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Di vecchiette e di carrozze vuote

Wow   02.10.06  

Il treno corre attraverso una mattina di pioggia.
Gli unci rumori sono un ticchettio soffuso sui vetri e il dolce sferragliare della carrozza deserta.
Pigramente sfogli le pagine del libro che stai leggendo, quando il convoglio si ferma in una piccola stazione di provincia e sale una vecchietta.

L'anziana signora percorre interamente la carrozza (vuota), poi torna indietro e si siede esattamete di fronte a te, incominciando a fissarti.
Tenti di ignorarla, concentrandoti sul tuo autore preferito, sino a che gli occhi penetranti dell'amabile arpia non ti costringono a sollevare i tuoi dalla pagina.
Un fugace sorriso e la tenera ottuagenaria inizia a parlati dei suoi reumatismi, e degli scioperi degli autobus.

E, mentre l'arzilla nonnina continua a cianciare di stagioni che non esistono più e di bei tempi andati, ti domanderai, non senza un moto di malcelata impazienza, quando il Signore le concederà l'agognato Riposo Eterno. A lei e alla sua stramaledetta lingua!

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