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I post con tag "Natale" archivio

Misteri e Racconti della Liguria: il naufrago diventato principe del mare (-12)

Wow   13.12.24  

Il veliero, su cui era imbarcato un marinaio genovese, fece naufragio su un'isoletta sperduta.
Il giovane riuscì a mettersi in salvo per miracolo e raggiunta la spiaggia era talmente sfinito che appena giunto all'asciutto si lasciò cadere senza più forze e subito si addormentò.
Poco dopo sentì qualcuno che lo scuoteva. Si trattava di una tartaruga di dimensioni gigantesche che lo stava invitando a scendere con lei nelle profondità marine sino alla reggia di Nettuno.

Il giovane marinaio genovese, curioso per temperamento, si sedette allora sopra il guscio della tartaruga si lasciò trasportare sotto il pelo dell'acqua e sino sul fondale marino, restando sbalordito dal riuscire a respirare normalmente.
Non passò molto tempo prima che si fermassero davanti a un magnifico palazzo subacqueo; la dimora del re del mare.
Il giovane fu ricevuto con tutti gli onori dal sovrano che aveva nella mano destra il tridente, simbolo di comando, ed era circondato dalla corte di pesci, mostri marini, ninfe e tritoni, tra i quali spiccava di assoluta bellezza l'unica figlia del re.

Questa era una nereide tanto bella che il giovane marinaio se ne innamorò perdutamente al primo sguardo.
Giacche la nereide corrispondeva il suo amore, dopo qualche tempo trascorso negli abissi, Nettuno diede loro la sua benedizione per sposarsi. Da quel giorno il tempo passò rapidamente per la giovane coppia, come sempre accade a coloro che sono felici.
Un giorno però il giovane ebbe voglia di tornare sulla terraferma per rivedere gli anziani genitori. La principessa lo pregò disperandosi per fargli cambiare idea, poi vedendo che non c'era nulla da fare gli donò una piccola e graziosa scatola in corallo gli raccomandò di non perderla e di non aprirla mai.

Il giovane marinaio risalì dagli abissi, ma quando giunse a terra quello che vide lo sconvolse. Tutto era cambiato e si accorse che erano passati 100 anni dal suo naufragio. Il mondo che aveva conosciuto non esisteva più e le persone che aveva amato erano morte da tempo senza mai venire a sapere che lui si era salvato.
Impazzito dal dolore fece cadere la scatola che si aprì. Immediatamente gli sembrò di essersi risvegliato da un lungo letargo e si ritrovò sulla spiaggia dove era naufragato, ma ora era un vecchio con una lunga e candida barba. Il suo volto andava ricoprendosi sempre più di rughe e in un momento passò da questa vita.

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Misteri e Racconti della Liguria: la tradizione dei guaritori di Mignanego (-13)

Wow   12.12.24  

Sino dalla notte dei tempi Mignanego è stato un centro di guaritori. Queste antiche pratiche taumaturgiche sono da sempre legate a talismani e amuleti, alla presenza di elementi naturali come l'acqua e la pietra, e alla corretta vibrazione dei nomi durante tutto losvolgimento dei rituali.
I guaritori di Mignanego ricevevano e tramandavano la loro conoscenza oralmente e secondo la tradizione che imponeva di mantenere questa arte limitata a pochi operatori.

La Chiesa è sempre stata scettica nel giudicare i guaritori, ma a Mignanego nei tempi antichi, non si è mai direttamente opposta. Vigeva un'unica regola da osservare: ogni pratica di guarigione che era connaturata alla magia era concessa solo dopo il calar del sole e annunciata dall'ultimo rintocco dell'Ave Maria.

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Misteri e Racconti della Liguria: la sedia e la gatta stregata (-14)

Wow   11.12.24  

Fino dal 1300, Chiavari era famosa per gli intagliatori del legno tanto che la Repubblica di Genova vi ha sempre ordinato i remi per le sue galee sottili e grosse mentre le famiglie nobiliari si facevano realizzare letti, cassapanche, armadi, tavole, scranni e in ogni palazzo non poteva mancare un'opera d'arte di Chiavari.

