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Uno sguardo ravvicinato alla Galassia dello Scultore

Geek   22.06.25  

Un team di astronomi dell'ESO, guidato da Enrico Congiu, ha recentemente prodotto un'immagine straordinaria della Galassia dello Scultore (NGC 253), situata a 11,4 milioni di anni luce dalla Via Lattea.
Questa nuova mappa rivela la galassia in tutta la sua complessità, mostrando migliaia di sfumature di colore e permettendo di distinguere le singole regioni di formazione stellare.

La Galassia dello Scultore è stata scelta per la sua posizione ideale, che permette agli scienziati di studiarne la sua struttura interna e i suoi componenti fondamentali con un dettaglio senza precedenti.
I dati sono stati raccoli utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO. I componenti di una galassia, come stelle, gas e polvere, emettono luce di diversi colori. Più sfumature vengono catturate, maggiore è la comprensione del funzionamento interno della galassia. Mentre le immagini convenzionali offrono solo una manciata di colori, la nuova mappa della Galassia dello Scultore ne include migliaia, fornendo informazioni precise su età, composizione e movimento di stelle e gas.

Galassia dello Scultore
Galassia dello Scultore

Per realizzare questa immagine, i ricercatori hanno osservato la galassia per oltre 50 ore con lo strumento Multi Unit Spectroscopic Explorer (Muse). Hanno unito più di cento esposizioni per coprire un'area di circa 65.000 anni luce. Questa mappa non solo consente di ingrandire per studiare singole regioni di formazione stellare, ma anche di rimpicciolire per analizzare la galassia nel suo complesso.
Come sottolinea l'INAF, nella prima analisi dei dati, il team ha identificato circa 500 nebulose planetarie e regioni di gas espulse da stelle morenti simili al Sole. Questo numero è notevole, considerando che in altre galassie simili di solito si trovano meno di cento sorgenti.
Le nebulose planetarie sono indicatori cruciali di distanza galattica, e trovare queste strutture permette di verificare la distanza della galassia, un'informazione fondamentale per tutti gli studi futuri.

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Come può nascere un pianeta

Geek   29.05.20  
AB Aurigae fotografato dal VLT dell'ESO
AB Aurigae fotografato dal VLT dell'ESO

Questa fotografia potrebbe essere una delle prime prove dirette della nascita di un pianeta.
L'immagine ottenuta dal Very Large Telescope dell'ESO raffigura il sistema stellare in formazione AB Aurigae, che si trova a circa 520 anni luce di distanza dalla Terra.

I dati ottenuti confermano la presenza del disco protoplanetario, la struttura discoidale di gas e polveri in orbita attorno a una protostella che rappresenta uno degli indizi per la possibile formazione di un nuovo pianeta.

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La foto della nascita di un gigante gassoso

Geek   07.07.18  
La nascita del gigante gassoso PDS 70b
La nascita del gigante gassoso PDS 70b

Il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO ha catturato l'immagine della formazione di un pianeta, denominato PDS 70b, che ruota attraverso il disco protoplanetario attorno alla giovane stella PDS 70.
Il gigante gassoso in formazione orbita a circa tre miliardi di chilometri dalla stella centrale, approssimativamente alla stessa distanza che separa Urano dal Sole.
L'analisi degli astronomi del Max Planck Institute for Astronomy ha rivelato che la massa di PDS 70b è di alcune volte superiore a quella di Giove. La superficie planetaria ha una temperatura di circa 1.000 °C, rendendola molto più calda di qualsiasi pianeta del nostro Sistema Solare.

Nel 2014 i radiotelescopi dell'ESO avevano scoperto e fotografato un sistema planetario in formazione attorno alla stella HL Tau.

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