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I post con tag "Spazio" archivio

Come rilevare una stella di Hawking

Geek   23.01.24  

PBS Space Time ipotizza la presenza di un micro buco nero all'interno di una stella come il Sole, per comprendere come un fenomeno di questo tipo potrebbe avere ripercussioni sull'evoluzione dell'astro e su come rilevarlo nello spazio.
Queste particolari stelle, chiamate stelle di Hawking in onore dell'ominimo fisico, permetterebbero di comprendere più approfonditamente la teoria e le implicazioni dei buchi neri primordiali (ovvero quelli che non si sono formati dal collasso gravitazionale di una stella, ma dall'estrema densità della materia presente durante il Big Bang) e su come questi potrebbero essere dei validi candidati per la formazione di materia oscura nell'universo.

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Un anno di esplorazione spaziale con l'ESA

Geek   14.12.23  
ESA Highlights 2023
ESA Highlights 2023

Il report annuale dell'ESA sullo stato dell'agenzia, sull'esplorazione spaziale, sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico.

Nel 2023 l'ESA ha conosciuto un anno di trasformazione con l'inaugurazione della sua rinnovata sede di Parigi. Al di là dei miglioramenti estetici, questa pietra miliare simboleggia l'evoluzione dell'ESA verso una maggiore agilità e prontezza per la nuova era spaziale. Eventi degni di nota includono i lanci di Juice ed Euclid, insieme all'arrivo di Andreas Mogensen sulla Stazione Spaziale Internazionale. L'anno è servito anche a ricordarci la fragilità del nostro pianeta, catturata dai satelliti di osservazione. L'ESA Highlights 2023 non solo racconta le tappe fondamentali, ma mette anche in luce il lavoro pionieristico, compresi gli sforzi nell'uso sostenibile dello spazio e i progressi nelle tecnologie quantistiche.

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La fine dell'universo

Geek   22.11.23  

Kurzgesagt analizza una delle teorie sul destino ultimo dell'universo, il Big Freeze.
Attualmente l'universo brulica di vita e di energia. Tuttavia, come ogni ciclo naturale, anche questo avrà la sua fine tra molti miliardi di anni. Arriverà un momento in cui la notte calerà definitivamente. Tutto ciò che un tempo era vibrante e pieno di vita si addormenterà pacificamente per sempre.
Ma cosa accadrà veramente nell'ultimo istante dell'universo? È una domanda affascinante e misteriosa. La morte entropica prevede un momento in cui l'energia si disperderà completamente, le stelle si spegneranno e i buchi neri evaporeranno lentamente nel nulla.

In questo scenario lontano nel tempo, l'universo sarà un luogo freddo e desolato. Tutte le fonti di calore e luce si esauriranno, lasciando solo il silenzio e l'oscurità. Gli atomi stessi si disintegreranno, poiché l'energia che li tiene insieme verrà dispersa. Non ci saranno più interazioni fisiche, né movimenti o cambiamenti. L'universo diventerà un vuoto statico, privo di vita e di ogni forma di esistenza.
Mentre immaginiamo questo momento finale, dobbiamo riflettere sul fatto che il concetto stesso di tempo perderebbe significato. In una realtà così estremamente alterata le leggi della fisica che conosciamo oggi potrebbero non essere più valide e questo crea l'incertezza sull'ultimo istante del nostro universo in bilico tra una fine eterna o un modello oscillante, in cui l'universo nasce e finisce per poi rinascere ancora in un ciclo infinito.

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Il viaggio verso la Luna di Artemis I

Geek   18.11.23  

Il 16 novembre 2022 la nave spaziale Orion della NASA è stata lanciata con razzo SLS dallo storico Launch Pad 39B presso il Kennedy Space Center.
Nel corso di 25 giorni e mezzo, Orion ha effettuato due sorvoli lunari, arrivando a soli 129 chilometri dalla superficie del nostro satellite naturale, e nel suo percorso ha raggiunto una distanza massima dalla Terra di 435.000 chilometri. L'11 dicembre ha completato con successo l'ammaraggio assistito da paracadute nell'oceano Pacifico.

A un anno di distanza, la NASA ripercorre i traguardi della missione Artemis I, che ha stabilito nuovi record di prestazioni, superato le aspettative di efficienza e posto nuovi standard di sicurezza per i viaggi di esseri umani nello spazio profondo.
Preludio al ritorno dell'umanità sulla Luna, questa volta per lasciare una presenza permanente, e all'esplorazione di Marte e di altre destinazioni nel sistema solare.

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Restaurare il computer di bordo delle missioni Apollo

Geek   11.11.23  

Nel 1976, in un magazzino in Texas, Jimmie Locke acquistò due tonnellate di attrezzature dismesse della NASA. Anni dopo si rese conto che tra queste vi era un computer proveniente da un modulo lunare Apollo, simile a quello utilizzato per guidare il lander sulla superficie della Luna durante la missione Apollo 11.
Il Wall Street Journal ripercorre gli sfordi di un gruppo di ingegneri, esperti di restauro informatico guidati da Mike Stewart, per rimetterlo in funzione.

