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I post con tag "Scontri" archivio

La perdita dell'innocenza

Res publica   05.07.12  

La conferma in via definitiva delle condanne per falso aggravato inflitte agli alti funzionari di polizia coinvolti nelle violenze alla scuola Diaz di Genova, durante il G8 del 2001, è una vittoria morale per le vittime finalmente riconosciute.
E' stata una vittoria per la polizia stessa capace di isolare colpevoli e omertosi, seppur con tempi lunghi.
Ha rinvigorito la democrazia italiana, dimostrando che la giustizia è capace di essere terza e imparziale anche di fronte a conservatorismi di Stato che avrebbero avuto tutto l'interesse a seppellire la verità.

A Genova l'Italia repubblicana ha forse perduto la sua innocenza, ma ha guadagnato la sua maturità.

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Hooligan egiziani

Res publica   02.02.12  

C'è chi pensa che le decine di morti allo stadio di Port Said abbiano poco a che fare con la partita del campionato egiziano tra l'Al-Masri e l'Al-Ahly, ma che piuttosto siano il frutto di una manovra dell'esercito volta a mantenere uno stato di paura per continuare a sostenere le leggi di emergenza nel paese.

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Rivoluzionari da giardino

Res publica   17.10.11  

E' tempo che la sinistra cessi ogni connivenza con quell'area di estremismo a cilum e guinzagli, perennemente adolescente, rivoluzionario a oltranza e complottista.
Il paese ha bisogno di una sinistra matura, consapevole e concreta, che faccia della serietà la sua bandiera. Una sinistra intransigente contro i violenti e capace di presentare le proprie istanze politiche senza la necessità di inseguire la destra sul terreno del populismo qualunquista.

L'intervista di Repubblica a uno dei devastatori di Roma conferma tristemente quanto si conosce da tempo.

[...] "Il Movimento finge di non conoscerci. Ma sa benissimo chi siamo. E sapeva quello che intendevamo fare. Come lo sapevano gli sbirri. Lo abbiamo annunciato pubblicamente cosa sarebbe stato il nostro 15 ottobre. Ora i "capetti" del Movimento fanno le anime belle. Ma è una favola. Mettiamola così: forse ora saranno costretti finalmente a dire da che parte stanno. Ripeto: tutti sapevano cosa volevamo fare. E sapevano che lo sappiamo fare. Perché ci prepariamo da un anno".

Vi preparate?
F. sorride di nuovo. "Abbiamo fatto il "master" in Grecia".

Quale "master"?
"Per un anno, una volta al mese, siamo partiti in traghetto da Brindisi con biglietti di posto ponte, perché non si sa mai che a qualcuno viene voglia di controllare. E i compagni ateniesi ci hanno fatto capire che la guerriglia urbana è un'arte in cui vince l'organizzazione. Un anno fa, avevamo solo una gran voglia di sfasciare tutto. Ora sappiamo come sfasciare. A Roma, abbiamo vinto perché avevamo un piano, un'organizzazione".

[...] Parli come un militare.
"Parlo come uno che è in guerra".

Ma di quale guerra parli?
"Non l'ho dichiarata io. L'hanno dichiarata loro".

Loro chi?
"Non discuto di politica con due giornalisti".

E con chi ne discuti, ammesso che tu faccia politica?
"Ne discuto volentieri con i compagni della Val di Susa".

Sei stato in val di Susa?
"Ero lì a luglio".

A fare la guerra.
"Si. E vi do una notizia. Non è finita".

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Indignati dai teppisti

Res publica   15.10.11  

Teppisti in azione a Roma

Teppisti in azione a Roma

Teppisti in azione a Roma

Quello che tutti temevano puntualmente è avvenuto. I cretini, infiltrati nella manifestazione degli indignati italiani, hanno preso il sopravvento mettendo a ferro e fuoco Roma.
Un problema di incapacità di mantenere l'ordine pubblico diventato ormai la norma che affligge tanto il Governo quanto gli organizzatori.

Gli indignati vanno ascoltati. I teppisti fermati.

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