserto, dalla Mauritania al Niger, dal Marocco al Mali, hanno custoditi inestimabili tesori di conoscenza. Le biblioteche di Timbuctù, i cui manoscritti si trovano ora in gran parte al sicuro a Bamako, sono tra le più note, ma nella vicina Mauritania vi sono luoghi altrettanto importanti eppure ormai poco conosciuti, come la città fantasma di Chinguetti.

Posta a circa 600 km a nord est della capitale Nouakchott, l'insediamento ero un tempo uno dei principali centri dell'apprendimento islamico.
Oggi restano poche famiglie impegnate nel tramandare questa tradizione, con metodi di conservazione pressoché inalterati dal medioevo; nient'altro eccetto scaffali di pietra e fango a proteggere dal deterioramento i manoscritti.
La famiglia degli Habott ha raccolto una tra le più vaste e migliori biblioteche private della città. Con i suoi 1.400 testi copre una dozzina di argomenti, dai testi religiosi all'astronomia, passando per la matematica, la geometria, i manoscritti giuridici e la grammatica araba. Il tomo più antico conservato è scritto su carta cinese e risale all'XI secolo.

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Il Vaticano digitalizza i manoscritti della Biblioteca Apostolica

Multimedia   06.04.14  

Una pagina del Codex Vaticanus

La Biblioteca Apostolica Vaticana ha iniziato il processo di digitalizzazione della sua enorme biblioteca di libri e manoscritti antichi, precedentemente disponibile solo per un selezionato gruppo di studiosi e storici, con la collaborazione di NTT Data. Il progetto del Vaticano prevede la digitalizzazione completa e ad alta risoluzione di circa 82.000 manoscritti per un totale di oltre 40 milioni di pagine, tra cui l'inestimabile Codex Vaticanus, una delle più antiche versioni esistenti della Bibbia, trascritto nel IV secolo in greco su pergamena con lettere onciali.

Con questo progetto la Biblioteca si trova a compiere una delle molteplici relazioni con istituzioni di varie regioni del mondo, alla luce della sua politica generale, dei suoi scopi e delle sue prospettive. Lo fa grazie ai suoi manoscritti, che sono un segno dell'universalità della cultura: i manoscritti che verranno digitalizzati si estendono dall'America precolombiana all'estremo oriente cinese e giapponese, transitando per tutte le culture e le lingue che hanno animato la cultura dell'Europa. La missione umanistica, che caratterizza la Biblioteca, la rende infatti aperta a tutto ciò che è umano, sino alle più svariate 'periferie culturali' dell'uomo; e con questo spirito umanistico intende conservare e rendere disponibile l'immenso tesoro dell'umanità, che le è stato affidato. Per questo lo digitalizza e lo offre alla libera consultazione sul web.

Nonostante una protobiblioteca, lo Scrinium possa essere fatta risalire al IV secolo, fu l'umanista e bibliofilo Tomaso Parentucelli, eletto poi al soglio pontificio con il nome di Niccolò V, il primo a concepire l'idea di una biblioteca moderna durante il suo pontificato dal 1447 al 1455. Questa collezione di 1.200 codici costituì il primo nucleo della futura biblioteca. La fondazione ufficiale della Biblioteca Apostolica Vaticana risale infatti al 15 giugno 1475 per volontà di papa Sisto IV che la ufficializzò con la bolla Ad decorem militantis Ecclesiae.

Attualmente la biblioteca raccoglie 1.600.000 libri a stampa antichi e moderni, 8.300 incunaboli di cui 65 in pergamena e 150.000 codici manoscritti e carte di archivio, che costituiscono una delle più importanti raccolte della storia dell'umanità.

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Foster Wallace annotato

Multimedia   13.03.10  

Il manoscritto di David Foster Wallace di 'Infinite Jest'

Il Ransom Center presso l'Università del Texas ha acquisito l'archivio di David Foster Wallace, unendolo a quelli di Don DeLillio e Norman Mailer.
Pezzi straordinari come la pagina manoscritta di "Infinite Jest", qua sopra, o la sua copia annotata di "Players" di DeLillo, qua sotto.

The archive contains manuscript materials for Wallace's books, stories and essays; research materials; Wallace's college and graduate school writings; juvenilia, including poems, stories and letters; teaching materials and books.

Highlights include handwritten notes and drafts of his critically acclaimed "Infinite Jest," the earliest appearance of his signature "David Foster Wallace" on "Viking Poem," written when he was six or seven years old, a copy of his dictionary with words circled throughout and his heavily annotated books by Don DeLillo, Cormac McCarthy, John Updike and more than 40 other authors.

Materials for Wallace's posthumous novel "The Pale King" are included in the archive but will remain with Little, Brown and Company until the book's publication, scheduled for April 2011.

'Players' di De Lillo annotato da David Foster Wallace

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