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I post con tag "Via Lattea" archivio

La forma a spirale della Via Lattea

Geek   12.10.24  

L'evoluzione della struttura della Via Lattea da un caos primordiale a una forma spirale definita è stata plasmata da forze e processi cosmici complessi. Le forze gravitazionali, le collisioni tra galassie e la formazione di stelle hanno plasmato gradualmente la nostra galassia in quella che vediamo oggi.
Scott Hershberger, su TED-Ed, esplora la struttura in evoluzione della nostra galassia attraverso le ere cosmiche, un viaggio che ci porta a comprendere meglio il nostro posto nell'immensità dell'universo. Ogni nebulosa, ogni stella, ogni sistema planetario racconta una storia di nascita e di cambiamento, testimoniando la straordinaria complessità e bellezza della natura che ci circonda.

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La reale dimensione della Via Lattea

Geek   31.07.23  

Epic Spaceman ha prodotto un video per spiegare la reale scala della Via Lattea.
La nostra galassia viene quindi rapportata a luoghi, oggetti ed elementi a noi comuni per comprenderne meglio la sua dimensione.

L'immensità della nostra casa galattica può essere a volte opprimente e farci sentire piccoli e insignificanti. In tutta onestà in un certo senso lo siamo, ma l'umanità è altrettanto speciale.
Gli esseri umani sono una forma di vita incredibilmente complessa. Siamo la prima specie senziente che conosciamo con una curiosità e una capacità di trovare la verità e apprezzare la meraviglia e questo ci rende importanti.
Per citare le parole dell'indimenticato astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan: "siamo il modo che l'universo ha trovato per conoscere se stesso".

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Il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea

Geek   12.05.22  

Il team di ricerca dell'Event Horizon Telescope, dopo averci mostrato l'orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio M87 nella galassia Virgo A, ha concentrato gli sforzi sula nostra galassia per svelare la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, Sagittario A*, come raccontato da New Scientist.
L'INAF spiega come questo risultato fornisca la prima prova visiva diretta che l'oggetto sia davvero un buco nero e permetta di ampliare la nostra conoscenza su questi fenomeni celesti che risiedono al centro della maggior parte delle galassie.

Ottenere il nuovo risultato è stato molto più difficile rispetto al precedente, anche se Sgr A* è molto più vicino a noi. Il team ha dovuto sviluppare nuovi sofisticati strumenti di analisi dati per tener conto del moto del gas intorno a Sgr A*, che impiega pochi minuti a completare un'orbita attorno a questo buco nero. Il buco nero al centro della galassia M87 è molto più grande e il gas, che si muove alla stessa velocità (prossima a quella della luce) attorno a entrambi i buchi neri, impiega giorni o addirittura settimane per orbitare intorno ad esso: era dunque un target più stabile e quasi tutte le immagini avevano lo stesso aspetto. Non è accaduto lo stesso per Sgr A*. L'immagine del buco nero al centro della nostra galassia è una media delle diverse immagini estratte dal team, svelando finalmente questo oggetto per la prima volta.

Sagittarius A* si trova a oltre 26.600 anni luce dalla Terra e ha una massa stimata in circa 4,1 milioni di masse solari. Questa regione del Centro Galattico è popolata dall'omonimo un ammasso stellare che comprende decine di stelle conosciute.

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Gli sbalorditivi dettagli della Via Lattea catturati in 12 anni di fotografie

Wow   18.03.21  
La Via Lattea fotografata da J-P Metsavainio
La Via Lattea fotografata da J-P Metsavainio

Era il 2009 quando il fotografo J-P Metsavainio iniziò il progetto di fotografare una larga porzione della nostra galassia ad alta risoluzione.
Dodici anni e 1.250 ore di esposizione dopo, il risultato ottenuto è un'immagine di 1,7 gigapixel che copre splendidi dettagli della Via Lattea e comprende quasi 20 milioni di stelle visibili tra le costellazioni del Toro e del Cigno.

La Via Lattea fotografata da J-P Metsavainio
La Via Lattea fotografata da J-P Metsavainio
Un dettaglio della nebulosa Tulipano fotografata da J-P Metsavainio
Un dettaglio della nebulosa Tulipano fotografata da J-P Metsavainio

Come artista visivo, la composizione dell'immagine significa molto. Negli anni ho fotografato centinaia di bersagli individuali dalla Via Lattea. Ogni immagine scattata è un'opera d'arte indipendente. Allo stesso tempo, ho sempre tenuto a mente le esigenze della grande composizione finale.

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Una galassia fossile all'interno della Via Lattea

Geek   24.11.20  
La galassia fossile all'interno della Via Lattea
La galassia fossile all'interno della Via Lattea

I ricercatori della Liverpool John Moores University hanno scoperto una galassia fossile all'interno della Via Lattea.
Questa galassia, che è stata chiamata Heracles, è entrata in collisione ed è stata successivamente assorbita dalla Via Lattea circa 10 miliardi di anni fa.

Heracles è stata scoperta utilizzando i dati della radiazione infrarossa raccolti da APOGEE (Apache Point Observatory Galactic Evolution Experiment, ndr), che ha registrato da oltre 500.000 stelle nella nostra galassia. Secondo il team della LJMU, è stato necessario cercare nella banda infrarossa dello spettro perché il centro della Via Lattea contiene una grande quantità di polvere che oscura la luce visibile. Osservando la composizione chimica e le velocità delle stelle, gli scienziati sono stati in grado di separare le stelle native da quelle che costituivano Heracles quando le due galassie si sono scontrate.