Il processo di restauro ha richiesto un'attenta analisi delle componenti hardware e software del computer. Gli esperti hanno dovuto studiare i vecchi schemi e documenti per comprendere appieno il funzionamento del sistema e identificare eventuali parti mancanti o danneggiate.

Oltre alla sfida tecnica affrontato, il restauro dell'Apollo Guidance Computer ha un valore simbolico significativo. Rappresenta la volontà di preservare e celebrare il patrimonio storico dell'esplorazione spaziale e fa rivivere l'entusiasmo e la meraviglia dell'umanità nell'esplorare l'ignoto e realizzare imprese straordinarie.

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Gli effetti della distruzione di un buco nero

Geek   27.08.23  

Kurzgesagt ipotizza la possibilità di distruggere un buco nero e gli effetti che un evento di questa portata potrebbe avere sulla gravità, sui corpi celesti e sul tessuto spaziotemporale.
Questo punto di vista insolito ci invita a riconsiderare la nostra percezione sui buchi neri e sull'orizzonte degli eventi che impedisce alla singolarità di stravolgere la nostra realtà.
L'idea che i buchi neri possano essere visti come potenziali guardiani delle leggi fisiche piuttosto che come gargantuesche minacce è affascinante. Ci spinge a riflettere sulla complessità dell'universo e sulla nostra continua ricerca di conoscenza.
Forse, nel tentativo di comprendere queste meraviglie cosmiche, potremmo anche scoprire nuove prospettive che ci permettano di abbracciare l'ignoto con più curiosità e meno timori.

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Guida minima agli asteroidi e ad altre rocce spaziali

Geek   16.08.23  

L'Agenzia Spaziale Europea ha creato un'animazione in claymation che spiega la differenza tra varie rocce spaziali come gli asteroidi, i meteoriti, i meteoroidi e le comete. Da dove provengono, come si formano. Come si muovono. Cosa sono la fascia principale, la fascia di Kuiper e la nube di Oort e che età hanno questi frammenti rocciosi provenienti dallo spazio.

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La reale dimensione della Via Lattea

Geek   31.07.23  

Epic Spaceman ha prodotto un video per spiegare la reale scala della Via Lattea.
La nostra galassia viene quindi rapportata a luoghi, oggetti ed elementi a noi comuni per comprenderne meglio la sua dimensione.

L'immensità della nostra casa galattica può essere a volte opprimente e farci sentire piccoli e insignificanti. In tutta onestà in un certo senso lo siamo, ma l'umanità è altrettanto speciale.
Gli esseri umani sono una forma di vita incredibilmente complessa. Siamo la prima specie senziente che conosciamo con una curiosità e una capacità di trovare la verità e apprezzare la meraviglia e questo ci rende importanti.
Per citare le parole dell'indimenticato astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan: "siamo il modo che l'universo ha trovato per conoscere se stesso".

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La sconvolgente potenza dei quasar

Geek   16.06.23  

Kurzgesagt esplora i quasar, contrazione di QUASi-stellAR radio source (radiosorgente quasi stellare), ovvero potenti sorgenti radio emesse da nuclei galattici attivi che osserviamo come estremamente luminosi, probabilmente a causa dall'attrito causato da gas e polveri che vengono attratti da un buco nero supermassiccio.
Gli astronomi suppongono che l'origine dei quasar sia riconducibile a collisioni tra galassie.

Sono stati rilevati oltre un milione di quasar, il più vicino a noi conosciuto si trova a circa 600 milioni di anni luce dalla Terra.

[...] Le ricerche sui quasar hanno dimostrato che la loro attività era più comune nel lontano passato; l'epoca di picco risale a circa 10 miliardi di anni fa. Le concentrazioni di quasar multipli attratti gravitazionalmente sono conosciute col nome di ammassi di quasar e costituiscono alcune tra le più grandi strutture conosciute nell'universo, note come filamenti galattici.

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La storia del tempo rappresentata in un modello in scala

Geek   03.06.23  

Alex Gorosh e Wylie Overstreet, di To Scale, hanno affrontato la sfida di creare un modello in scala che illustra la storia del tempo del nostro universo nel corso degli ultimi 13,8 miliardi di anni.

Ogni persona di cui hai mai sentito parlare è raccolta nell'ultimo centimetro di spazio del modello. E, in questa scala, l'intera esistenza di una persona è inferiore alla larghezza di un capello. Questa è la tua vita rispetto alla storia dell'universo... Questo è tutto ciò che abbiamo. Siamo vivi per un breve momento. Ma quel tempo è un dono dell'universo.

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