Nel 1801 un artigiano locale, tal Gaetano Descalzo, realizzò una sedia così elegante e resistente da essere in seguito conosciuta e apprezzata in tutta Europa con il soprannome del suo autore il Campanino.
Nei primi tempi tuttavia, l'artista era così geloso del suo lavoro da affermare che non avrebbe mai venduto quella sedia se per primo non ci si fosse seduto sopra un angelo.
Una notte Descalzo si svegliò di soprassalto e per calmarsi fece due passi sino alla sua bottega e lì ebbe la visione di un angelo con i riccioli neri seduto sulla sua sedia. Da allora si mise a produrre e vendere le sue rinomate sedie, diventando molto ricco e famoso.
Ma a Chiavari c'era una diceria che non fosse veramente stato un angelo ad apparire al Descalzo quanto piuttosto la gatta nera della moglie che aveva preso le sembianze angeliche dopo un segreto accordo stipulato dalla donna con una strega.

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Misteri e Racconti della Liguria: il ponte dei fantasmi (-15)

Wow   10.12.24  

Tra Fontanigorda e Casanova di Rovegno, nell'antico feudo dei Doria, si può ancora scorgere un decrepito ponte medievale. Lungo l'antica strada, prima che ne fosse costruita una nuova, i traffici e i commerci non si fermavano mai neanche durante le stagioni piovose che vanno a ingrossare i numerosi torrenti della zona, trasformandoli da rigagnoli che si possono superare con un salto a corsi d'acqua larghi e impetuosi. Trappole mortali per tutti quei viandanti troppo disattenti o che non si reggono bene sulle gambe.

Su quel ponte, che attraversa il torrente Pescia, si mormora che durante la notte dei morti i fantasmi di quegli sventurati che sono annegati si diano convegno.
Ogni viaggiatore che ha avuto la sventura di incontrarli afferma, tra i tremiti, che essi sono orribili a vedersi. Gonfi e verdastri, con gli abiti e i capelli grondanti d'acqua.
Tuttavia ciò che li terrorizza di più è il ricordo dei loro occhi. Cavi, bui e profondi come pozzi senza fondo. Neri come la pece.

La gente del posto ha sempre avuto un rimedio per proteggersi da questi spettri e alleviare le pene di queste anime perdute. Se si accende un lumino i fantasmi si disporranno attorno ad esso, come per asciugarsi e riscaldarsi dopo tanto freddo e intonando un Requiem farà infine riposare in pace le loro anime.

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Misteri e Racconti della Liguria: i castelli di Rezzo (-16)

Wow   09.12.24  

Il primo castello di Rezzo, antico borgo della provincia di Imperia, fu eretto nel XIV secolo dai marchesi di Clavesana e andato poi distrutto a seguito dell'assedio delle forze del Ducato di Savoia nel 1672.
Le lotte per la proprietà del feudo furono lunghe difficili, ma nel corso del XVII secolo i marchesi fecero erigere un nuovo castello in posizione strategica dominante l'abitato e l'intera valle.
Molte sono leggende tenebrose che si raccontano a proposito dei due castelli.
Le leggende e la tradizione popolare sono infatti ricche di storie di fantasmi, spiriti e folletti che infestano quei luoghi.

Una di queste creature è lo Smara che viene a sedersi sul petto dei dormienti per rubare loro il respiro. Si narra che prediliga in special modo il respiro delle ragazze innamorate che trova più dolce del miele.
Per difendersi da questo folletto sarà necessario circondare il letto con una fettuccia bagnata precedentemente nell'acqua santa.

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Misteri e Racconti della Liguria: i due vagabondi di Rossiglione (-17)

Wow   08.12.24  

Un'antica cronaca di Rossiglione del '700 riporta che in un giorno di primavera transitarono sul ponte del torrente Stura due anziani vagabondi, dal fisico tozzo e corpulento, ricoperti di stracci e che si esprimevano a grugniti quasi incomprensibili.
Avevano scelto come dimora uno scantinato di una casa del luogo e vivevano della carità degli abitanti.
Quando era giorno di mercato o durante qualche fiera, i due vecchi partecipavano ai festeggiamenti del paese. Uno suonando il violino e l'altro ballando.