In un futuro molto distante, e non prima di 3,75 miliardi di anni, anche la Via Lattea e la galassia di Andromeda potrebbero trasformarsi in fossili galattici in seguito alla loro ipotetica collisione e riconfigurazione all'interno di una nuova super galassia ribattezzata Lattomeda o Latdromeda.

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Il ruolo della Galassia del Sagittario nel processo di evoluzione della Via Lattea

Geek   10.06.20  

I ricercatori dell'Istituto di Astrofisica delle Canarie hanno presentato uno studio, pubblicato su Nature Astronomy che svela il ruolo cruciale avuto dalla Galassia Nana Ellittica del Sagittario nel processo di accrescimento ed evoluzione della Via Lattea nel corso degli ultimi 7 miliardi di anni.
La ricerca, basata sui dati raccolti dalla sonda Gaia dell'ESA, che sta compilando un catalogo astrometrico di circa un miliardo di stelle fino alla magnitudine 20, indica come gli eventi di formazione stellare associati alle numeose interazioni tra la galassia del Sagittario e la nostra galassia potrebbero aver dato origine anche al Sole e al nostro sistema planetario.

La Galassia Nana Ellittica del Sagittario è una galassia satellite della nostra Via Lattea all'interno del Gruppo Locale, il gruppo di circa 70 galassie legate insieme gravitazionalmente i cui componenti maggiori sono la Via Lattea, la Galassia di Andromeda e la Galassia del Triangolo. La Galassia del Sagittario ha un diametro di circa 10.000 anni luce e si trova a 70.000 anni luce di distanza dalla Terra, in un'orbita polare rispetto alla Via Lattea.

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La fusione tra la Via Lattea e la galassia Gaia-Encelado

Geek   29.07.19  

Un gruppo di astronomi dell'Università di Groningen e di quella dell'Université Grenoble Alpes hanno pubblicato uno studio su Nature sulla collisione, avvenuta circa dieci miliardi di anni fa, fra la nostra galassia e la più piccola Gaia-Enceladus, ora completamente inglobata dalla Via Lattea.
Questa fusione ha prodotto come risultato un ispessimento del disco galattico presente ancora oggi.

La scoperta si basa sull'analisi dei dati raccolti dalla missione Gaia dell'ESA volta a realizzare una precisa mappa tridimensionale delle stelle della regione galattica più vicina al nostro Sole. Gaia ha già rilevato la posizione di oltre 1,7 miliardi di stelle e stabilito velocità e orbita attorno al centro galattico di oltre 1,3 miliardi di astri.
Il nome della galassia inglobata dalla Via Lattea si ispira appunto al nome della sonda e alla mitologia greca; Encelado, figlio di Gaia e Urano, fu sepolto sotto l'Etna e secondo il mito è responsabile dei terremoti siciliani, in modo analogo le stelle della galassia Gaia-Encelado hanno scosso violentemente la Via Lattea trasformandone il suo spesso disco centrale.

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Come stimare la massa della Via Lattea

Geek   17.03.19  
La Via Lattea
La Via Lattea

Combinando i dati di del telescopio spaziale Hubble e del satellite Gaia dell'ESA, i ricercatori hanno migliorato la stima della massa della Via Lattea ora fissata a 1,5 trilioni di masse solari con un'estensione di circa 129.000 anni luce dal centro galattico.
Circa l'84% dell'intera massa è costituita da materia oscura. I 200 miliardi di stelle della galassia rappresentano il 4% del totale. Il restante 12% consiste in materiale non stellare come nebulose, pianeti, comete, asteroidi, ecc.
Secondo la stima il buco nero supermassiccio nel centro della Via Lattea rappresenta circa 4 milioni di masse solari.

Per misurare la massa della materia oscura, il team di astronomi e fisici guidato da Laura Watkins dell'European Southern Observatory ha rilevato le velocità e i movimenti degli ammassi globulari che orbitano attorno alla Via Lattea.

Quanto più massiccia è una galassia, tanto più velocemente i suoi ammassi globulari si muovono sotto la spinta della sua gravità. La maggior parte delle misurazioni precedenti ha rilevato la velocità con cui un gruppo si avvicina o si allontana dalla Terra, cioè la velocità lungo la nostra linea di vista. Tuttavia, siamo stati in grado di misurare anche il moto laterale degli ammassi da cui è stato possibile calcolare la velocità totale e di conseguenza la massa galattica.

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Un telescopio planetario per osservare il buco nero al centro della galassia

Geek   10.10.18  

Realizzare un telescopio virtuale grande quanto la Terra per fotografare il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea.
È il progetto Event Horizon Telescope. L'idea è sfruttare le capacità di un supercomputer per analizzare i dati rilevati da osservatori sparsi sulla superficie terrestre e tutti indirizzati verso il centro galattico.

Avery Broderick, un astrofisico teorico che lavora con l'Event Horizon Telescope, ha affermato nel 2014 che la prima immagine di un buco nero potrebbe essere altrettanto importante di "Pale Blue Dot", la foto della Terra del 1990 che la sonda spaziale Voyager scattò dagli anelli di Saturno, in cui il nostro pianeta è un puntino insignificante in un vasto vuoto. Avery sostiene che la nuova immagine di una delle più pure incarnazioni della natura del caos e del disagio esistenziale avrebbe un messaggio diverso: direbbe, ci sono mostri là fuori.

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