tizianocavigliablog

Amsterdam in otto ore

Wow   04.02.09  
Amsterdam

Avevo solo notizie di seconda mano sulla Venezia del nord ed erano tutte sbagliate.
Ti aspetti la metropoli e invece ti ritrovi in una città dove, all'apparenza, la vita scorre forse più lentamente che altrove.

Il primo impatto è con Schiphol. Ordinato, efficiente a due passi dal centro e con collegamenti puntali e rapidi. L'opposto di Malpensa. Air France-KLM tutta la vita.

L'aringa cruda, venduta in tutte le salse, è immangiabile. Come buona parte della cucina locale. Salverei solo la birra.

I tassisti parlano correttamente l'inglese. Basterebbe già questo, no? E' che poi sono anche zelanti e non ti stressano durante il viaggio.
Forse è perché sono tutti indiani.

Il problema razziale e dell'immigrazione esiste, ma in una città in cui convivono più di un centinaio di nazionalità ha tutta un'altra accezione che da noi.

Le piste ciclabili che corrono lungo i canali sono vertiginose. Il fatto è che qui nessun pedone si sognerebbe mai di mettere il piede oltre le linee gialle. E le auto parcheggiano nei posti assegnati.
Il numero di FON Spot trovati è quasi imbarazzante.

Ho come l'impressione che i coffeshop e il De Wallen siano lì ad esclusivo uso e cosumo di folle di turisti italiani.

Il resto è cultura e Rivoluzione industriale.

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