Passò l'estate e l'autunno, poi arrivarono la neve e le gelate invernali e i due vecchi furono trovati una mattina morti abbracciati uno all'altro. Fu il freddo? O la vecchiaia? Nessuno seppe rispondere, ma tutti rimasero sbalorditi quando scoprirono che uno dei due vagabondi era un orso. Un vero orso un po' spelacchiato ma che indossava abiti maschili e che aveva imparato a comportarsi come un cristiano.
Fu il medico e farmacista Antonio Parodi a sciogliere l'enigma, l'uomo era un orsante dell'Appennino piacentino con il suo orso addomesticato. I due dopo una vita passata insieme sia identificati uno nell'altro e legati da un affetto profondo erano morti insieme, come insieme furono sepolti in una tomba anonima nel cimitero locale.

Se Rossiglione qualcuno uscendo dall'osteria diceva di aver visto un orso danzare, non sempre aveva bevuto un bicchiere di troppo.

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Misteri e Racconti della Liguria: la dama del lago e la processione dei defunti (-18)

Wow   07.12.24  

Nei pressi del comune di Chiusavecchia, nell'entroterra della Riviera dei Fiori, sorge lungo il crinale che domina la valle il suggestivo borgo di Lucinasco, circondato da secolari uliveti.
Nei pressi del borgo vi è la chiesa romanica di Santo Stefano, edificata accanto a un laghetto. Lo specchio d'acqua è circondato da alcuni salici e da piante ancora rigogliose persino a Natale.
Nonostante la bellezza del luogo da secoli circolano voci di strani accadimenti. C'è chi è pronto a giurare di aver visto apparire in pieno giorno, dopo la pioggia, una donna intenta a rimirare l'acqua. Diafana e bellissima e che svanisce come fumo al minimo accenno di rumore.
Durante particolari venerdì notte si racconta anche come sia possibile assistere a una curiosa processione di defunti che, usciti da laghetto si recano lentamente al vicino campo santo.

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Misteri e Racconti della Liguria: il bimbo predestinato (-19)

Wow   06.12.24  

All'epoca in cui la Liguria era sotto l'influenza spagnola, un misero contadino del luogo ebbe la ventura di incontrare il re di Spagna.
Il contadino, a cui era appena nato un figlio, se ne stava sulla porta di casa a contemplare le stelle. Il re passando a cavallo si incuriosì e gli chiese cosa stesse facendo.
Il contadino rispose che osservava gli astri per scoprire cosa avrebbe riservato il destino per il neonato. Il re di Spagna allora domandò quale sorte avrebbe arriso a suo figlio.

Il contadino tranquillo rispose che secondo le stelle suo figlio sarebbe diventato re di Spagna.
- Se le cose stanno così, dammi il bambino perché possa ricevere l'istruzione di cui avrà bisogno -, disse il re con un'oscura luce negli occhi e il contadino accettò affidandosi alla Provvidenza.

Il giorno dopo il re affidò il bimbo a un servo affinché potesse portarlo in un bosco e ucciderlo, ma il servo non ne ebbe il coraggio e lo abbandonò sotto un cespuglio fiorito.

Il bosco apparteneva a un ricco signore che tutte le mattine vi si recava a caccia con i suoi cani. Avvicinandosi al cespuglio udì piangere e trovò il piccolo che finì per adottare.

Fiorindo, così era stato battezzato, crebbe e ricevette una buona istruzione credendo di vivere con i suoi genitori biologici, ma un giorno dopo un diverbio con dei ragazzi scoprì la verità. Da allora la ricerca delle sue vere origini divenne un'ossessione.
I suoi genitori adottivi non riuscendo a liberalo dal suo peso gli donarono un cavallo, del denaro e benedissero la sua ricerca della verità.

Il ragazzo viaggiò a lungo e lontano dalla sua amata terra ligure, finché arrivo in Spagna e si mise al servizio del sovrano che, vedendolo così educato e coraggioso, gli volle subito bene. Il re aveva una figlia di nome Chiara Stella e subito i due si innamorarono.
Il sire di Spagna aveva un fratello, anch'egli era re e in quel periodo stava preparando una grande festa così scrisse al congiunto di mandargli sua figlia pensando di farle cosa gradita.
Chiara Stella partì con il cuore pesante all'idea di lasciare il suo amato Fiorindo anche se per poco tempo.

