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I post con tag "Senato" archivio

La pedina del censimento generale nella scacchiera politica

Res publica   23.12.10  

Un'analisi di Termometro Politico mostra come il censimento del prossimo anno potrebbe cambiare le carte in tavola nella partita al Senato se si votasse dopo il 2011.

Se si votasse dopo il 2011 entrerebbe in gioco una variabile finora non considerata.
Nonostante la fiducia incassata - seppur a fatica - dal governo soltanto una settimana fa, i principali schieramenti politici stanno più o meno velatamente affilando le armi preparandosi ad una tornata elettorale anticipata alla primavera del 2011 - la quarta elezione di rilevanza nazionale in quattro anni. [...]

In sostanza, dal 2012, per effetto del censimento, verrà modificato il numero di senatori a cui ciascuna regione avrà diritto. [...]

Abbastanza da modificare gli attuali equilibri politici, e sicuramente un campanello d'allarme per il centrodestra: se non si vota nel 2011 il censimento nazionale creerà, a partire dall'anno successivo, uno scenario politico meno favorevole dell'attuale alla compagine berlusconiana, penalizzando le regioni in cui tale formazione prevale e favorendo quelle invece più vicine al centrosinistra.

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Difendere il Senato

Res publica   16.02.10  

Politico segnala cinque criticità che potrebbero far perdere ai democratici il controllo del Senato.

The situation in Arkansas continues to deteriorate.
Romanoff roughs up Bennet in Colorado.
A Gillibrand challenge jells in New York.
Third time's a charm for Rossi in Washington.
Specter’s campaign trail vigor in Pennsylvania.

FiveThirtyEight avverte tuttavia che per i repubblicani non sarà una gara in discesa.

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Perdere Boston

Res publica   20.01.10  

La vittoria di Brown e la conseguente perdita dello storico seggio democratico si trasforma in un ostacolo enorme e inaspettato per i Dems.

Si perde la super maggioranza al Senato, con tutto quello che ne consegue in termini di bagno di sangue nell'iter di approvazione della riforma sanitaria.
Al contempo si rafforza la posizione dell'ala ultracentrista dei democratici, che vedranno nella sconfitta della Coakley un referendum contro la riforma.
Si demoralizzano le truppe in vista delle elezioni di mid-term a Novembre.
Quel che è peggio la figura del presidente Obama, che domenica si era speso in prima persona nella campagna elettorale, uscirà fortemente ridimensionata e indebolita.

Nei dieci mesi che separano gli americani dal voto i democratici dovranno impegnarsi in una prova di forza su di un percorso minato. Il presidente Obama dovrà tornare ad emozionare gli Stati Uniti e la battaglia al Congresso si farà rovente.

Una cosa è certa, sentiremo ancora parlare di Scott Brown.

Il momentum ora è tutto repubblicano. In dieci mesi, come abbiamo appena visto, tutto può cambiare.

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