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Legiferare l'internet

Res publica   23.04.09  

Come impressione a caldo sull'incontro che c'è stato oggi alla Camera sulla legislazione per la Rete posso solo dire che la Carlucci non sta affatto bene.

No, dico davvero: aggredisce, urla, s'incazza con chiunque, a un certo punto mi ha augurato che mio figlio venga adescato dai pedofili su Facebook (giuro). Poi ha raccontato che lei passa le sue giornate alla polizia postale cercando di rintracciare chi la insulta on line. Mamma mia, mi dispiace.

Lo so che bisogna ridurre i costi della politica, ma una distribuzione mirata di benzodiazepine alla Camera sarebbe molto opportuna. Io non ho capito com’è che la mandano in giro. No davvero, non è questione di destra o di sinistra, è questione di Tso. Va beh.

Quanto agli altri, giudicate voi, se avete voglia di sciropparvi il video. A me pare che Palmieri, Cassinelli e Melandri abbiano detto cose più o meno condivisibili, ma comunque sono ragionanti, e quindi in confronto a Carlucci hanno giganteggiato. Il radicale Perduca parlava d'altro. D'Alia è semplicemente uno che non sa una mazza di ciò su cui ha legiferato, ora si sta rendendo vagamente conto di aver fatto una cazzata mostruosa e cerca di uscirne limitando i danni.

Comunque il problema vero, in termini politici, è capire che cosa uscirà dalle cogitazioni in corso nel Pdl per sostituire l'emendamento D'Alia con un'altra legge. Palmieri non si è voluto sbottonare in merito, peccato.

Ecco, insomma, la vera legge su Internet - aldilà di D'Alia e Carlucci - la stanno ancora decidendo. Incrociamo le dita.

Via Piovono rane.

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