La partenza dell'amata riacutizzò nel ragazzo il suo desiderio nello scoprire chi fossero i suoi veri genitori. Così si confidò con il re di Spagna, raccontandogli la sua storia.
Il sovrano impallidì e si ricordò dell'infante di tanti anni prima. Scoperto l'inganno del suo servo decise di liberarsi di Fiorindo una volta per tutte.
Scrisse una lettera per suo fratello e la consegnò al ragazzo ordinandogli di consegnarla di persona e nel più breve tempo possibile, poi sarebbe stato libero di proseguire la sua ricerca.

Fiorindo raggiunge la dimore del fratello del re e riabbracciò la sua amata Chiara Stella. Subito ella scoprì la lettera e nonostante le rimostranze di Fiorindo la aprì e la lesse: Caro fratello, ti prego di far impiccare immediatamente la persona che ti consegnerà questa lettera.
Il suo volto non tradì l'emozione che stava provando, ma scappò subito dalla stanza per tornarvi qualche tempo dopo con la lettera di nuovo sigillata, con gran sollievo dell'ignaro ragazzo.

Fiorindo recatosi dal re gli consegnò infine la missiva. E il re lesse: Caro fratello, visto che il tuo castello si stanno svolgendo grandi feste, sarà questa l'occasione per celebrare il matrimonio di mia figlia Chiara Stella; lo sposo è la persona che ti consegnerà questa lettera.
Il re finito di leggere fece un gran sorriso e mandò a chiamare Chiara Stella: - Ecco qui il marito che tuo padre ha scelto per te e sei contenta? -
Chiara Stella nascose un sorrisetto e a occhi bassi rispose: - Ciò che mio padre decide sempre ben fatto.

Il re organizzò delle nozze sfarzose e i due sposi, raggiunto il loro scopo, si sentirono al colmo della felicità. Lo stesso non può dirsi del re di Spagna che, appena lo venne a sapere, divenne furibondo. Montò a cavallo e corse dal fratello.
- Come hai potuto dare la mia unica figlia al figlio di un contadino che per di più ti avevo scritto di fare impiccare? -
Il fratello sbigottito gli mostrò allora la lettera e a questo punto il re di Spagna si mise a raccontare tutta la storia, a cominciare dall'incontro con il contadino che guardava le stelle e che, affidandogli il figlioletto, gli aveva detto: - Ciò che Dio promette è destino che si realizzi. -
A questo punto al re di Spagna non restò che far venire i due giovani per dar loro la sua benedizione. Al momento di porre sulla testa di Fiorindo la corona di principe gli disse: - Ah, tuo padre è stato un birbante che ha saputo leggere giusto nelle stelle! -

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Misteri e Racconti della Liguria: la Madonna di Coronata arrivata dal mare (-20)

Wow   05.12.24  

In una notte del XII secolo alcuni pescatori sulla spiaggia di Sampierdarena erano intenti a preparare le reti quando sul mare dinanzi a loro apparve una luce in lontananza che sul principio si mostrava piccola piccola, ma poi, a poco a poco, avvicinandosi a terra si ingrandiva sempre più, lasciando sulla superficie dell'acqua uno splendido gioco di scintille luminose che sembravano danzare tra le onde.

La luce si ingrandiva sempre più ed in mezzo ad essa i pescatori iniziarono a scorgere una sagoma. Quando fu abbastanza vicina a riva gli uomini rimasero stupefatti.
Si trattava infatti di una splendida polena, avanzo forse di qualche naufragio, che raffigurava la Madonna con il Bambino avvolti in un candida luce capace di illuminare il mare circostante e di incoronare Maria.

Subito i pescatori si gettarono a mare recuperando la statua e poi trasportandola nella vicina chiesa. Il giorno dopo una grande folla si radunò per vedere la polena con la madonna, ma della statua non vi era traccia.
La Madonna venne infine ritrovata sopra un grande castagno sul colle di Coronata a Cornigliano e per i giorni a venire il miracolo si ripetè.
In quel punto infine, nel 1187, venne edificata la celebre chiesa genovese di Santa Maria e San Michele Arcangelo, più conosciuta come Santuario di Nostra Signora Incoronata.

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