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Il giardinetto molle della blogosfera

Geek   24.11.09  

Di tanto in tanto rispunta fuori il tema della scarsa qualità nella produzione di contenuti e la mancanza di discussioni rilevanti nella blogosfera italiana. L'assenza di una nuova opinione pubblica nata dalla rete, in particolare per quanto riguarda le analisi politiche. Se ne parla dal 2003 e immancabilmente diventa oggetto di incistamento e discussione.
Granieri la chiama "blogosfera molle".

La blogosfera italiana resta essenzialmente un giardinetto chiuso autoreferenziale perché banalmente è fatta da italiani.
In una nazione dove il digital divide (e intendo quello culturale) resta elevatissimo, dove la maggioranza delle persone preferisce informarsi attraverso la tv, in cui internet è visto come qualcosa da cui difendendersi nella migliore delle ipotesi o come qualcosa a cui porre un freno nella peggiore, la blogosfera non ha semplicemente le basi culturali per poter emergere e diventare centrale nelle scelte dell'opinione pubblica. Siano presenti o meno contenuti di qualità e strumenti adeguati e accessibili.
Non basta pubblicare un blog di qualità e discussioni appassionate per diventare mainstream. Non basta nell'Italia di oggi e non basterà nel prossimo futuro.
Infine la polverizzazione delle discussioni non è certo imputabile a Facebook, al microblogging, a FriendFeed o ad altre piattaforme. L'avvento dei social network ha reso complicato lo scenario ed eteree e impalpabili le discussioni solo a chi non ha saputo adeguarsi al cambiamento. Molti dei quali non avrebbero difficoltà a definirsi avanguardie della rete.

Non bastano dunque neppure guru e avanguardie per far emergere una bolla di coscienza che dalla blogosfera si espanda sino a toccare gli strati culturali più eterogenei. Forse perché le avanguardie in Italia sono state e continuano ad essere più che altro primedonne che scalciano nel tentativo di ritagliarsi quel piccolo spazio di notorietà nel giardinetto recintato. Avanguardie che restano ininfluenti quanto lo può essere un'analisi, sulla perdita di consensi legata alla nascita del Partito Democratico, di un circolo del Prc.
Ne è la riprova questo ennesimo sfogo che nasce dalla blogosfera colta e riprende temi già ampiamente dibattuti. Sfogo che da anni si interroga sul perché non siamo arrivati dove il Granieri di turno aveva fissato l'asticella e mai si sofferma sul come si dovrebbe fare per raggiungere quell'obiettivo che non siano affermazioni scontate o la riproposizione di strumenti già visti e già dimenticati.

Arrivati a questo punto sarebbe più interessante chiedersi dove eravamo e dove siamo oggi. Cosa, nel nostro piccolo, abbiamo cambiato e messo in moto. Invece di cercare il confronto perenne con la blogosfera anglosassone. Un altro campionato di un altro sport.

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