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Ad Atene

Res publica   08.05.12  

Lo spettro di nuove elezioni e la sfiducia dei creditori fanno perdere il sonno alla Grecia.

Se fossero convocate immediatamente nuove elezioni, non è affatto certo che Nuova Democrazia e Pasok potrebbero recuperare parte del potere che detenevano (fino al 2009 complessivamente avevano oltre l’80 per cento delle preferenze, mentre ieri sono riusciti a stento a superare il 35 per cento).

Con almeno sette partiti in parlamento e nessuno con più del 20 per cento dei voti, i nostri politici dovranno affrontare tre sfide non da poco: imparare a collaborare in equilibrio, senza che nessun partito formi un polo forte e senza che nessuno cerchi di procurarsi un vantaggio sopra gli altri; affrontare il partito neonazista Chrysi Avgi [Alba dorata], che da adesso siederà in parlamento; trovare un modo per dimostrarsi partner affidabili nei colloqui con i nostri creditori, ora che la coalizione di governo tra Nd e Pasok sotto la guida di Lucas Papademos è caduta.

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